05 Mar IL CORTO CIRCUITO DELLA BUFALA. DRAMMATICAMENTE VERO IL RITROVAMENTO DI TUAM.
Ufficialmente confermate le sepolture sommarie nell’orfanotrofio irlandese. Si ritorcono contro gli autori le accuse di “bufala”. La vita e la morte nelle Case per Ragazze Madri nell’Irlanda del secolo scorso.
800 resti di bambini, 798 per la precisione, rinvenuti in una serie di stanze sotterranee dell’edificio dove, nel paesino irlandese di Tuam, contea di Galway, operò dal 1925 al 1961 una struttura per ragazze madri. Gestito da suore dell’ordine del Bon Secour di Parigi, l’istituto, come all’epoca ce n’erano tanti, accoglieva giovani donne nubili in stato di gravidanza. Ragazze rifiutate dalle famiglie. Le donne partorivano e venivano separate dai loro figli che, cresciuti per un certo periodo dalle monache in un’altra ala dell’edificio, venivano poi avviati all’adozione. Loro, le ragazze, venivano adibite a mansioni lavorative diverse e potevano rimanere per determinati periodi. Le sepolture sommarie, dopo la annotazione del decesso su un registro che non indicava il luogo, sarebbero avvenute durante tutto il periodo di attività. Fino a tutti gli anni cinquanta. Circostanza confermate ufficialmente, la scorsa settimana, dalla Commissione di Investigazione sulle Case per Ragazze Madri istituita dal governo di Dublino quando vennero alla luce i primi scheletri.
La notizia ha avuto ampia risonanza sui maggiori quotidiani irlandesi e internazionali e, per ragioni a me difficilmente decifrabili, è finita nel mirino dell’UCCR. L’Unione dei Cristiani Cattolici Razionali, nata nel 2011 in antitesi all’UAAR (Unione degli Atei Agnostici Razionalisti) è partita lancia in resta accusando i più prestigiosi quotidiani che hanno riportato la notizia, tra questi per tutti cito il britannico Guardian, di camminare sullo scivoloso terreno della “bufala”.
Nulla di più più goloso, in tempi di allarme “Fake News”, per gli ingordi bastian contrari del web che, senza leggere il lungo articolo dell’UCCR, hanno cominciato a replicare l’articolo. Articolo che, attenzione, conferma la veridicità del ritrovamento – ci mancherebbe – difendendo le suore dalla, peraltro inesistente, accusa di avere ucciso, per incuria e malnutrizione, i piccoli ospiti. Facebook-Users polemici e disinformati che, senza peritarsi della data dell’articolo, portano a sostegno della tesi di falsità un pezzo di Tempi, del 2014, nel quale si riferisce che la Associated Press chiese scusa per avere utilizzato il termine “fosse comuni”, definizione impropria che può confondere il lettore facendo pensare a stragi deliberate.
Nessun omicidio di massa, dunque, in strutture comunque chiuse da oltre cinquant’anni per le discutibili condizioni nelle quali le giovani ospiti erano sfruttate e costrette a vivere. Film come “Magdalene” (Leone d’Oro 2002 a Venezia) e “Philomena” (con una Judi Dench nei panni di una donna recentemente ricevuta anche da Papa Francesco) lo documentano bene. E nessuna bufala. Solo tanta voglia di improvvisarsi giornalisti in un Paese dove, del resto, siamo tutti allenatori della nazionali o, al bisogno, tutti costituzionalisti.