18 Lug L’inutile sgambetto di Meloni a Von Der Leyen
Per Giorgia Meloni è cominciata una nuova stagione. Ursula Von Der Leyen è stata eletta nuovamente a capo della Commissione Europea nonostante il voto contrario dei Fratelli Italiani. Ed è così rimandato a data da definire il sogno della nostra premier di potere diventare determinante in Europa. Un sogno che, sostanzialmente, è terminato con gli ultimi fuochi al G7 pugliese del mese scorso.
Ancora la stampa estera non si è prodotta in commenti sulla ‘nostra’, a riprova che ciò che d’ora in poi farà sarà sempre meno importante per gli equilibri internazionali.
D’ora in poi Giorgia Meloni tornerà a fare notizia solo quando sarà protagonista delle vecchie bagatelle del nostro cortile, come è accaduto proprio ieri con l’ottenuta condanna contro la giornalista che l’aveva derisa dandole della ‘donnetta’ alta un metro e venti.
La notizia è riportata da molti siti internazionali e la prendo dall’inglese Guardian: “Giornalista italiana condannata a pagare 5mila euro di danni per la frecciatina sull’altezza di Giorgia Meloni”. Giulia Cortese condannata per due tweet ritenuti dal giudice body shaming.
Il fatto, spiega il Guardian ai suoi lettori, risale al 2021, a prima che Meloni fosse premier, e riguarda la pubblicazione di un fotomontaggio satirico in cui la all’epoca leader dell’opposizione era affiancata a Mussolini, oltre a due post in cui l’autrice le dava della donnina proprio in riferimento alla sua statura. Che, per la cronaca, è di 163 centimetri.
Condanna giusta? Il body shaming va certamente perseguito ma la prospettiva cambia se si tratta di un personaggio pubblico in riferimento al quale subentra, per il giornalista, anche il diritto di satira. Ed è opinione comune ritenere che, una volta diventata premier, dall’alto della sua carica, sarebbe più opportuno accettare sportivamente le schermaglie con la libera stampa.
Per Meloni non è così, lo sappiamo e processi come quelli contro Saviano, Feltri e i giornalisti di Domani stanno a dimostrarlo. Del resto nulla di più possiamo aspettarci da un governo, il nostro attuale, finito sotto osservazione da parte della Commissione Europea, per l’occupazione senza precedenti della televisione pubblica oltre che per i progetti di acquisizione di un’importante agenzia di stampa pubblica come l’AGI.
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Gli altri argomenti, per sommi capi, nel Ristretto di oggi.
C’è una notizia che da settimane si insegue sui media esteri, che ci riguarda, della quale già ci occupammo un mesetto fa e che oggi ho deciso di riprendere da CNN che titola “Le autorità italiane indagano su Armani e Dior per le loro pratiche lavorative”
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“L’Italia cerca il camionista ripreso in un video nel quale lo si vede frustare delle immigrate”. Il titolo citato è dell’agenzia statunitense Associated Press ma la notizia, proprio per l’orribile contenuto delle riprese, sta facendo il giro del mondo e ne riferiscono decine di siti.
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“L’Italia raggiungerà il milione di persone ultranovantenni entro i prossimi tre anni”. Il titolo, decisamente incoraggiante per noi di una certa età, arriva dall’edizione spagnola di Forbes e si riferisce a uno studio di Italia Longeva.
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Chiudiamo questo episodio, e la settimana, in musica col diario di viaggio in Italia della giornalista americana del New Tork Times Lindsey Zolads. “Scoperte pop italiane delle mie vacanze in Italia” è un articolo in cui racconta le suggestioni entrando nei locali con la musica in diffusione, accendendo la radio, ascoltando Spotify. E che si conclude, l’articolo, con una classifica delle nove canzoni italiane che l’hanno più colpita.
Buona ascolto, e arrisentirci a lunedì