
24 Apr Mascherine e guanti monouso. Nuova minaccia sui mari. Non da meno il plexiglas.
Milioni e milioni di mascherine e guanti si aggiungeranno a breve alle isole galleggianti di plastica e lattine. Francesca Garaventa, CNR-IAS avverte: la ripartenza non può essere una regressione.
“Le politiche sanitaria non possono essere disgiunte da quelle di ecosostenibilità” ha recentemente dichiarato, in un’intervista al Guardian Inger Andersen. La direttrice generale del programma ambientale delle Nazioni Unite vede nella pandemia di Covid-19 un chiaro segnale che la natura ci dà. E i rimedi ai quali stiamo pensando per uscire da questa emergenza rischiano di aggravare ulteriormente il danno già fatto.
Altra plastica nel mare
Già un mese fa, infatti, una ricerca condotta in una spiaggia di Honk Hong ha rivelato che il mare ha già cominciato a portare a riva centinaia di mascherine. E se consideriamo inoltre che le FPP2 e 3 sono composte di polimeri pressati non riciclabili ne consegue uno scenario facilmente immaginabile. Lo smaltimento corretto resta un miraggio in troppe regioni del mondo, non escluse importanti aree del nostro Paese, senza valutare che qui c’è anche l’aggravante del materiale infetto.

Ischia. Campionamento acqua superficiale con due reti Manta da 100 Micron.
Verso un futuro di plexiglas
Chiamatelo Plexiglas, Perspex, Lucite, Trespex, Vitroflex, Acrivill o come volete, il vetro in polimetilmetacrilato e una materia plastica che nessuna filiera tra quelle in funzione è attrezzata a riciclare. Oggi lo si butta nel secco. Che cose ne sarà, allora, di tutto quel materiale che dalle settimane prossime, e per molti mesi a venire, se non anni, troveremo nei locali pubblici per separare fisicamente gli individui?
Problematiche che la dottoressa Francesca Garaventa, ricercatrice all’Istituto per lo studio degli impatti antropici nell’ambiente marino del CNR, ha ben presenti. E ce lo spiega inoltre nell’audiointervista che potete ascoltare seguendo questo link
Ascolta l’audiointervista a Francesca Garaventa