09 Ott L’Italia che insegna all’Europa come si invecchia
Ecco “Perché la crisi demografica italiana è la peggiore d’Europa e potrebbe indicarci anche quale sarà il futuro dell’Unione”. Il titolo, di un lungo e approfondito servizio sullo stato dell’invecchiamento in Europa, è del portale indiano First Post. Un articolo che prende spunto dalla recente pubblicazione di un’indagine di Scope Ratings, la principale agenzia di rating del credito in Europa.
Previsione, quella di Scope Ratings, che immagina una riduzione degli italiani in età lavorativa del 19 per cento entro il 2040; cifra che supera di gran lunga il 14 per cento previsto per la Germania e il 2 per cento della Francia. Statistica già di per sé allarmante alla quale va aggiunto, soprattutto per quanto riguarda noi, il perdurante abbassamento del tasso di natalità che, con i 379mila nuovi nati del 2022 ha segnato il quindicesimo anno consecutivo di declino. Possiamo immaginare il più basso di sempre; certamente dal 1861, anno di nascita dell’Italia per come la conosciamo oggi.
Un calo della forza lavoro in un Paese come l’Italia che è già una delle economie più lente a crescere, in Europa, dall’inizio del millennio. Solo il 66,3 per cento degli italiani in età lavorativa – ovvero tra i 20 e i 64 anni – ha un lavoro contro una media europea che è al 75,3 per cento.
Se Roma piange – considera però l’articolo – il resto delle 26 capitali europee non ridono: il trend dell’invecchiamento della popolazione è continentale. E il progressivo aumento dei pensionati in rapporto a chi lavora – oggi al 36 per cento – si prevede che nel 2070 salirà al 59 per cento. 59 pensionati in Europa ogni cento occupati nonostante le previsioni di aumento dell’età lavorativa.
Sulle prospettive a lungo termine, l’articolo indiano cita anche un rapporto del McKinsey Institute sugli europei dai capelli bianchi; rapporto che dimostra come l’invecchiamento demografico rimodellerà il continente. Rapporto che parla di come Paesi come l’Italia dovranno affrontare gravi sfide economiche, rischiando la stagnazione e un abbassamento degli standard di vita se non verranno implementate riforme adeguate. Riforme che nessun governante eletto dal popolo avrà il coraggio di mettere in campo considerata anche la pressione di una popolazione che intuisce il problema, lo capisce, ma dove nessuno è disposto a rinunciare a nulla del suo.
L’articolo, scritto sulla scia di un altro simile uscito dalla redazione di Reuters, ricorda come anche questa volta l’Italia sarà un laboratorio da osservare perchè ancora una volta – come con i populisti al governo o con la pandemia – le cose accadranno prima qui.
Ora il breve sommario delle altre notizie presenti in questo podcast con i rispettivi collegamenti agli articoli originali e integrali.
Einvandaag, programma televisivo di punta della TV pubblica olandese, si occupa delle truffe italiane sui contributi europei all’agricoltura. Titolo “Questa regione in Italia riceve milioni di sussidi agricoli dalla UE ma non vedi una mucca”
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Oggi non parleremo della Meloni. Anzi si. Ma per riferire, come riportato dalla BBC, che martedì la nostra premier ha testimoniato in aula al processo contro quei buontemponi – chiamiamoli così – che avevano appiccicato il suo volto su un video porno.
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“Il cantiere della vergogna – Ancora ritardata l’apertura del tunnel di Tenda fra Francia e Italia”. Qui è le Figaro a protestare contro i tempi impiegati per ammodernare questa vecchia linea transfrontaliera, tra Roya e Piemonte, costruita alla fine del diciannovesimo secolo.
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Sempre trasporti. Sempre Francia. Il sito di viaggi Mister Travel riferisce che dal 2026 sulle ferrovie italiane di alta velocità correranno i treni della spagnola Renfe.
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Ultima notizia, per oggi, che ci riguarda è l’anticipazione – un’altra – che a breve la “Decima generazione dei Pokemon sarà ambientata in Italia”
La voce è riportata dal bollettino della stessa Nintendo e quindi ci sono poche ragioni per dubitarlo…
Buon ascolto del podcast, e a domani