29 Apr Finalmente liberi. Il gas russo non ci serve più.
“L’Italia può fare a meno del gas russo”. Una gran bella notizia per noi, una notizia che ha meritato un titolo su Politico e che è uscita dalla bocca del ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, alla vigilia del G7 sul clima di Torino.
Ricordate la corsa contro il tempo di due anni fa, all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina sotto il governo Draghi? Quando il volume delle importazioni di gas russo era al 43 per cento del nostro fabbisogno e il rischio della chiusura dei rubinetti era da incubo? Secondo i dati ufficiali, scrive Politico, lo scorso anno gli approvvigionamenti dalla Russia hanno rappresentato meno del 5 per cento.
Abbiamo diversificato, abbiamo varie fonti e abbiamo i terminali di rigassificazione, quindi abbiamo un’offerta sufficiente per rilassarci – ha detto ancora Pichetto Fratin. E quindi, ora, nessuna remora nel stringere la vite delle sanzioni contro Mosca, sanzioni che fino ad ora si sono ben guardate dallo sfiorare il discorso del gas.
Per il resto del servizio Politico, agganciandosi al vertice climatico di Torino, fa il punto sul nostro stato dell’arte. Le questioni chiave in discussione sono, infatti, la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico con particolare alla collaborazione coi Paesi Africani, al famoso Piano Mattei. A Torino infatti c’erano i delegati di Algeria, Kenia, Unione Africana. L’Italia – ricorda la quotata rivista geopolitica statunitense – si sta organizzando per diventare un hub di transito energetico fra Africa e Europa.
Un vertice importante a guida italiana anche se – è sempre Politico che scrive – da quando la Meloni è salita al potere l’Italia ha ripetutamente votato contro, o si è astenuta, dalle votazioni sulle questioni ambientali della UE, come le norme sugli imballaggi e l’eliminazione graduale dei motori a scoppio entro il 2035. Gli ambientalisti sostengono che il nostro governo è disinteressato al cambiamento climatico nonostante i ripetuti eventi estremi che si sono abbattuti ultimamente sulla Penisola, dalla siccità, alla perdita dei ghiacciai alle inondazioni.
Risponde Pichetto Fratin che la questione dei motori a scoppio è miope e non considera i progressi dei carburanti puliti come idrogeno e biocombustibili, il che significherebbe che l’elettricità non è l’unica forma di energia pulita. L’obiettivo di questo governo – ha detto ancora il responsabile dell’ambiente – è quello di generare quasi due terzi della nostra elettricità, entro il 2030, da fonti rinnovabili e tra l’altro saremo tra i primi in Europa a chiudere tutte le centrali a carbone. Non fosse stato che per l’arresto dovuto proprio al nodo del gas russo.
Sempre sul gas. Questo è il titolo dell’edizione Ucraina della Pravda: “L’Italia è pronta a sostenere le sanzioni contro il gas russo”
Mentre il bollettino della Ieefa, l’istituto internazionale di analisi economica e finanziaria sull’energia, afferma che “L’eccessiva dipendenza dell’Italia dall’energia elettrica alimentata dal gas rallento lo sviluppo delle energie rinnovabili”
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Cambiando argomento, sicuramente la principale notizia che ci riguarda oggi sulla stampa estera è quella che riguarda la discesa il campo di Giorgia Meloni alle europee in prima persona. Come fece Renzi, anche se lei saggiamente non lo dice, un referendum nazionale, tra gli elettori, sua propria tenuta.
Titola Euronews: “L’italiana Giorgia Meloni si lancia sul ring per le elezioni europee”
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E, fascisti o non fascisti, la notizia che è stata ripresa un po’ da tutta la più importante stampa estera, è quella che il Washington Post titola: “Decine in Italia fanno il saluto fascista nell’anniversario dell’esecuzione di Mussolini”
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A chiudere. Torna regolarmente, con l’inizio della stagione balneare, il divieto di bikini a passeggio per le strade delle località turistiche e tornando a sorpprendersi i giornali stranieri.
Come TZ, dalla Germania, che titola “Regola dura sull’Adriatico: la popolare località balneare italiana impone il divieto del bikini”
Buon ascolto, a questo punto, del podcast di oggi: