Elon e Giorgia: fatti l’uno per l’altra

Elon e Giorgia: fatti l’uno per l’altra

“Autentica, onesta e premurosa, una donna ancor più bella dentro che fuori”. Sono queste le parole che lunedì sera a New York, nella cena seguita all’assegnazione del Global Atlantic Award, Elon Musk ha speso per la nostra Giorgia Meloni. Premio e cena di gala ripresi dalla più importante stampa internazionale.

Elon Musk saluta la leader italiana alla cerimonia di premiazione, titola il New York Times sottolineando come questo sia un ulteriore passo avanti per l’ingresso a pieno titolo di Musk in politica. Musk che con la nostra premier ha consolidato negli anni un legame politico sempre più stretto, che l’ha portato a venire in Italia in svariate occasioni durante questi diciotto mesi.

Meloni e Musk – continua il New York Times – condividono preoccupazioni sull’intelligenza artificiale e sul calo della natalità, cosa, quest’ultima, che il boss di Tesla ha definito una minaccia esistenziale per l’umanità.

Meloni che nel suo discorso, dopo aver rivendicato una posizione democratica e laica, e dopo avere ringraziato Musk per il suo “prezioso genio”, ha affermato che non dovremmo avere paura di difendere parole come nazione e patriottismo.

Nel suo lungo articolo il New York Times conferma come Meloni in questi diciotto mesi di governo abbia fugato i timori che il suo partito, nonostante le radici di destra estrema, potesse riportare l’Italia al fascismo. Nonostante l’affinità con i Repubblicani e l’amicizia con Musk – scrive ancora il giornale statunitense – la premier italiana ha collaborato lealmente con l’amministrazione Biden allineandosi sulle politiche per il sostegno all’Ucraina. Ragione per la quale è considerata dagli altri leader europei più accettabile di Viktor Orban; piuttosto un ponte fra l’estrema destra e i principali partiti europei.

Musk da parte sua si è spostato sempre più a destra sostenendo su X (ex Twitter) le più estreme teorie cospirazioniste e sostenendo Trump al voto di novembre.

Ora, per titoli, le altre notizie che potrete diffusamente ascoltare nel podcast di oggi.

Altra questione che ci coinvolge e della quale in queste ore scrivono numerose testate europee e americane è la scalata di Unicredit alla tedesca Commerzbank, cosa che il governo tedesco ha preso assai male.

Qui ci appoggiamo al francese  L’Opinion che titola “Braccio di ferro tra Italia e Germania dopo la nuova offensiva di Unicredit su Commerzbank”

Dall’Italia, come sottolinea Reuters da Londra interviene Tajani che elogia la mossa di Unicredit.

Economia. Financial Times che titola “Meglio tardi che mai: l’Italia è tornata”

Tornata dove? A voi il piacere di scoprirlo nell’ascolto del podcast.

 

Cambiando totalmente argomento ha fatto molto rumore, sia reale che figurato, l’atto vandalico di un noto provocatore cecovenerdì scorso all’inaugurazione della mostra bolognese dell’artista cinese Ai Weiwei.

Ne scrivono tutti. Noi  torniamo al New York Times che titola “Un uomo distrugge la scultura in porcellana ai Ai Weiwei in un museo italiano”.

E’ invece da Euronews che apprendiamo chi è  “L’uomo che ha deliberatamente distrutto la scultura di Ai Weiwei”

Rimaniamo in campo culturale. Hollywood Reporter dedica un articolo a Vermiglio, il “Film scelto dall’Italia per la candidatura agli Oscar 2025”

Infine Spiegel oggi a titolare “Le multe per gli indisciplinati tedeschi pronte a partire per la Germania”

per dirla alla Salvini: cari automobilisti tedeschi la pacchia è finita.

 

Buon ascolto del podcast e a domani.