23 Gen FM Addio. Senza il video non sei più nessuno.
Radio TER certifica: l’FM soccombe sotto l’attacco della radiovisione. Non è più tempo di voci senza volto. E aumenta l’età media degli ascoltatori.
Più conferme che sorprese dagli ultimi dati d’ascolto della radio, riferiti al 2021, pubblicati da Radio Ter. La platea degli ascoltatori, pur perdendo un poco significativo 3%, resta su dimensioni assai considerevoli: 34 milioni e mezzo di italiani ascoltano uno o più programmi radiofonici ogni giorno; numero che sale a 43 milioni se consideriamo chi ascolta almeno una volta a settimana. E l’FM non è più l’unico mezzo per accedere ai programmi, ora raggiungibili con smartphone, computer, televisori.
L’intrattenimento vince sull’informazione
Regina di contatti come sempre è RTL 102.5. Continuano a perdere ascolti le radio all news, come Radio1 Rai e Radio 24; anche in casa RAI la radio che si vede, Radio 2, è l’unica in salita. Prossima alla scomparsa Isoradio il cui servizio è reso ormai inutile dalle App che monitorano il traffico in tempo reale. Anche l’autoradio, un tempo terminale unico delle FM, si è trasformata in un device multitask.
Anche l’occhio vuole la sua parte
Trasformazione che non risparmia l’essenza stessa del conduttore, personaggio storicamente svincolato dalla dittatura dell’apparire. Chi un tempo rimaneva seduto in uno studio, mai in ordine, a raccontare, informare, ragionare con gli ascoltatori al telefono, oggi ha una telecamera puntata addosso. E l’editore al nuovo conduttore chiede oggi di curare l’immagine, di alzarsi in piedi mentre ‘trasmette’, di cazzeggiare e ballare. Le notizie riguardano sempre più il campo del gossip, meno il conduttore ragiona meglio è e non a caso oggi lo chiamiamo speaker. La radio che si vede è, oggi, soprattutto per un pubblico che la accende senza troppo seguire, perfetta per negozi, sale d’attesa di studio medici e professionali, palestre. Con buona pace dell’FM, che un tempo chiamavamo transistor, e che regge al massimo in bagno.
Non è una radio per giovani
Visual radio o via smarphone, in diretta o on demand via podocast, la radio di questi nuovi anni venti perde il pubblico più giovane. L’età media di si assesta sui 35-55 anni, età che corrisponde con quella degli speaker più seguiti, con punte più anziane per le radio di sola informazione.
Esperti a confronto
Ascolta l’incontro che, su questi tempi, ho moderato con Giampiero Gamaleri, sociologo della comunicazione, e Roberto Uggeri, conduttore radiofonico e podcaster .
Radio TER – L’indagine di ascolto
https://www.tavoloeditoriradio.it/
Marshall aveva ragione di G. Gamaleri
https://www.armandoeditore.it/catalogo/marshall-aveva-ragione-le-intuizioni-di-mcluhan-40-anni-dopo/