01 Mag Premier e candidato: solo in Italia
Francia, Liberation: “Italia, come può Giorgia Meloni essere sia primo ministro che capolista alle Europee?” In Italia – scrive il giornale della sinistra francese – la cosa sembra non dare fastidio quasi a nessuno.
Un plebiscito sulla sua persona – continua Liberation – con l’obiettivo di sfruttare la propria popolarità per ottenere il massimo dei voti per il proprio partito.
Secondo le regole europee – spiega ancora la redazione parigina – il primo ministro, dopo le elezioni, sarà costretto a scegliere tra la sua posizione a capo del governo e il suo mandato di eurodeputato. Ma è ovvio che Meloni non ha intenzione alcuna di sedersi a Strasburgo. Del resto non è la prima volta che questo escamotage viene utilizzato ed è una pratica che distingue l’Italia a livello europeo. Lo aveva già fatto Berlusconi per Forza Italia e lo aveva già fatto Salvini nel 2019, quando corse da vice premier e fece il pieno di voti.
Quest’anno in Italia poi lo fanno praticamente tutti, da Antonio Tajani, vicepremier e Elly Schlein, leader dei democratici. Lei sola, però, la Schlein, per questa candidatura è stata contestata all’interno del proprio partito con Romano Prodi nome più illustre nella rosa dei suoi detrattori.
Perché dunque dovremmo votare per qualcuno che vince e da vincitore abdicherà a favore del primo dei non eletti? Del resto, conclude Liberation, sappiamo benissimo che la maggioranza degli elettori vota premiando le scelte sulle questioni nazionali. E non è un mistero che Giorgia Meloni non vuole gli Stati Uniti d’Europa ma un’Europa delle Nazioni.
Molta politica oggi sulle pagine della stampa internazionale che scrive dell’Italia. Cosa inevitabile, del resto, visto la presentazione delle liste elettorali per le Europee e considerate le due candidature che più fanno discutere anche in Italia: quella di Meloni mentre è presidente del Consiglio e quella del Vannacci detto Generale.
Oltre a Liberation, Les Echo, sempre dalla Francia: “In Italia Giorgia Meloni è alla guida della campagna europea”.
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Meloni, dicevamo, e Vannacci, altro candidato catalizzatore, oggi, dei commenti della stampa estera.
Come il Washington Post che titola “Il partito italiano della Lega sceglie un candidato provocatorio per le elezioni del Parlamento Europeo”
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Restiamo sul Washington Post, oggi particolarmente generoso sulle notizie che ci riguardano, con un articolo di cronaca su Fini. Titolo “Ex ministro degli Esteri italiano condannato per ruolo nella vendita di un appartamento a Montecarlo”. A proposito di fini ingloriose.
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Cambiando argomento per parlare di lavoro e affermazione nella professione. The Fix, la giovane agenzia di stampa digitale britannica, dedica un lancio al “Soffitto di vetro per le giornaliste italiane che sembra indistruttibile”. L’ecosistema mediatico italiano – commenta The Fix nel sottotitolo – non è gentile con le donne, un fatto confermato dai numeri.
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Ancora statistiche: “Nel 2050 l’Italia avrà tre volte più anziani che giovani”
L’articolo del del francese Petit Journal e cita il primo rapporto sull’invecchiamento della popolazione realizzato dall’Istat e dalla Natality foundation in vista degli Stati Generali della Natalità il 9 e 10 maggio prossimi.
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Chiudiamo con una ricetta, quanto meno improbabile, proposta da Elle, la celebre rivista femminile nella sua edizione tedesca.
“Pasta al peperoncino dall’Italia – scrive il titolo – la ricetta della pasta piccante da provare”.
Ascoltare per farsi passare la fame. E appuntamento a domani