22 Apr Inferno Beccaria: soprusi di ogni tipo al carcere minorile milanese
Si ricreda chi, dopo avere visto Mare Fuori, si fosse illuso che le carceri minorili sono un luogo di rieducazione governato da personaggi come il Comandante Massimo Esposito, o come Beppe: uomini capaci di ragionare oltre le regole per tentare di salvare questi ragazzi dal futuro criminale che li attende.
Le carceri minorili italiane assomigliamo molto più, in realtà, a ciò che è emerso dall’inchiesta sul Beccaria di Milano e che oggi sta su tanta stampa internazionale. Come Barron’s, la rivista del Wall Street Journal, che titola “La polizia italiana arresta 13 guardie carcerarie per abusi sui giovani”. O Le Figaro, da Parigi, il cui titolo è “Italia: 13 guardie carcerarie arrestate per aggressione a minori”.
I fatti sono quelli accertati al Cesare Beccaria, carcere minorile a nord di Milano, dove sono emersi e stati verificati torture, abusi di potere, aggressioni e anche una tentata violenza sessuale.
Ragazzi picchiati mentre erano ammanettati con i polsi dietro la schiena perché non tentassero nemmeno di difendersi, celle specifiche senza telecamere per i pestaggi, sacchetti di sabbia per non lasciare i segni, violenze durate ore. Gli agenti arrestati sono stati – come titolano i giornali – 13 e altri otto sono stati sospesi dal servizio. E in tutto gli agenti in servizio al Beccaria sono 50; poco meno di uno su due coinvolti. E tra gli indagati, per non avere interrotto queste consuetudini criminali, c’è anche un comandante della polizia penitenziaria.
In particolare è emerso, da indagini che sono proseguite per molti mesi, che c’era un ufficio di un agente in particolare in cui sono avvenuti buona parte di questi fatti, oltre ad altre celle scelte per la mancanza delle telecamere di vigilanza. I PM, ieri in conferenza stampa, hanno parlato di un clima invivibile dove i ragazzi sapevano che in qualsiasi momento potevano essere picchiati e sapevano altresì di non potere denunciare nulla in quanto le circostanze sarebbero state insabbiate.
Solo un paio di segnalazioni da parte del Garante dei Diritti dei Detenuti sono riuscite a fare avviare l’inchiesta giudiziaria. L’articolo del Figaro precisa che nelle carceri minorili italiane sono oggi detenuti 60,300 ragazzi a fronte di una capienza massima di 47,300 posti.
In nessun luogo le carceri sono piacevoli centri di soggiorno ma ciò che emerge da questa inchiesta, considerato anche il clamore internazionale sollevato, ci allontana dal resto dell’Europa. Ungheria a parte, forse.
Riguardo le altre notizie contenute in questo podcast, un altro argomento che di tanto in tempo fa parlare e scrivere gli altri di noi è la progressiva, e sempre più rapida scomparsa dal nostro panorama urbano delle edicole di giornali. Questo giro è la DPA, agenzia di stampa tedesca, a titolare “Da chiosco a bancarella del rigattiere: le iconiche edicole italiane rischiano l’estinzione”
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E adesso è il momento di Scurati Superstar. Ne parlano letteralmente tutti. Se il ligio dirigente RAI voleva fare un favore alla causa tacitando un monologo che al massimo sarebbe stato ascoltato da 700mila telespettatori (tanto il pubblico medio di Chesarà), della censura fascista scrive oggi mezzo mondo.
Le Monde, Francia: “In Italia la RAI censura lo scrittore Antonio Scurati”. Aveva scritto un testo sull’incapacità della destra al potere di raccogliersi attorno alla base antifascista”
Frankfurter Allgemeine Zeitung: “Accuse di censura contro la televisione pubblica italiana”
ORF, telegiornale austriaco: “Accuse di censura alla RAI e critiche alla Meloni in Italia”
TagesSchau, telegiornale tedesco: “Accuse di censura contro la Meloni: come il governo italiano interviene nella RAI”
SuedDeutsche Zeitung: “Un tentativo di censura agita l’Italia”.
ABC, Spagna: “Il fascismo torna al centro del dibattito pubblico in Italia e provoca una rissa tra governo e opposizione”
Guardian, Regno Unito: “L’autore italiano accusa l’emittente statale di censurare il monologo antifascista”. Un autore italiano di alto profilo cancellato da un programma televisivo dopo aver presentato il testo del discorso.
Variety, Stati Uniti: “La RAI criticata per avere strappato un monologo antifascista allo scrittore del bestseller M, che ricostruisce l’ascesa al potere di Mussolini”
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Andiamo ora verso la chiusura. Dalla Germania la Frankfurter Randschau scrive della specie di coprifuoco della movida in arrivo a Milano. Titolo” La metropoli italiana vieta pizze e gelati dopo la mezzanotte”
Non ci rimane che augurarvi buon ascolto