16 Mag G.GILIOLI (Carpi Comune): SONO FEMMINISTA, ANTIRAZZISTA E ANTIFASCISTA
Candidata con Carpi Comune, lista a sostegno della rielezione di Bellelli, Giliola Gilioli parla della sua storica militanza a sinistra e della battaglia per le donne.
69 anni, pensionata, originaria di Novi ma residente a Carpi da una vita, Giliola Gilioli sulla sua pagina FB si definisce “antifascista e antirazzista”. Solo le prime due certezze, queste, o le uniche, Giliola?
69 non ancora compiuti che, comunque, mi auguro di compiere – risponde con l’autoironia che la contraddistingue da sempre Giliola Gilioli. Mi definisco antifascista ed antirazzista e queste sono certezze, ma non sono le uniche. Un’altra certezza è che sono femminista cioè, da sempre, dalla parte delle donne. Stiamo assistendo ad attacchi ai diritti conquistati. La 194, legge sull’ interruzione della gravidanza, per esempio, e si sta proponendo un’idea di famiglia tradizionale che vede la donna in un ruolo definito e subalterno. L’idea della destra è che il welfare si basa sul lavoro di cura della donna verso bambini, anziani, disabili, interrompendo un percorso di crescita dell’ identità femminile. Ho Un’altra certezza. Sono certa, anzi certissima, che non sia mai tempo di smettere di fare politica, perché fare politica significa cercare di capire ed interagire nelle scelte che coinvolgono la vita di ognuno di noi. Significa agire, non delegare.
La lista delle “sinistre unite”, tra le sei che appoggiano la rielezione di Alberto Bellelli chiedo ancora a Giliola Gilioli – è sicuramente l’unica comunista. Nessuno scrupolo a appoggiare un ‘piddino’ sospettato di avere simpatizzato, a un certo punto, anche per Renzi?
La lista Carpi Comune non è l’unica di sinistra che appoggia Bellelli. Alberto Bellelli è il mio sindaco, è una persona politicamente capace, ha governato bene questa città. In questa città si vive bene. È una persona che stimo molto, anche dal punto di vista umano. Lo sento sincero nelle cose che dice e fa. Non parla per slogan come fanno in tanti. Non gli interessa parlare alla pancia della gente, anche se questo gli renderebbe la vita più facile in tempi come questi. Ha simpatizzato per Renzi? Non lo so è non mi interessa più di tanto. Stiamo parlando del governo della città e lui la sta governando bene.
Come ti spieghi che mai come quest’anno si sono visti tanti pensionati in lista. Quella dei giovani è solo retorica?
Ti posso dire che la lista a cui appartengo non è affatto una lista di pensionati su 19 candidati 12 sono nati tra il 1972 ed il 1999, 7 tra il 1947 ed il 1963. L’Italia è un paese che invecchia, e questo si ripercuote a tutti i livelli, purtroppo. Del resto è inevitabile se non si fanno politiche per la famiglia che permettano di fare figli.
Sono più giovani i quarantenni che governano la città oggi o i nemmeno trentenni dei nostri tempi, come i Cigarini e i Michelini?
Non credo si possa rispondere a questa domanda, prova ne è che i sessantenni di oggi sono ancora “giovani”, pieni di risorse. Sono ancora al lavoro, quelli che un lavoro ce l’hanno, e non si sa fino a quando per come evolvono le cose. Trent’anni fa essere sessantenni significava essere vecchi.
Sei Novese come la candidata che rischia di essere, fra nemmeno un mese, la prima sindaca Carpigiana donna e di destra del dopoguerra. Impossibile che tu non ci abbia pensato.
Sono Novese, nata a Novi di Modena e trasferita a Carpi nel 1974. Una vita fa. Non conosco la candidata sindaca per il centrodestra. Mi auguro sempre che essere donna sia una condizione che viene prima di qualunque altra cosa. Il partito a cui appartiene mi è lontanissimo, proprio in quanto donna. Il Ddl Pillon proposto dalla Lega non mi può trovare d’accordo. E’ un disegno di legge che penalizza le donne ed i figli in caso di separazione, divenendo pericoloso in caso di violenza famigliare. Un’altra cosa che mi vede lontanissima dalle sue posizioni è il decreto sicurezza promosso dal leader del suo partito, perché il linguaggio delle armi è un linguaggio che non ci appartiene, né in quanto donne, né come persone dotate di umanità. Le armi non sono mai una risposta. L’America insegna.