“Ricordi dov’eri?” – Il mio 11 settembre 2001

“Ricordi dov’eri?” – Il mio 11 settembre 2001

Entro, non invitato, nel gioco del “Ricordi dov’eri”. Un’occasione per raccontarvi come una grande redazione nazionale reagisce alla più imprevista delle notizie.

 

 

Nel turno delle conduzioni settimanali di Baobab, i cinque giorni dal 10 al 14 settembre 2001 toccavano a me. In onda dalle 16 alle 19 con due notizie di approfondimento ogni mezzora, e relativi interlocutori da cercare. Dodici argomenti che, in un periodo ancora sonnacchioso post estivo, non è mai facile trovare. Quel periodo, nella fattispecie, era particolarmente avaro di novità; da agosto, nell’attesa che la politica riprendesse il lavoro, ci si trascinava tra le controverse nozze del Cardinal Milingo con la giovane coreana Maria Sung, e l’improvvisa ondata di morti da statine. I farmaci ammazza colesterolo erano ancora una novità e, come sempre per ogni novità, sotto accusa.

 

La riunione del mattino non aveva prodotto tanto e alle 15, un’ora prima della sigla, il vassoio di portata non era completo. Andrea mi suggerì di chiamare il nostro Floris – nostro in quanto era nella rosa dei conduttori di Baobab – che in quel periodo era a New York in sostituzione di Paolo Longo. “Digli di trovare ‘na cosa qualunque…”. Chiamai Giovanni, erano le tre e cinque. Cominciammo a vagliare le diverse notizie, per lui la giornata era appena cominciata. Nada. L’unica cosa che si poteva fare, stiracchiandola, riguardava Wall Street. Non ricordo bene cosa.  Poi, all’improvviso, “aspetta… c’è un lancio su un aereo caduto a New York…” “ok… dai, vedi cos’è… facciamo comunque quello”. Segue, dalla porta aperta del dirimpettaio Andrea Vianello l’urlo “Accendete la televisione!!!”.

 

Dalla redazione All News Cecilia viene catapultata al microfono per uno speciale sui primi aggiornamenti. Sarà facile, col senno di poi, dire che sembrava voler minimizzare, in quanto per un po’ parlò di poche vittime di un’esplosione. Ma andateci voi al microfono, da soli, mentre i capi in redazione si organizzano… Non si sapeva nemmeno ancora del secondo aereo.

 

Le sedici e l’inizio di Baobab erano prossimi. Avvisai Simonetta che per quel giorno l’affiancamento musicale era sospeso e con Anna mi avvicinai al G1A. Entrammo in regia dove tutti i monitori erano accessi, ognuno su un diverso canale. In quel momento l’aereo sul Pentagono. Mi dissi che era guerra, la testa si fece leggera in un accenno di vertigine, e entrai in studio, giusto in tempo per il crollo della prima torre. E mentre cominciavo a parlare, come in trance, mi passavano davanti agli occhi i volti del personale che appena quattro mesi prima, il 30 aprile del 2001, era in servizio al bar e all’osservatorio al 110° piano della Torre Sud, quando per ore rimasi a osservare il tramonto su Manhattan e mi piaceva osservare gli elicotteri dall’alto. Rividi anche il volto della poliziotta nera che mi si avvicinò con un “gonna close, darlin’ “.

 

Al giornale ogni capo, intanto, era uscito dalla sua stanza pieno di indicazioni. E cominciò il delirio. Come sempre, in quelle occasioni, cominciai a conversare al telefono con ogni tipo di esperto trovato disponibile;  gente che parlava senza che io riuscissi a sentire le risposte, in quanto ogni capo sopracitato non sapeva più trattenersi dal pigiare ‘quel’ bottoncino e darmi ordini nell’interfono. Quando ti parlano nell’interfono, lo dico ai profani, l’audio principale passa in secondo piano. “Ruggero attenzione, da ora siamo a reti unificate anche sul due e sul tre” fino alle 19, quando subentrarono il Gr1 e Zapping.

 

Tornai a casa. Avevamo invitato a cena Doris, all’epoca di RDS, che ci doveva raccontare com’era andato il colloquio a Capital.