22 Gen La leader della porta accanto. Meloni seduce la stampa turca.
- La stampa popolare, da Ankara, a Smirne a Istanbul è innamorata di lei. La Meloni ha sedotto i Turchi durante la visita a Erdogan di sabato scorso ma, soprattutto, durante la visita al Gran Bazar. Accompagnata dal professor Ilber Ortayili, uno degli storici più autorevoli e apprezzati del Paese, la ragazza della Garbatella è entrata nei negozietti, si è fatta i selfie coi negozianti, ha detto ‘che belli’ guardando i lampadari con motivi ottomani, le lavorazioni in argento e i tappeti; circostanza che ha fatto capire ai presenti quanto – hanno scritto – sia persona dai gusti raffinati. Peccato che, con una scusa, non abbia toccato il dolcetto alla zucca che le era stato offerto. Peccato. Però ha chiesto il permesso di accendersi una sigaretta e anche questo ha ben impressionato.
Il viaggio, il primo da presidente di turno del G7, è stato fra il formale e l’informale. Non era stato annunciato con tanto anticipo, è durato due ore, non c’è stata alcuna conferenza stampa, ne congiunto ne singola alla fine; ciò che sostanzialmente i giornali turchi sanno è ciò che hanno appreso leggendo la stampa italiana. Sostanzialmente la nostra premier, in vista anche della grande conferenza sull’Africa del prossimo Weekend a Roma, è andata da Erdogan per chiedere un aiuto per frenare le partenze dei migranti dalla Libia all’Italia. Una richiesta apparsa a molti, peraltro, irrituale e che da per scontato che il presidente turco possa decidere che cosa la Libia, stato sovrano, deve fare.
Ma andiamo con ordine e partiamo dalla copertura che all’incontro ha dato la BBC, rete britannica presente e molto attiva in Turchia. BBC News che titola “Meloni ha chiesto aiuto a Ergodan per fermare l’immigrazione dalla Libia”
Vi dicevamo che a Istambul è scesa in campo anche la stampa mondana che si è fatta raccontare, da chi c’era, la visita al Bazar.
Kamu Gundemi, per esempio, annuncia, testualmente, “tutti i dettagli sulla colorata visita del primo ministro italiano al Gran Bazar”.
Ultima annotazione sulla biografia pubblicata da Yenigun, quotidiano popolare di Smirne.
Una biografia che la definisce una giornalista e politica italiana, nazionalista e conservatrice. Nessuna parola sulle origini post fasciste della sua militanza politica.
Abbandonando la politica, nel Ristretto Italiano di oggi parliamo anche di Fleximan. Chi è. Ce lo dice L’Indipendent, da Parigi: “E’ diventato un eroe in Italia. Fleximan è il vigilante che fa strage di autovelox”.
Moda maschile. Sulle sfilate milanesi, da poco concluse, The Hollywood Reporter titola “Sulle passerelle maschili italiane torna il tradizionalismo. La fluidità è out”.
Per molto tempo si era parlato di abbattere le barriere di genere nell’abbigliamento per uomo, ma ora sembra esserci un movimento controriformista e reazionario come si è visto nelle collezioni autunno – inverno.
Italia uguale dolce vita. Italia uguale moda e grandi firme. Italia uguale cibo e spaghetti al cucchiaio come da foto che introduce un articolo di Yahoo!News intitolato “In Italia non aspettarti che al ristorante ti vengano consegnati, all’uscita, gli avanzi del tuo pasto”. Ovvero non aspettarti il doggy bag. Il perché lo scoprite ascoltando l’episodio col player a fondo pagina o leggendo l’articolo linkato.
E Italia Paese del… bidet. Cito El Confidencial, dalla Spagna che titola “Un’americana stupita dall’esistenza del bidet in Italia “E’ una grande invenzione”
Dice lei “una grande invenzione che non capisco come mai noi americani non abbiamo copiato”. Cosa che non abbiamo capito nemmeno noi. A domani.