Italia, peggior Paese per trovare lavoro dopo la laurea

Italia, peggior Paese per trovare lavoro dopo la laurea

 

Italia peggior Paese europeo per i neolaureati. Meno di sette su dieci trovano un lavoro adeguato entro tre anni. Siamo gli ultimi dei ventisette, dopo Romania e Grecia. Prima Malta col il 99,5 per cento dei laureati sistemati.

Intanto oltre 900 studenti turchi già ammessi nelle Università italiane non hanno ancora ricevuto il visto dal consolato ad anno scolastico cominciato.

Un miliardo gettato alle ortiche. Un fallimento conclamato, secondo il Guardian, l’accordo Roma – Tirana sui migranti. Un accordo che non piace al 55 per cento degli Italiani.

Guardia costiera italiana indagata per omicidio colposo plurimo dopo la morte di 21 migranti al largo di Lampedusa. Non risposero  alle chiamate della Sea Watch

Crisi della Chiesa in Italia: ormai solo un praticante su dieci. La maggioranza dei cattolici preferisce curare da sé il proprio rapporto con Cristo. Il peso degli scandali sessuali.

 

 

“L’Italia è il peggior paese europeo per i neolaureati”. Apriamo oggi con questa notizia che certo non ci fa onore a proposito della considerazione di noi che circola all’estero. Un’affermazione, questo titolo, che tra l’altro non è un’opinione ma un dato scientifico certificato da Eurostat, che è l’stat Europeo.

Il titolo citato è di Euronews che spiega nell’articolo come solo il 67,4 per cento degli italiani tra i 20 e i 34 anni riesce a trovare lavoro entro tre anni dal conseguimento del titolo di studio. E siamo gli ultimi, letteralmente ultimi, nella classifica dei 27. Siamo dietro la Grecia, penultima, con il 72,3 per cento dei laureati che trova lavoro entro tre anni e dietro anche a Romania e Croazia. Nemmeno Francia e Spagna se la passano granché  bene ma almeno da loro i giovani che trovano lavoro dopo l’Università si aggirano tra il 78 e il 79 per cento.

Tutt’altra musica rispetto a Malta dove i laureati che trovano la casella adatta per loro nei tre anni  sono 95,8 per cento ponendo l’isola al primo posto; e poi c’è l’Olanda con il 93,2. Dati che potrebbero indurre a pensare che in un Paese piccolo tutto sommato è più facile programmare percorsi di studio e accessi alla professione. Ma poi al terzo posto troviamo la grande Germania con il 91,5 per cento e nemmeno questa teoria sta più in piedi.

Riguardo noi, fanalino di coda, Euronews precisa che la raccolta dati di Eurostat contempla solamente i lavoratori regolari mentre si stima che in Italia l’esercito degli irregolari rappresenti il 13 per cento della forza lavoro nazionale. Certo, e qui la considerazione è di nuovo mia, il mondo degli irregolari è formato soprattutto dai lavoratori meno qualificati e qui si parla di posizioni per laureati.

L’articolo si chiude poi ricordando che la Germania è il Paese europeo col più alto numero di studenti dell’Unione che studiano in uno stato diverso da quello d’origine; il 24 per cento, uno su tre tra chi fa le valigie va in Germania. Segue la Francia con il 16 per cento.

Poi dicono lo spopolamento… Intanto un gran numero di giornali turchi in questi giorni riprendono la notizia che non uno ma molte centinaia di studenti turchi già ammessi in Università italiane stanno ancora aspettando il visto per entrare in Italia. Quando le lezioni sono già cominciate.

Bir Gun titola “900 studenti hanno ottenuto il diritto di studiare in Italia ma non hanno ancora ottenuto il visto”

Il consolato generale italiano è bloccato i ritardi rischiamo seriamente di compromettere l’ottenimento delle borse di studio.

Ma il vero argomento per cui si scrive dell’Italia continua a essere quello legato alla gestione del piano Roma Tirana per i migranti.

Da Londra il Guardian titola “L’accordo di asilo tra Italia e Albania è diventato un disastro politico per Giorgia Meloni”.

D’altra parte sembra avere ottenuto il contrario dell’effetto sperato l’endorsment non richiesto che Elon Musk ha voluto dare alla sua migliore amica Giorgia.  Titola dalla Spagna La Nacion: “Elon Musk raddoppia le sue critiche all’Italia, fa arrabbiare il suo presidente, e lascia la Meloni in una posizione scomoda”

Ancora migranti.  Euronews che scrive “La guardia costiera italiana accusata di “omicidio colposo plurimo” per le morti dei migranti in un naufragio”

Due notizie ancora. Da Buenos Aires El Clarin  dedica un ampio servizio alla “Crisi della Chiesa Italiana”.

Caffè in chiusura con l’austriaco Der Standard che si chiede se presto “In Italia non ci sarà più il caffè a un euro

Ascoltando il podcast vi sarà chiaro il senso della domanda. Buon divertimento e appuntamento a lunedì prossimo.