
21 Mag BOMPORTO 2019. GIOVANNINI: STRADE, PARCHI E SICUREZZA PRIMA DI TUTTO.
Parla Angelo Giovannini uno dei tre candidati sindaco per Bomporto (MO): “Spero che i cittadini guardino a me e non all’ideologia”. Giornalista, Giovannini ha a lungo lavorato nelle amministrazioni comunali.
Giornalista, uomo di comunicazione che ha a lungo diretto l’Ufficio Stampa del Comune di Carpi, Angelo Giovannini oggi si candida sindaco della ‘sua’ Bomporto. Qui scelse di vivere con la sua famiglia e qui già fu assessore per quattro anni. Conosco Angelo dai tempi in cui dirigeva Radio Modena – si parla di trent’anni fa – e come tutti i colleghi nutro per lui una grande stima.
D – Che cos’è che può spingere un giornalista a mettersi in giovo come sindaco? Gli anni passati ai primi cittadini di Carpi non ti hanno mostrato quanto quello di sindaco sia un mestiere pericolo, ingrato e poco pagato?
Il momento storico, buio, preoccupante, inquietante, forse addirittura pericoloso per il Paese e anche per le nostre comunità locali. Predicando e praticando il senso civico, l’impegno personale quotidiano, davanti alla richiesta di mettere a disposizione la mia esperienza per la comunità nella quale vivo, non potevo rifiutare. Mi sarebbe sembrato di scappare da una responsabilità, mi sarebbe rimasto il rimorso, non un rimpianto con il quale tutti più o meno conviviamo, ma il rimorso che invece ti resta dentro e non ti dà pace.
Gli anni di Carpi, ma anche tutte le precedenti esperienze in amministrazioni pubbliche, mi hanno insegnato l’importanza del ruolo per l’impatto e il peso che ha sulla vita dei cittadini. Sicuramente sono più consapevole dei vantaggi e svantaggi che la carica di Sindaco comporta, in questi anni soprattutto svantaggi. Ma il senso di responsabilità è più forte.
D – Di che cosa ha bisogno Bomporto che già non sia stato fatto dal sindaco uscente Borghi?
R – L’amministrazione Borghi ha fatto molto e ci sono importanti progetti e opere avviati e da completare. E questo faremo. Poi c’è da ritessere una trama forte del ‘Fare Comunità’, una comunità fortemente scossa da terremoto prima e alluvione poi e che si è pian piano ritrovata e che ora è da potenziare e sviluppare. È una comunità ricchissima di forze positive che ora va resa sempre più coesa e inclusiva.
Ci sono poi aspetti che, presi da altre priorità, sono rimasti in secondo piano e che intendiamo rilanciare a Bomporto. Tra essi l’informazione ai cittadini, la promozione del territorio e delle nostre eccellenze, un nuovo slancio dell’attività culturale. Senza dimenticare due cose che sono le più richieste dalla gente: la manutenzione di strade, parchi, arredo urbano e interventi per migliorare la sicurezza urbana e domestica.
D – Non temi che il vento del sovranismo, che spingerà molti elettori a votare Lega per l’Europa, possa tirare la volata al candidato di centro destra?
Certo che lo temo, ed è uno dei motivi principali per i quali ho accettato di candidarmi. Ma penso, e spero, che alle amministrative i cittadini guardino più alla persona che all’ideologia. In fondo è come se i cittadini consegnassero le chiavi di casa al Sindaco e gli dicessero ‘adesso pensaci tu’.
D – Entrambi, Garuti e tu, siete sui sessant’anni, una circostanza in controtendenza con le tante città che scelgono uomini e donne più giovani. L’ondata della rottamazione renziana è dunque totalmente passata?
“Credo che la rottamazione sia sempre attuale, ma deve essere una questione di qualità e non di anagrafe. Sono orgoglioso di avere costruito una squadra di 12 candidati consiglieri con giovani e giovanissimi, dai 18 ai 40 anni, ma affiancati da altri più esperti pronti a trasmettere loro la propria conoscenza. Indipendentemente dell’età sono 12 persone capaci e motivate.