
31 Mar TAP. NESSUNO TOCCHI SAN FOCA. VENGHINO NEL MERAVIGLIOSO PAESE DEL NIMBY.
TAP ultimo miglio. Destinate a durare le polemiche in Puglia. Popolo no global in soccorso a Michele Emiliano, candidato segretario PD.
Non c’è pace per gli ulivi. Ne vanno a fuoco decine, ogni estate, in incendi dolosi ma se li sposti per farci passare otto chilometri di gasdotto, e poi li rimetti a tutti al loro posto a lavoro finito, apriti cielo. Il popolo Anti-Tav lascia il Piemonte e scende in Puglia a vestire i panni dell’Anti-Tap.
TAP, Trans Adriatic Pipeline, gasdotto transadriatico. Un collegamento di tubature che uniranno la rete sud caucasica a quella europea; 878 km di tracciato che, dopo avere agganciato la linea transanatoliana al confine greco-turco, terminerà a Melendugno, in provincia di Lecce, dove si allaccerà alla rete italiana.
550 chilometri in Grecia, 215 in Albania, 154 sotto il mare, 8, dicasi “otto”, in territorio italiano, dalla spiaggia di San Foca allo snodo salentino dei gasdotti italiani.
Gas Azero in Europa, dai ricchissimi giacimenti sotto il Mar Caspio, senza dover dipendere dagli umori russi nè ucraini. Un corridoio energetico che Bruxelles ha definito prioritario, che per questo fruisce di agevolazioni economiche, che potrebbe raggiungere l’obiettivo di alleggerirci la bolletta del 20 per cento.
Le analisi di impatto ambientale hanno dato luce verde, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Regione che, vista la malaparata, ricorre ora alla Corte Costituzionale, non più per questioni ambientali ma per una presunta violazione delle competenze regionali. A proposito della legislazione concorrente. A proposito dell’esito referendario.
Non importa al popolo della decrescita felice, e al suo occasionale compagno di strada Michele Emiliano, se il gas inquina meno del petrolio. Tanto meno del carbone. Trascurabili, per loro, le opportunità di lavoro sia nel periodo in l’opera verrà realizzata sia, successivamente, per l’industria locale e turistica.
Nessuno Tocchi San Foca. Giù le mani dagli ulivi. Anche se a lavori finiti, interrate le tubature, San Foca sarà esattamente come prima. Anche se i 230 ulivi, espiantati e ricoverati in un ambiente protetto dove continueranno a crescere, a fine lavori torneranno al loro posto
Questo è il Paese del Nimby dove nel solo 2015 sono state contestate 342 opere, il doppio di dieci anni prima. Dove grazie alla comunicazione diretta dei social media, quella che bypassa i media tradizionali, ogni cerino provoca un incendio.