25 Mar COME A WOODSTOCK. ALLE PORTE DI ROMA DUE GIORNI PEACE&LOVE.
Calcata ospita la prima due giorni “Peace&Love” italiana. Fino a domani, nel borgo degli artisti alle porte di Roma, atmosfere hippy e musica fino all’alba.
Il correttore ortografico punta i piedi. Digito peace&love e lui scrive pesce&olive. E forse ha ragione lui. Avrò sbagliato l’orario, sarò arrivato troppo presto quando gli artisti ancora dormono, ma più che all’isola di Wight l’impressione è quella di essere alla Sagra del Pesce Gatto di Quistello. Che poi, oggi come oggi, è anche meglio perché per replicare Woodstock alternative non ce ne sono, devi solo chiamare a raccolta i “rimastoni”.
Qualche reperto anni settanta, gente un po’ stonata della mia età, in effetti l’ho intravisto. Un paio di magliette di quelle sciacquate nella varechina, che a me, per inciso, piacevano moltissimo, c’erano. Ma intriscono le lunghe parrucche bionde alla Priscilla, che fanno più Abba che Joe Cocker.
Lungo le strade e nelle piazze del borgo, che da decenni è stato eletto rifugio di artisti, filosofi e scrittori c’è una specie di carnevale fuori tempo. Un po’ Comacchio nei giorni dei busker, un po’ centro ricreativo. Ma tutto bello e piacevole. Anche quella improponibile “Have you ever seen the rain” imparata troppo in fretta al Cepu. O quei giocolieri che nel fango di Woodstock non ricordo proprio.
Nove all’idea, sette all’impegno, un sei di incoraggiamento alla realizzazione. E dieci alla Gabri. Lei che ragazza negli anni settanta lo fu davvero insieme a me, e che in quelle atmosfere riacquista la luminosità di quando portava quella gonna patchwork di seta che le acquistai alle Cinque Terre.