Caso Afghanistan. La democrazia non si esporta ovunque.

Caso Afghanistan. La democrazia non si esporta ovunque.

I Talebani, lo state building e le nuove generazioni di ‘nativi democratici’ nella conversazione con il costituzionalista Carlo Fusaro. “Il nostro non è stato un ‘colossale fallimento, abbiamo lasciato cose che restano”.

Nessuno ha difeso il ‘nuovo Afghanistan’

Scappa il presidente Ghani; le forze di sicurezza si dileguano e l’offensiva dei Talebani diventa una passeggiata. Un po’ come quando, cent’anni fa, le squadre fasciste bastonavano quotidianamente gli Italiani sotto gli occhi impotenti di una classe politica di incapaci. Un po’ come quando il Re rifiutò di usare le forze armate contro gruppi di fascisti ben più deboli e meno radicati dei Talebani di oggi.

L’eredità che lasciamo

E’ Carlo Fusaro, costituzionalista, un passato in politica, che parla. In Afghanistan – a dispetto di ciò che twitta il popolo assertivo dei social – non c’è stato alcun fallimento colossale. E’ vero che ci siamo ficcati tutti in un grande guaio essendoci illusi di potere costruire uno Stato là dove uno Stato non c’è mai stato; forse abbiamo dimenticato che la natura non fa salti. E’ però altrettanto vero che in vent’anni abbiamo costruito una rete di infrastrutture invidiabili e se la ‘loro’ preoccupazione, come quella di noi tutti, è quella di  di un pericoloso salto all’indietro, ciò significa che avanti ci siamo oggettivamente andati.

Afghani oggi: un popolo di ‘nativi democratici’

La popolazione afghana è sostanzialmente giovane. Chi oggi ha vent’anni è cresciuto senza conoscere sulla pelle le atrocità del passato, potremmo ottimisticamente definirlo un ‘nativo democratico’; anche la maggior parte dei Talebani entrati a Palazzo ha sui vent’anni. Non è sufficiente ma qualcosa di diverso, anche da parte loro, è lecito aspettarselo.

Ogni missione ha una fine

Un intervento come il ‘nostro’, statunitense e europeo, non sarebbe potuto durare a tempo indeterminato; in democrazia non si possono reggere interventi come quello in Afghanistan oltre un certo lasso di tempo. E va detto a certi social-opinionisti che, nel caso, significherebbe meno agi, più armi, più figli in prima linea.

L’intervista a Carlo Fusaro

 

 

Chi è Carlo Fusaro

http://www.carlofusaro.it/Curriculum/curriculum.html

 

I libri di Carlo Fusaro

https://www.ibs.it/libri/autori/carlo-fusaro

 

 

 

 

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