
31 Mar Ipermercati. “Anche noi in prima linea, ma non chiamateci eroi”
Solo per gli alimentari e l’igiene, ma gli ipermercati ci sono sempre. Parla Ilaria Pierucci, responsabile di reparto in un grande punto vendita di Fano (PU): “Adattarsi alla nuova organizzazione è stata dura ma anche da questa disgrazia stiamo imparando molte cose”.
Ilaria Pierucci è nella Grande Distribuzione organizzata da vent’anni. Capo reparto commerciale si occupa di budget, acquisti, contrattazioni con fornitori, piano promozionale, verifica e monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi di fatturato e margine. Cerco di lei per capire come siano questi giorni in uno dei pochissimi luoghi dove gli italiani sono autorizzati a andare. Voglio farmi spiegare i problemi negli approvigionamenti, i rapporti con un pubblico quanto meno disorientato. Vorrei sapere anche come sono le giornate lavorativi di un cassiere che, nonostante le protezioni, è a contatto vis a vis con centinaia di persone.
Il rispetto delle norme
“Le distanze – mi dice subito Pierucci – sono forse la cosa più complicata da far rispettare”. Glielo dici, ti ascoltano, poi si riavvicinano. “Nel mio reparto la responsabilità delle scelte è mia – dice ancora la mia interlocutrice – e propongo di indossare guanti e mascherine a tutti. Anche se qualche volta qualcuno di noi di dimentica e viene ripreso dai clienti”.
Pensando alla barriera delle casse mi chiedo se, come negli ospedali, ci siano stati casi di operatori infettati. “Per carità – mi interrompe Ilaria – gli eroi sono loro, mica noi. Qualcuno dei miei è in malattia. Nessuno, fortunatamente, col Covid-19”
Spesa al telefono per accelerare i tempi
All’ipermercato dove lavora Ilaria Pierucci, il più grande della Valle del Metauro, si sono organizzati per preparare la spesa richiesta da chi chiama, o manda un whatsapp. Il cliente arriva, va al punto vendita, e in pochi minuti è libero. I prodotti ci sono quasi tutti anche se non è facile riempire gli scaffali di alcool e igienizzanti. Non ho cuore di chiederle su lieviti e farine, dal momento che le nostre quarantene sono, ogni giorno di più, il festival della panificazione.
Nuovi modelli organizzativi per il futuro
“Ciò che questa brutta malattia ci ha costretto a fare all’improvviso – aggiunge la capo reparto – potrà essere considerato come un modello organizzativo per il futuro” e, nell’intervista integrale che potete ascoltare cliccando sul link audio sottostante, potete ascoltare come.
Ascolta l’intervista audio:
Ilaria Pierucci. Who’s who.
https://www.linkedin.com/in/ilaria-pierucci-a61ba813a/
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