BENESSERE. CON I NUOVI INDICATORI BES L’ITALIA GUARDA OLTRE IL PIL.

BENESSERE. CON I NUOVI INDICATORI BES L’ITALIA GUARDA OLTRE IL PIL.

Previsti dalla recente Riforma della Legge di Bilancio, gli indicatori del benessere equo e sostenibile entrano ufficialmente nel Documento di Economia e Finanza. Welfare, salute, ambiente e povertà nel cruscotto di comando.

 

Il progetto per considerare il benessere come termometro imprescindibile della salute di un Paese nacque sette anni fa da un’iniziativa congiunta di Cnel e Istat. I presidenti dell’epoca, Andrea Marzano e Enrico Giovannini possono oggi considerarsi a tutti gli effetti i padri dello strumento voluto per superare la dittatura del Pil.

Il dibattito viene da lontano. Già nel marzo del 1968, cinquant’anni fa, Bob Kennedy ebbe a dire “Il Pil misura tutto eccetto ciò che rende la vita effettivamente degna di essere vissuta”. Ed è così che, primo Paese nell’Ocse, dalla prossima finanziaria l’Italia dovrà considerare imprescindibili tutti gli interventi destinati a creare benessere. Interventi che, successivamente, dovranno essere monitorati con costanza.

Pochi i temi definiti dalla apposita commissione per questo primo anno. L’obiettivo è quello di avvicinarli nel tempo agli obiettivi stabiliti dalle Nazioni Unite e rendere la griglia di misurazione in un qualche modo sovrapponibile ai diciassette goal dell’Agenda 2030.

Se ne è parlato a Radio Radicale nel corso del programma Alta Sostenibilità che ho condotto assieme a Valeria Manieri e che potrete ascoltare nel link allegato. Partecipano il professor Enrico Giovannini, membro della commissione che ha elaborato gli indicatori e portavoce dell’Asvis, l’economista Alberto Quadrio Curzio, presidente dell’Accademia dei Lincei e Donato Speroni, giornalista, curatore del blog Numerus per il Corriere della Sera.

 

     Ascolta la trasmissione

http://www.radioradicale.it/scheda/505465/alta-sostenibilita-gli-indicatori-del-benessere-equo-e-sostenibile-nelle-politiche