Orfani ucraini in Italia: Kiev li rivuole a casa subito

Orfani ucraini in Italia: Kiev li rivuole a casa subito

Nessuno dubiti dell’appoggio italiano all’Ucraina nel suo conflitto con Mosca ma, e anche questa sta diventando una notizia, c’è un braccio di ferro fra Roma e Kiev.  Riguarda la restituzione dei bambini orfani ucraini che vennero mandati in Italia all’indomani dell’aggressione russa. Bambini che vivono nelle nostre città da quasi due anni e mezzo e che l’Ucraina teme di potere perdere per sempre.

La questione, sulla quale la stampa italiana si è poco soffermata, è riportata dal giornale turco Oksijen sotto il titolo “La nuova sfida dell’Italia: non vuole restituire all’Ucraina i bambini orfani”

Da una parte Kiev che, comprensibilmente, teme la perdita di un’intera generazione di giovani, dall’altra famiglie italiane che difendono i ragazzi loro affidati in considerazione del fatto che la guerra è ben lontana dall’essere conclusa.

L’articolo riferisce di Artem, un ragazzo diciassettenne portato in Italia dall’orfanotrofio nel quale si trovava che dice, in un italiano appena imparato, “qui ho un’istruzione migliore e assistenza medica”. Ragazzo al quale fa eco la direttrice di un istituto vicino a Mariupol che a sua volta sostiene: “questi ragazzi rischiano di perdere la loro identità nazionale”. E il non detto, ma ben presente, da parte di tutti è che tornare a questa età significa finire sui campi di battaglia senza passare dal via.

Riferisce ancora il giornale turco che le famiglie e le scuole che hanno in carico questi orfani stanno facendo fronte comune per ritardare l’inevitabile partenza. Affermano, giustamente, che gli orfani dovrebbero essere gli ultimi della fila nei rimpatri.

A luglio la situazione è giunta al culmine quando, con le borse fatte e gli autobus già prenotati per il ritorno, un giudice ha sospeso un rimpatrio già programmato accogliendo una richiesta di asilo quinquennale per 32 orfani che si erano rifugiati in una stazione di polizia. E lo stesso portavoce dell’Alto Commissariato per i rifugiati, Filippo Ungaro, ha detto “Non neghiamo all’Ucraina il diritto di riprendersi i propri figli ma il Paese è ancora in guerra e il momento ci sorprende”

All’inizio – raccontano le famiglie affidatarie – questi ragazzi erano difficili, non volevano studiare, scappavano nei boschi, erano aggressivi e litigavano fra loro. Ma col passare del tempo e frequentando le famiglie dei loro compagni di scuola italiani, si sono molto inseriti.

Il braccio di ferro continua. Kiev è riuscita a riavere circa 30 dei ragazzi in Italia e il suo piano è quello di rimandare negli orfanotrofi nazionali anche il rimanente centinaio.

 

Petr quanto riguarda le altre notizie nel Ristretto Italiano di oggi, ripartiamo sul tema delle migrazioni. Info Migrants, da Londra, riferisce di una singolare protesta a Trieste. Titolo: “Gli Italiani dormono nelle strade di Trieste per gli immigrati”

Storie di ragazzi difficili: sono immediatamente uscite dai confini italiani le notizie degli omicidi di Paderno Dugnano e di Terno d’Isola.

“Un triplice omicidio per mano di un adolescente sconvolge l’Italia” scrive dalla Spagna El Debate.

E sull’esito delle indagini per l’omicidio Verzeni, da Londra il Telegraph “L’omicidio casuale di una giovane donna da parte di un figlio di migranti africani accende il dibattito in Italia”.

Continua le difficoltà sulle Alpi nord-occidentali per chi si sposta tra Italia, Svizzera e Francia. Chiuse per almeno tre mesi il traforo del Monte Bianco mentre le buone notizie arrivano dal fronte del San Gottardo dove, come titola Euronews, “dopo un anno ha riaperto il tunnel ferroviario”

 

A questo punto un’idea su ciò che vi aspetta dal nostro podcast di oggi ve la siete fatta. non vi resta che ascoltarlo