Da Ronche: ottant’anni in giostra. La fantastica coppia della codina.

Da Ronche: ottant’anni in giostra. La fantastica coppia della codina.

Sempre insieme, nella vita e nel lavoro, Rodolfo e Giovanna Da Ronche hanno visto salire sui cavalli del loro ‘carousel’ generazioni di bambini. “Tornano ogni anno fino a presentarmi prima i figli e poi i nipoti”

 

Giovanna Da Ronche

La prima volta che Giovanna e Rodolfo da Ronche, sposini freschi, arrivarono ai Lidi, a Pomposa c’erano solo il ristorante e il bagno Rocca’s, il Park Gallanti e i primi palazzi in costruzione. All’epoca, nelle località marine, andavano ancora di moda i “grattacieli”e nella piccola Miami ferrarese crescevano l’Eco del Mare, il Serena, il Sole, il Nettuno.

L’unione di due famiglie di giostrai

Rodolfo, che tutti chiamano Popo, e signora sistemarono la loro prima giostrina e un autoscontro. Lui erede della storica dinastia dei Da Ronche, lei dei Venturi. Un “principato” bagnato dal mare il loro, non lontano da genitori e fratelli: quelli di lui di stanza a Ferrara, quelli di Giovanna a Bologna.

“I Da Ronche – mi spiega il signor Rodolfo – vengono da Ronche, una piccolissima frazione nelle valli di Agordo, nel bellunese ma si sono impiantati a Ferrara da moltissimi anni. Si dice – continua – che i nostri antenati siano fuggiti dal Sud della Francia ai tempi della rivoluzione”. Il colpo di fulmine con la giovanissima Giovanna, manco a dirlo, in una fiera.

Una vita sulle ruote

“Gran parte della nostra vita è trascorsa sulle ruote” mi dice la signora che nei mesi estivi vive in un caravan lungo quindici metri che è un vero mini appartamento. “Quando abbiamo visite possiamo aprire la veranda e mettere a tavola figli e nipoti”. L’inverno, ora che raggiunta l’età della pensione hanno deciso di lavorare solo da giugno a settembre, lo trascorrono a Porto Maggiore attorniati dalle famiglie dei figli. In quel periodo Giovanna fa la nonna e Rodolfo ripara e lucida cavallucci, carrozze e dischi volanti.

“Non può immaginare quanti messaggi, quante foto e cartoline riceviamo a Natale” mi dicono a due voci loro che, sulla stessa giostra, hanno visto passare, e tentare di prendere la codina, nonni, genitori e figli. I bambini di sessant’anni fa, basta fare un paio di conti, sono i nonni che oggi se ne stanno seduti sulle panchine a bordo pista.

 

Non appenderemo la codina al chiodo

Nessuna intenzione di smettere, continua Rodolfo che va per gli ottantasei e che ha già festeggiato con la sua Giovanna le nozze di diamante. E me lo dice mentre la signora continua a salire e scendere dalla giostra in movimento a ritirare i gettoni e a distribuire quelli guadagnati con lo strappo della codina.

“Forza bambini. Avanti mamme. Altro giro, altra corsa”