Migranti: come la racconta la Meloni e come stanno le cose

Migranti: come la racconta la Meloni e come stanno le cose

“La cruda verità dietro la riduzione dei migranti in Italia: pestaggi e stupri da parte delle forze di polizia finanziate dall’Unione Europea in Tunisia”. E’ questo il titolo dell’articolo con cui si apre la nostra rassegna quotidiana su ciò che dall’estero si scrive di noi. Un articolo del britannico Guardian che dimostra come, volendo, si possa ancora fare giornalismo di inchiesta. Mandare un proprio inviato sul posto e farsi raccontare.

E quindi l’inviato del Guardian è partito alla volta di Sfax, località costiera nella Tunisia del Nord, ha guardato, si è fatto raccontare, e ha riferito. E ciò che ha riferito è agghiacciante.

Racconti di abusi sessuali ai danni praticamente di ogni donna che arriva al mare, dopo traversate nel deserto di migliaia di miglia. Agenti delle milizie, pagate coi nostri soldi, che le prelevano dai gruppi di cui fanno parte a tre a tre, a quattro a quattro, le portano in una casa poco distante, le stuprano e le riportano nella fila dei migranti dove ne prelevano altre tre, altre quattro. Le organizzazioni umanitarie calcolano che nove donne su dieci subiscano uno o più stupri durante il viaggio.

E non è che ai maschi vada meglio dal momento che, raccontano i testimoni, vengono brutalmente percossi per ogni nonnulla, ad ogni pretesto. E non è raro che qualcuno non esca vivo dal pestaggio.

E, rivela il Guardian, non tutto si ferma a questa feroce violazione dei diritti delle persone. Tra le forze di sicurezza, sempre sempre quelle pagate coi nostri soldi, c’è una corruzione sistematica. Per esempio lasciano che le barche pronte per partire entrino in acqua e poi scendono loro, in acqua, sequestrano le barche, prendono il motore e lo rivendono agli scafisti. Con la scarsità di motori disponibili a Sfax – racconta l’articolo – capita che l’unica a venderli sia la polizia e capita che ci siano scafisti che si sono già ricomprati lo stesso motore per tre quattro volte a 2mila sterline.

Questo ciò che sta dietro le quinte del bel racconto sulla Meloni che ha più che dimezzato gli sbarchi. Con i cento milioni che lei e Von Der Leyen gli hanno portato, Khais Saied si è impegnato a fermare le partenze dei contrabbandieri di esseri umani rispettando i diritti. Ma nei fatti, spiega il Guardian, per mezzo del lavoro sporco delle forze di sicurezza, il dittatore di Tunisi sta ammassando nei campi profughi oltre 100mila persone. Una bomba umana che tiene lì, pronto a farla partire, se i rubinetti degli euro si dovessero chiudere.

Tutto questo sotto gli occhi di Bruxelles che sa sicuramente tutto. Bruxelles dove si starebbe discutendo se inviare più soldi a Tunisi.

Ora il sommario dei titoli degli altri servizi recensiti nel podcast di oggi.

Politico: “L’Italia apre le porte alla castrazione chimica per stupratori e pedofili”

Di Salvini si occupa  Der Standard, dall’Austria,  “L’ex generale di estrema destra Vannacci che sfida la destra italiana”.

Una buona notizia arriva dalla France Presse: “L’Italia torna a superare la Francia diventando il più grande produttore di vino al mondo”.

E per finire Ecco le città più pericolose per i turisti che vanno in Italia”, le elenca il tabloid israeliano Israel Ha Yom. Come se poi, col clima che hanno loro, il pericolo lo corressero i loro connazionali che vengono in Italia per turismo.

Ad ogni modo scopritele insieme a noi… Buon ascolto a appuntamento a lunedì