Battesimo del fuoco. In Albania Meloni si gioca la credibilità

Battesimo del fuoco. In Albania Meloni si gioca la credibilità

Quella che si apre è la settimana in cui apriranno i battenti i due centri migranti che l’Italia ha costruito in Albania, fuori dal territorio dell’Unione Europea, dove i migranti maschi e maggiorenni dovranno attendere la luce verde, o più facilmente rossa, dopo la presentazione della richiesta d’asilo.

Centri in Albania che negli ultimi mesi, a più riprese, hanno rappresentato una delle scelte politiche sulla quale maggiormente la stampa estera ha scritto di noi. E raramente ne ha scritto bene nonostante le parole di interesse, e non negative, spese dalla presidente europea Von Der Leyen o dal neo primo ministro britannico, e laburista, Keir Starmer. Sicuramente, nel bene e nel male, un approccio decisamente pragmatico nella gestione del problema sbarchi.

Oggi è Politico che titola “I centri di detenzione offshore italiani in Albania aprono i battenti”. Politico che nel sottotitolo aggiunge “Gli organismi di controllo dei diritti umani hanno espresso forti preoccupazioni in merito ai centri, e un avvocato li ha descritti come ‘una Guantanamo italiana”. Guantanamo, per chi lo avesse dimenticato, è quella prigione americana di massima sicurezza, su territorio cubano, che gli Stati Uniti usarono nei primi anni duemila per occuparsi, fuori dal loro territorio nazionale, degli arrestati per terrorismo internazionale. Erano gli anni del post 11 settembre, della guerra in Irak, e chi finiva a Guantanamo, fuori dei territorio statunitense, poteva solo affidarsi al cielo. Chissà se anche nel caso italo-albanese verrà sfruttata, dagli italiani, questa opportunità data dall’extraterritorialità.

Scrive Politico che, decisi un anno fa, finalmente, dopo tanti ritardi, i centri albanesi in settimana apriranno le porte ai primi arrivati; in base all’accordo del 2023 l’Italia ne potrà inviare fino a 36mila contemporaneamente. Chiedendoci comunque perché mai non dovrebbero essere replicate le condizioni di sovraffollamento delle stesse carceri italiana. Politico ribadisce inoltre che solo i maschi maggiorenni raccolti in mare verranno inviati in Albania senza toccare prima il suolo italiano. Suolo italiano dove invece verranno portate le loro donne assieme ai loro bambini.

Roma, scrive ancora Politico, afferma che l’accordo mira ad alleviare la pressione sui centri d’accoglienza italiani e dissuadere i migranti dal partire. E che cosa può dissuadere di più della prospettiva di essere divisi dalle proprie mogli e figli ed essere avviati a una prigione vera e propria dove i tuoi carcerieri sono appaltatori privati con tutto ciò che ne consegue?

Scrupoli, va detto, che nemmeno il governo di sinistra di Renzi-Gentiloni si fece quando tramite il ministro dell’epoca, Minniti, affidò le vite dei migranti ai centri libici.

Sempre Meloni, per passare al breve sommario delle altre notizie estere citate nel ristretto Italiano di oggi.

Si scrive tanto ogni giorno sulla nostra premier da parte della stampa estera, ora con la telefonata di ieri tra lei e il premier israeliano. Reuters titola “Meloni: gli attacchi di Netaniahu alle forze di pace dell’ONU sono inaccettabili”

Intanto, come proprio da Israele sottolinea Walla, il più popolare sito di informazione, c’è attesa e preoccupazione per la partita di questa sera a Udine dove la nazionale Israeliana incontra gli azzurri. Titolo “Un rigido sistema di sicurezza attende la nazionale israeliana a Udine ma la preoccupazione c’è”

Per la cronaca ha fatto scalpore, ma stranamente solo sui giornali sudamericani, la notizia riguardante la suora di Ariano Irpino che ha rubato gioielli e oggetti di valore dei fedeli. Di Monia Pecadora, suora peccatrice, parla il colombiano El Universal che tutela “L’oscuro segreto di una suora italiana

Di altri gioielli parla dalla Florida il Miami Herald che titola “Perle di vetri di tremila anni fa, ancora con colori vivaci, trovate in Italia”

New York Post“Il candidato democratico di Brooklin Justin Brannan, in corsa per la carica di revisore dei conti del prossimo anno, è stato estromesso dal caucus italiano dei consiglio comunale per essersi rifiutato di giurare devozione a Cristoforo Colombo”.

In chiusura il servizio che il Guardian, da Londra, dedica alla figura di “Enrico Berlinguer: l’eroe comunista degli anni settanta che ispirò la gioventù italiana ma piace anche alla destra”.

Buon ascolto a tutti