BUFALE: LA GUGOLATA CHE VI SALVA LA FACCIA

BUFALE: LA GUGOLATA CHE VI SALVA LA FACCIA

Che cosa si nasconde dietro l’invito a non accettare l’amicizia dal presunto hacker di turno. Tra le bufale una delle più odiose è quella che, con la tua inconsapevole complicità, si serve di te per autentici linciaggi mediatici.

 

Si chiamano Luca Bonomi o Yaiden K. Smith, Fabrizio Brambilla, Concetta Bonomo e Silvio Vinci. L’ultimo, in ordine di tempo, dal quale sono stato messo in guardia è Alex Ambrosio di Malnate, quello con un rifugio dolomitico sulla foto del profilo e che, come Luca, Yaiden, Fabrizio, Concetta e Silvio sarebbe un pericoloso individuo il quale, una volta che gli hai aperto la porta, si impossessa del tuo profilo e scorrazza fra foto, post e messaggeria privata.

Non resisto all’impulso di cercarlo e, in effetti, la foto del profilo è un paesaggio alpino e dalle informazioni, sommarie, appare solo una laurea all’UNIVI, l’Università della Vita. Probabilmente un burlone. Nessun risultato invece alla ricerca degli altri nomi-bersaglio dei mesi scorsi. Nessuno risponde più all’appello. O hanno chiuso il profilo o glielo hanno fatto chiudere.

Fatto chiudere non dalla polizia postale che, difficilmente, scopre ipotesi di reato ma da chi per vendicarsi di qualche torto vero o presunto, o semplicemente per uno stupido gioco, li ha messi al centro di questa nuova forma di bullismo telematico: ti distruggerò la reputazione con la complicità di Sant’Antonio, quello della “catena”.

Piratare un profilo FB resta, a oggi, un’impresa estremamente complicata. Prova ne sia la difficoltà che la stessa polizia inquirente incontra quando lo richiederebbe un’indagine giudiziaria. Facilissimo, al contrario, appropriarsi di immagini senza il consenso di chi le ha pubblicate e servirsene per gli scopi più svariati, non ultimo quello di utilizzare la nostra faccia per nuovi profili, truffe, immagini porno, eccetera. Ma solo immagini che noi per primi abbiamo reso pubbliche. Anche il recente scandalo di Cambridge Analytica nacque su informazioni estorte alle vittime con l’inganno ma sempre con il loro consenso.

Insomma tranquilli, nessuno pirata il vostro profilo, pertanto giù le mani dall’impostazione “inoltra a tutti”. E se proprio siete come San Tommaso fate una ricerca su Google inserendo nome, cognome e la parola “bufala”. Scoprirete un mondo. E non romperete le balle ai vostri amici.