E’ il social bellezza. E tu non ci puoi fare niente.

E’ il social bellezza. E tu non ci puoi fare niente.

Conversazione con Roberto Menotti, autore di “Decidere – Come le società liberali affrontano la complessità”, sul difficile rapporto tra media e democrazie.

Direttore di Aspenia on Line, il sito dell’autorevole rivista trimestrale di affari internazionali, Roberto Menotti raccoglie, nel suo ultimo saggio, riflessioni interessanti sulle sfide che le nostre società si trovano a affrontare.

Con lui parliamo di come i rapporti tra media e democrazie si stanno evolvendo. Di ciò che significhi fare la guardia al villaggio globale in un’epoca nella quale il ‘quarto potere’, la stampa, è affiancato da una miriade di voci indipendenti che comunicano in rete. Un’epoca in cui il potere, per comunicare, non ha più bisogno della mediazione del giornalista. E il giornalista diventa sempre più sensibile alle lusinghe della visibilità.

Diritto di Critica

Spina nel fianco del governante, anche il più liberale, il diritto di critica deve essere garantito. Come accade da quasi tre secoli nelle democrazie, il giornalista ha il dovere, oltre che il diritto, di raccontare ciò che non sempre si vorrebbe far sapere. Anche se non sempre è stato, ed è, così. Ma la stampa, anche tecnologicamente, non è certo quella dell’Inghilterra del diciottesimo secolo.

Ascolta la risposta di Roberto Menotti.

 

 La stampa italiana nelle classifiche internazionali.

Nella classifica annuale di Reporters Sans Frontieres sulla libertà di stampa l’Italia non ha mai avuto grandi performance. Siamo al 41esimo posto dietro al Burkina Faso; nemmeno la blasonata stampa inglese se la passa meglio, però, se si trova al 33esimo posto e comunque dietro a Ghana e Uruguay. Nelle prime quattro posizioni i Paesi Scandinavi e la Danimarca. La nostra responsabilità qual è? Roberto Menotti che cosa ne pensa?

Ascolta la risposta.

Le cose che la stampa non ci dice

Classico tormentone dei social è “Condividi!!!1!|- Queste cose la stampa non le dice”. E’ così? E’ possibile veramente, da parte del potere, nascondere una notizia, tenere segreto un accordo? O dobbiamo piuttosto pensare che se una cosa non ci viene riferita potrebbe non essere stata verificata con assoluta certezza?

 

E’ il social, bellezza! E tu non ci puoi fare niente!

E’ con l’esplosione dei social network, e delle tecnologie che permettono di averli sempre sotto gli occhi, che i rapporti fra media e potere si sono ingarbugliati, e di parecchio. Gli scenari sono ancora per buona parte inediti. Alla stampa tradizionale, alla comunicazione mainstream si sono affiancate una miriade di voci di ogni tipo. L’eccesso di informazione può annullare l’informazione stessa e, con la complicità dell’algoritmo, confinarci nelle nostre ‘bolle’ d’elezione. Bolle che, peraltro, ci sono sempre state. Ascolta:

 

Nessuno censuri nessuno! Nemmeno Trump.

L’iperattività social di Donald Trump ritengo non piacesse nemmeno a tanti dei suoi elettori. Ci si chiede tuttavia se fosse opportuno silenziarlo da parte di Twitter e di Facebook. Che cosa potrà succedere se un singolo editore avrà il potere di impedire di comunicare a un governante in carica?

Con questa risposta si conclude la conversazione con Roberto Menotti.

 

 

Il libro

https://www.store.rubbettinoeditore.it/catalogo/decidere/

 

La rivista

https://aspeniaonline.it/