GENITORI-BULLI: “UNA MADRE VENNE AL RICEVIMENTO CON L’AVVOCATO”

GENITORI-BULLI: “UNA MADRE VENNE AL RICEVIMENTO CON L’AVVOCATO”

Dopo l’allarme del Presidente Mattarella sulle intimidazioni fisiche e verbali dei genitori a scuola, un’insegnante racconta.

 

Simonetta Pavesi ha insegnato lettere per una vita intera allo Scientifico Manfredo Fanti di Carpi. Sorride quando le chiedo un’opinione sull’allarme lanciato dal Capo dello Stato. E lei ricorda quella madre che, per protesta contro un tre per copiatura, arrivò al ricevimento col legale: “Accertata la copiatura di un tema da un sito per studenti in difficoltà,  consgnai la prova argomentando la valutazione fortemente negativa  Nel giro di due ore -continua la prof. oggi fresca di pensione – mi sono trovata davanti madre e sorella avvocato (avvisate via sms della presunta ingiustizia), le quali, senza nemmeno chiedermi ragione, snocciolarono iperboliche accuse e tesi difensive condite con velate minacce.  Salvo poi battere in ritirata, con un patetico dietrofront,  quando pacificamente illustrai,  tablet alla mano, le prove inconfutabili del ‘reato’.”

Fotogramma dal cortometraggio “Prufissù” di La Monica-Ardizzone

Niente, in realtà, al confronto di ciò che è accaduto, anche di recente, a un numero sempre crescente di insegnanti e presidi. Decine i casi di aggressioni fisiche dentro e fuori gli istituti e insegnanti finiti al pronto soccorso. La pressione psicologica da parte dei genitori – continua Pavesi – specie quelli che si sentono legittimati dalla agiatezza economica e dallo status, è cresciuta parallelamente al declassamento sociale del ruolo dei docenti. Oggi mi pare acuita dallo sdoganamento di reazioni muscolari e di un linguaggio sopra le righe che hanno sostituito il dialogo costruttivo. Esperienza e consapevolezza mi hanno supportata nel tutelarmi da attacchi gratuiti e iperdifensivi da parte di genitori che diventano allenatori e legali della prole”.