DERIVE SOCIAL: A DOMANDA NESSUNO RISPONDE.

DERIVE SOCIAL: A DOMANDA NESSUNO RISPONDE.

Tutti parlano, nessuno ascolta. Complice il “social” è sempre più complicato instaurare la corretta sintonia chi chi sta comunicando con te.

 

“E allora il PD?”: qualsiasi discussione – politica ma non solo – tu cerchi di intavolare su una piattaforma social, specialmente su Facebook, la risposta è sempre quella.  Qualsiasi posizione tu rappresenti o sei filogovernativo o sei del PD. Tertium non datur.

Testardo io che mi accanisco a lanciare temi, dovrei averlo capito come va questo mondo. Chi risponde a tono in fondo lo trovi, capita di intavolare anche discussioni in grado di arricchire chi scrive e chi si limita a leggere, ma la deriva è questa.

Quando tutto ciò sia cominciato non è facile dirlo. Sono un uomo che poco ha frequentato i bar di un tempo dove si giocava a tressette commentando il mondo e la politica un tanto al metro. Credo però che nemmeno lì fosse così. Le notizie erano più controllate, le fake non avevano ancora invaso la rete, e al massimo si arrivava a un “e allora la DC?”. Sicuro che l’esplosione dei talk e dei reality show, con tutti che si parlano addosso cercando di strappare il maggior numero di secondi di visibilità ha avuto la sua parte.

Per molti anni, più di trenta, ho condotto interviste radiofoniche in diretta. Lì la scommessa era di strappare una risposta concreta all’intervistato, probabilità di successo che si diradava se l’ospite era un politica. Il rischio era, comunque, che l’intervistato la tirasse per le lunghe sapendo che a un certo punto della diretta “suona la campanella” e l’interrogazione finisce. Ma qui non è così. Abbiamo perso la capacità di stare sul pezzo. E purtroppo non è una cosa voluta.