02 Apr I senzatetto della politica
“I senzatetto della politica”. È la rivista cattolica Crux, da Boston, Stati Uniti, a chiamare così i vari personaggi ‘indipendenti’ che i partiti amano ingaggiare; vip di ogni tipo appartenenti alla cosiddetta “società civile”. Come se loro, i candidati ufficiali, che i partiti scelgono tra iscritti, amici e clienti fossero quella ‘incivile’.
Lo spunto per parlarne ci viene proprio da un articolo di Crux dal titolo “Ironicamente la ‘bandiera bianca’ del Papa scatena la guerra civile politica in Italia”
Articolo dedicato non tanto però al Papa, quanto a uno dei suoi più autorevoli sostenitori nel campo giornalistico, Marco Tarquinio, a lungo direttore dell’Avvenire, il giornale della Conferenza Episcopale Italiana.
Tarquinio che, come diresse l’Avvenire, è stato anche a lungo un consultore dell’ex Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali del Vaticano. Uomo rimasto forte sostenitore delle posizioni cattoliche, e più specificamente papali, nei dibattiti pubblici.
Premessa per arrivare a dire che dopo le sempre più esplicite richieste di Papa Francesco per un cessate il fuoco in Ucraina, nonostante l’appoggio sempre più forte all’Ucraina sia da parte del governo, sia dell’opposizione, Tarquinio è arrivato a dire, in televisione, che “Se Zelesnky facesse le valigie la guerra sarebbe già finita”. Salvo aggiungere, in un’altra occasione, in risposta a chi definiva eroici gli ucraini che “gli eroi sono altrove, non uccidono”
Apriti cielo! Ecco quindi la guerra civile, citata dal titolo di Cruz, seguita alla bandiera bianca del Papa.
L’articolo continua poi spiegando ai suoi lettori, sopratutto americani, non tutti avvezzi alle dinamiche politiche italiane, che a settimane, ormai, ci saranno le elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento Europeo e che, oltre ai propri amici e clienti, i partiti usano candidare personaggi di richiamo per mettere insieme qualche voto in più. E a Tarquinio ha pensato il Partito Democratico da sempre all’inseguimento del voto dei cattolici moderati. E, oltre che a loro, Tarquinio sarebbe perfetto anche per quella frangia più a sinistra dei democratici che qualche riserva su Zelensky l’ha sempre coltivata. Sondaggi anche recenti continuano a dimostrare che nonostante gli Italiani simpatizzino per l’Ucraina, restano contrari a fornire armi a Kiev e sostengono l’idea di una soluzione negoziata.
Nel frattempo – conclude Crux – il destino di Tarquinio sarà visto anche come una sorta di referendum per capire se i cattolici della sua stirpe (liberali sulle questioni sociali e tradizionalisti sulle questioni della vita) potranno avere un futuro in una delle principali formazioni della sinistra italiana o se l’Italia sia destinata a seguire il percorso degli Stati Uniti, e di altre democrazie occidentali, dove quel tipo di elettore resterà sempre più un senzatetto della politica.
Il sommario degli altri articoli recensiti in questo Ristretto Italiano continua sulla politica e sulle divisioni sociali che essa rispecchia, tornando alla presenza degli studenti non italiani nelle nostre scuole; quelli cui il ministro dell’Istruzione Valditara vorrebbe mettere un limite.
Info Migrants, da Londra, ci ricorda che “Nelle scuole italiane ci sono un milione di studenti non italiani”
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E, sempre a proposito di ragazzini, molti autorevoli testate internazionali hanno dedicato, nei giorni scorsi, uno o più servizi all’iniziativa di dare in affidamento i figli dei mafiosi.
CBS News, dagli Stati Uniti, titola, per esempio, “L’Italia espande il controverso programma per sottrarre i bambini alle loro famiglie mafiose prima che diventino essi stessi criminali”
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Una triste storia di un indiano morto in Italia che viene raccontata dall’argentino Clarin. Titolo “E’ partito a piedi dall’India, è arrivato in Italia dove, a soli trentotto’anni è morto, ma una donna potrà vivere con i suoi organi”
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Consiglio turistico per chiudere. Le Eolie. Consiglio dato da Euronews. Titolo “Raggiungibili solo in barca, le Isole Eolie sono davvero fuori dai sentieri battuti”
Ma… di fronte a tanto splendore c’è un ‘ma’, un qui pro quo che scoprirete solo ascoltando l’episodio odierno di Ristretto Italiano