Le cicatrici del Covid. Vivere senza gusto ne olfatto.

Le cicatrici del Covid. Vivere senza gusto ne olfatto.

Per Michele Crippa una menomazione che gli impedisce di lavorare. Gastronomo e annusatore professionale ora si dedica alla riabilitazione di chi ancora soffre di Long Covid.

“Adesso ho capito quelli che rifiutano certi cibi – mi dice Michele Crippa in videocollegamento dalla sua casa di Monza – Se fino da bambino avevo sempre mangiato tutto, e con piacere, oggi ci sono alimenti che mi danno i conati. La vaniglia, e tutto ciò che ne contiene l’aroma, è uno di questi”.

 

Il caffè era solo acqua calda.

Svegliarsi una mattina e non sentire più il sapore del caffè. Quello di Crippa è diventato un caso internazionale, di lui ha scritto anche il New York Times. “La sera prima avevo avuto una leggera febbre e quella fu la conferma che mi ero beccato il coronavirus” mi dice spiegando che, fortunatamente, l’infezione passò in breve tempo senza che la temperatura salisse ulteriormente e senza problemi respiratori; la quarantena però durò mesi in quanto odori e sapori non tornavano. E anche ora, dopo diciotto mesi, sono stati recuperati solo in parte.

 

Una nuova sfida per la neuroscienza

Del valore di un bene di cui disponi ti rendi conto solo quando esso viene meno, e i due sensi in questione fino a oggi sono sempre stati piuttosto trascurati. Abbondano i reparti di oculistica e quelli di otorino ma per il resto quasi nulla. Fino al 2019 anosmia e ageusia, così si chiamano in medicina le due menomazioni sensoriali, erano due disturbi abbastanza rari; oggi, il Long Covid li ha resi assai più frequenti al punto che numerosi neuroscienziati stanno focalizzando la loro attività su questi due sensi.

 

La riabilitazione

Da quando il mio caso è diventato popolare, mi dice ancora Michele Crippa, centinaia di persone mi cercano da tutto il mondo;  sono nate community social e il disturbo che ci accomuna sta diventando un’opportunità di aiuto reciproco. Oggi alla sua cattedra di Gastronomia Michele Crippa affianca l’attività di riabilitatore e, assieme a Gian Paolo Braceschi e a Novella Bagna, tiene incontri per riabituare i malati a riconoscere odori e sapori.

 

Guarda l’intervista a Michele Crippa