23 Mar Noi e il virus. Laura racconta: “Io sono fuori, il mio compagno è ancora in terapia intensiva”.
Il virus non risparmia nessuno. Laura Cosseddu ha 44 anni, sarda trapiantata a Milano, vive con un uomo un po’ più grande di lei. Loro sono la prova che tutti siamo esposti, non solo gli anziani.
Grazie a Sara, la mia vicina dei giorni felici sotto l’ombrellone, Laura ha saputo della mia iniziativa e mi ha chiamato. La storia della sua coppia è una di quelle che devono essere raccontate. Entrambi atletici, appassionati ballerini di tango argentino, certo non rientrano nel ‘profilo’ . Ma il virus non guarda in faccia a nessuno.
Il contagio
I primi sintomi arrivano lunedì 24 febbraio, tre giorni dopo la notizia del contagiato numero uno di Codogno. Il sospetto lontano che quel male alle ossa possa essere il terribile virus si insinua ma viene velocemente allontanato. “Non toccherà mica a me”. Il numero d’ascolto del resto la tranquillizza: lei di cinesi non ne ha incontrati. Anche Luciano, il suo uomo accusa malesseri. Passano la settimana a letto ma non si guarisce, anzi il mal di testa si fa feroce.
Il ricovero
Solo lunedì due marzo, dopo altri consulti medici, prende la decisione di chiamare l’ambulanza per Luciano e di raggiungere il pronto soccorso poco dopo dicendo che abitano insieme e che potrebbe positiva al virus. 24 ore e entrambi sono ricoverati, lui in medicina d’urgenza, lei alle malattie infettive. La cura da cavallo cui Laura viene sottoposta è pesantissima ma funziona e dopo sette giorni torna a casa. Luciano, dopo qualche giorno di whatsapp, sparisce in terapia intensiva dove è tuttora ricoverato in coma farmacologico.
Il ritorno a casa
Dal 10 marzo Laura è di nuovo a casa; sola, senza Luciano. La polizia di tanto in tanto la chiama per verificare che sia in casa e la avverte che se esce ci sono tre mesi di carcere. “Mi ha salvato la fede” mi dice Laura in conclusione “Mi ha dato tanta forza”
Ascolta Laura che racconta il calvario cliccando sul file audio sottostante: