Il paese dei colpi di spugna

Il paese dei colpi di spugna

Le sanatorie italiane danneggiano l’economia e lo stato di diritto”. Sottotitolo “Il governo di Giorgia Meloni segue la strada già tracciata tollerando le violazioni della legge nel settore delle costruzioni”. E’ questo l’articolo che il Financial Times, uno dei più autorevoli quotidiani al mondo, dedica alla novità pre elettorale italiana.

Una decisione – si legge nell’articolo – che ora rischia di danneggiare il piano d ripresa post-pandemia dell’Italia e lo sforzo di invertire il declino economico decennale del Paese.

E il ragionamento che fa l’estensore del servizio è quello di un Paese stagnante da almeno 30 anni, forse qualcosa in più, per la configurazione particolare delle sue imprese (troppo piccole e familiari per crescere come gli altri Paesi occidentali) e per la mancanza di competitività a cominciare dai servizi. Un Paese dove, inoltre, lo stato di diritto è sempre più labile e dove troppo spesso le piccole imprese cercano di salvarsi dal fallimento solo con l’evasione fiscale. Siamo un Paese, per esempio, dove il divario tra entrate Iva teoriche e effettive raggiunge il 21,3 per cento. In Francia, Germania e Spagna non supera l’8,9 per cento.

Draghi, con i fondi UE del dopo pandemia, strutturò un piano di ripresa che Meloni ha portato avanti solo in parte; sulla riforma della concorrenza, per esempio, si è arresa davanti a tassisti e balneari. E questo per molti cittadini è stato il segnale che si può continuare a fare come sempre. Continuare ad agire con la certezza che un condono più presto che tardi arriverà. Piccole indulgenze, insieme a amnistie di carattere diverso, che consolidano anziché spezzare questo circolo vizioso. Indebolendo la credibilità delle priorità ufficiali e delle leggi stesse – conclude il quotidiano finanziario della City – la crescita stessa viene indebolita.

 

Annuncio di un piccolo regalo che, alla vigilia delle elezioni, fa il paio con la soppressione degli autovelox. In realtà si parla solo di nuove regole quando tutti sappiamo che le nuove regole renderanno praticamente impugnabile ogni singola multa proveniente da un autovelox. Dalla Germania la Frankfurter Rundschau titola “Le nuove regole sugli autovelox in Italia valgono anche per i turisti stranieri: ecco che cosa devi sapere per il tuo viaggio”.

E a questa seconda ragioni per ringraziare, in cabina elettorale, un governo che finalmente ci permette di continuare a fare le cose proibite, si aggiunge l’ennesimo rinvio della tassa sulla plastica. Lo scrive sempre dalla Germania Kumststoff .

Chiudiamo il capitolo preelettorale con Politico, nella sua edizione europea da Bruxelles, che titola “La Meloni fiuta un’opportunità per rimodellare l’Europa con la destra – e l’Italia – al comando”.

A proposito di Europa, Nato, Ucraina, Russia, guerra troviamo un articolo canadese tutt’altro che rasserenante dal titolo “Se l’Italia entrasse oggi in guerra, chi verrebbe chiamato alle armi?” Lo pubblica la rivista geopolitica Libre Media.

E sempre a proposito della brutta aria che tira in Europa, è stata molto commentata, all’estero, la notizia che, come riporta El Mundo da Madrid, “L’Italia rifiuta che l’Ucraina possa attaccare il territorio russo con armi occidentali”.

E siamo al Papa e agli omosessuali. “Il Papa sorprende con un commento omofobo” titola la radiotelevisione Austriaca l’ORF. E la BBC qualche ora dopo fa eco con “Papa Francesco si scusa per la dichiarazione omofoba

Buon ascolto dell’episodio di oggi e buona giornata