L’Italia delle disuguaglianze

L’Italia delle disuguaglianze

La povertà assoluta in Italia tocca nuovi massimi nonostante la ripresa economica”. Dato  Istat e ripreso, rilanciato e commentato a livello internazionale da Reuters.

La ripresa post Covid dell’economia italiana, certamente superiore a quella di Germania e Francia e per questo ampiamente sottolineata dai nostri governanti, non sta andando a vantaggio di tutti, a cominciare da chi ne ha più bisogno.

Secondo le ultime rilevazioni Istat, infatti, gli Italiani che vivono in povertà assoluta non sono mai stati così tanti. Erano il 9,1% della popolazione nel 2020, leggermente di meno, a 9,0% nel 2021, quando l’impatto della recessione sulle famiglie era in parte compensato dalle misure di sostegno del governo. E’ poi salito al 9,7 % nel 2022 per arrivare agli ultimi dati del 2023 al 9,8%. 5.750.000 italiani non sono oggi in gradi di acquistare i beni e i servizi essenziali. Ed è bene ricordare, a questo punto, per fare chiarezza, che l’Istat definisce la povertà assoluta come la condizione di coloro che, per ciò che possono acquistare, non possono permettersi un tenore di vita accettabile, che gli garantisca di non essere confinati ai margini della società. Nel 2014, quando cominciò la rilevazione, la povertà assoluta in Italia era al 6,9&. Le disuguaglianze nel nostro Paese crescono.

Inevitabile, per Reuters, ricordare che lo scorso anno Giorgia Meloni ha iniziato a eliminare gradualmente il reddito di cittadinanza, un sussidio per la povertà che il governo 5Stelle aveva introdotto nel 2019. Reddito di Cittadinanza cancellato definitivamente all’inizio di quest’anno, nonostante gli avvertimenti di alcuni economisti della Banca d’Italia.

 

Ora il sommario delle altre notizie di oggi. Per rimanere in tema delle sempre più scarse aspettative che il nostro Paese offre ai propri cittadini il portale di notizie bielorusso 1Prof sottolinea oggi come “L’Italia sia al secondo posto nel mondo per fuga di cervelli”. Anche se sarebbe più corretto dire che siamo secondi tra i Paesi del G7 in quanto nella classifica mondiale dei laureati che emigrano per lavorare siamo al 154esimo posto su 177. Se però consideriamo il gruppo dei sette più avanzati allora peggio di noi sta solo il Giappone.

E intanto dal Clarin, uno dei maggiori quotidiani di Buenos Aires, conosciamo la storia dei due fratelli argentini che sono emigrati in Italia dove hanno avviato un’attività argentina diventata un successo.

ITA senza pace. Continua, come sapete, la telenovela sull’acquisto della nostra compagnia aerea da parte di Lufthansa dopo i nuovi rilievi della commissione europea.

Ne scrivono in tanti, questa volta, dovendo parlare di Lufthansa, noi andiamo a Francoforte per leggere insieme a voi la  Frankurter Allgemeine Zeitung che titola “Bruxelles mette in guardia Lufthansa sul suo piano Italia

Che cosa dicono e scrivono all’estero di noi. Beh… una delle prime cose che gli altri notano, tanto da essere diventato quasi uno stereotipo dell’italianità, è il nostro parlare con le mani. E da Londra il Daily Mail titola “Da Vito Corleone a Sophia Loren: uno studio conferma che gli italiani parlano davvero con le mani, usando in media un gesto ogni cinque parole”

La storia bellina a chiudere. Eccoci. E’, come titola dalla Svizzera TravelNews, quella della spettacolare nuova attrazione turistica in Italia. Un’attrazione per cuori forti.

 

Qual è e dove è lo racconta Ruggero Po in questo episodio. Buon Ascolto