07 Mar Femminicidi. Male in Italia, peggio nel resto d’Europa
“Femminicidi in Italia. Il più grande nemico di una donna è suo marito”. E’ con questo titolo del tedesco TagesSpiegel che apriamo il nostro Ristretto Italiano di oggi, otto di marzo.
Ogni giorno un uomo tenta di uccidere la moglie, ogni tre giorni ci riesce – scrive il quotidiano tedesco – il quale aggiunge un dato per me, e penso per molti altri di noi inaspettato: nella classifica europea delle donne uccise per mano dei loro uomini l’Italia è fanalino di coda. Va male, malissimo, per carità, ma in Germania, in Francia, in Spagna, anche nel nord Europa i femminicidi sono ancora più numerosi.
In Italia, spiega ancora il servizio che si basa su dati raccolti e interpretati dalla ricercatrice italiana Viviana Bassura, c’è però un altro dato: da qualche anno abbiamo cominciato a farci caso e a identificarli per ciò che sono: omicidi legati al genere. Fino a non troppo tempo fa la stampa parlava distrattamente, con poche righe nelle pagine provinciali, di “dramma familiare”; oggi invece ai femminicidi si dà l’importante che meritano. Prova ne sia la copertura data all’ancor recente omicidio di Giulia Cecchettin.
Le relazioni familiari restano il contesto più pericoloso per una donna; l’86 per cento di tutte le donne uccise nel mondo negli ultimi cinque anni sono morte in questo modo. E l’articolo di TagesSpiegel si sofferma anche a spiegare come, sempre parlando di uomini che uccidono le donne, si possa parlare di due diverse casistiche: i crimini ‘passionali’ che riguardano moglie e compagne fino ai 35 anni, e crimini “compassionevoli” sempre più frequenti dai 65 anni in su. Questi ultimi rappresentano più di un terzo dei femminicidi. Donne anziane, bisognose di cura che gli uomini, anch’essi anziani, uccidono perché hanno maggiori difficoltà a svolgere il ruolo di assistenza che ritengono spetti a loro”. Quindi compassionevoli fino a un certo punto; piuttosto una replica dei vecchi modelli patriarcali.
Una storia di copertina legata all’otto marzo alla quale vogliamo aggiungere oggi, di spalla, una delle notizie internazionali che più ci riguardano: dopo mesi è stata risolta la questione dell’ambasciatore israeliano a Roma.
Haaretz, da Tel Aviv, titola oggi “In Italia si sono opposti e la nomina del sindaco Male Adumim ad ambasciatore a Roma è stata annullata”
—
“Un attentatore estremista di destra italiano vive segretamente in Svizzera?” Titola, con punto interrogativo, il portale della Svizzera Tedesca NAU. La storia la trovate raccontata nel podcast.
—
Ed è stata ripresa da numerosi giornali esteri, in verità soprattutto francesi, la notizia della sconfessione definitiva, da parte della diocesi di Civita Castellana, dei miracoli attribuiti alla Madonna di Bracciano.
20 Minutes titola “Italia, lacrime di sangue e gnocchi che si moltiplicano. La Chiesa Cattolica sconfessa i miracoli di una chiaroveggente”, la famosa maga di Trevigiano che per mesi è andata a raccogliere soldi facendo leva sulla creduloneria popolare ed è poi sparita quando le cose hanno cominciato a mettersi per il male.
Buona festa della donna a tutte e anche a tutti. Compresi quelli che non faranno nulla perché dicono che le loro donne le festeggiano tutti i giorni dell’anno. Domani non ci sentiamo: è il Natale del Capo. Arrisentirci a lunedì.