Nuovo miracolo economico: solo un’illusione

Nuovo miracolo economico: solo un’illusione

Il mondo continua a interrogarsi sul miracolo economico italiano in corso, o presunto tale e, come ieri Reuters, a analizzare costi e benefici dei criticatissimi bonus edilizi.

Ieri Reuters, dicevamo, oggi Die Welt, il più che autorevole quotidiano conservatore tedesco, che ci dedica una servizio dal titolo “La Grande illusione dell’Italia”. Sottotitolo: Nel Paese la congiuntura è positiva e ci si chiede se questo sia dovuto essenzialmente ai programmi di sostegno statale e se sia una svolta sostenibile.

Da una parte la Germania in stagnazione, umore sotto i tacchi, paura delle retrocessione; dall’altra un’Italia che ha ingranato la quarta e sta marciando come mai le era accaduto negli ultimi vent’anni. Pil tedesco cresciuto solo dello 0,7 per cento rispetto al 2019; Pil italiano del 3,8 per cento nello stesso periodo.

Ma perchè? Si chiede la Welt. Non è che l’Italia abbia avviato riforme strutturali fondamentali né che i beni e i servizi italiani abbiano goduto di una particolare popolarità. Si tratta invece – si risponde da sola la redazione amburghese – di impulsi fiscali importanti che rendono l’economia italiana, almeno a breve termine, più stabile di quanto non lo sia in realtà.

Nei suoi diciotto mesi di governo Draghi aveva cercato, con un grande sforzo, di promuovere grandi riforme volte a semplificare la burocrazia, a rendere il mercato del lavoro più flessibile e quindi il Paese più competitivo. L’unico risultato fu che, come tutti i suoi predecessori, Draghi perse l’incarico.

E la Meloni ha imparato la lezione: da quando è al governo non si è mai concentrata su riforme o risparmio lasciando che il deficit di bilancio facesse il proprio corso. A differenza degli altri Paesi Europei l’Italia non ha ridotto, dopo la pandemia, i propri disavanzi. E, furbamente, pur criticandoli, non ha ridotto in modo sostanziale i bonus edilizi. Il superbonus 110 per cento, infatti, sarebbe dovuto scadere a fine 2021 ma al contrario è stato ripetutamente rinnovato. Ora dovremmo essere veramente agli sgoccioli ma questo non era l’unico programma di sovvenzioni statali. Ancora nel bilancio del 2024 si trovano altre voci per contributi significativi alle quali va aggiunta la pioggia di miliardi del Recovery Fund che furono concepiti, in realtà, per promuovere l’adeguamento del Paese alle sfide future, come la digitalizzazione, il miglioramento delle infrastrutture del trasporto e quindi l’aumento della produzione economica.

Tutte cose che l’Italia sta dimenticando e il rischio è che, finito il programma di aiuti finirà il miracolo. Per questo la Commissione Europea è sempre con fiato sul collo di Roma e gli stessi mercati finanziari potrebbero a un certo punto innervosirsi ed esercitare nuove pressioni. Ma non sarà domani.

 

 

Per quanto riguarda il sommario degli altri argomenti di questo podcast.

Economia italiana anche sul londinese Financial Times che titola “L’Italia si impegna a ridurre il deficit nonostante l’impennata del costo dei crediti di imposta”

La centrale idroelettrica sull’Appennino bolognese e la strage dei lavoratori. Continuano gli articoli che ne danno la notizia e, soprattutto, arrivano le prime analisi. Come quella del New York Times, giusto per rimanere oggi sulle grandi testate, che intitola “Esplosione in una centrale idroelettrica in Italia, almeno tre morti”

Sempre il New York Times pubblica un articolo sullo sfruttamento delle opere d’arte per fini commerciali. Ricordate il David? Ricordate il puzzle dell’Uomo Vitruviano?

Ebbene, l’articolo in questione parte proprio da qui. Titolo: “Da Vinci è morto da 500 anni. Chi trae profitto dal suo lavoro?”

Chiudiamo oggi con la Pinsa, la Pinsa Romana, quella però che due italiani fanno a Washington.

La storia di Angelo e Fabrizio la racconta il Washington Post in un articolo-recensione intitolato “Vuoi essere catapultato in Italia per un’ora? Prendi una Pinsa della Casina

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