10 Nov Ristretto Italiano – 11 novembre 2023
NEW YORK TIMES: L’ITALIA PERDE UNA GRANDE OCCASIONE DI #MeToo NELLA ROTTURA DELLA MELONI COL COMPAGNO
E quando parla, quando scrive il New York Times il peso si sente tutto.
Di che cosa si tratta? Si tratta, secondo l’inviato americano a Roma Jason Orowitz, del fatto che lo scandalo scaturito dagli atteggiamenti insopportabilmente sessisti del suo ex compagno su lavoro sarebbe stato un’occasione d’oro per affrontare il tema delle difficoltà che le donne trovano sul lavoro in Italia.
Nella terra che il #MeToo non l’ha mai preso davvero sul serio, le femministe speravano che per la premier – tra l’altro la prima donna in quella posizione in Italia – avesse colto la rara opportunità per fare i conti col patriarcato di un Paese con tutta la sua eredità di tradizionalismo cattolico e di edonismo Berlusconiano.
Punti sui quali la Meloni ha invece taciuto.
L’Italia, scrive il New York Times resta un Paese in cui le donne affermano di essere accolte sul lavoro con sciovinismo da datori che lavoro che si presentano come benefattori per il solo fatto di avere dato loro un’opportunità. Un Paese dove le molestie sul posto di lavoro sarebbero la norma con oltre otto lavoratrici su dieci che dichiarano di avere ricevuto attenzioni sgradite, anche se magari solo una mezza parola che però ai colleghi uomini non viene lanciata.
Il tasso di occupazione femminile italiana – 50 per cento – è il più basso in Europa e nel G7; le donne rarissimamente occupano posti apicali nelle grandi imprese; meno del 25 per cento dei professori universitari sono donne; meno del 5 per cento delle strade e piazze italiane portano il nome di una donna, e la metà di queste sono sante o martiri.
E il fatto che la Meloni sia stata la prima donna a occupare una tra le più alte posizioni di potere in Italia non ha per lei – secondo il New York Time – nessuna valenza femminista. Lei lo attribuisce solo alla propria totale dedizione al lavoro
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Cade quindi a fagiolo, come si suol dire, l’articolo di EURACTIV dal titolo IL DIVARIO RETRIBUTIVO DI GENERE IN ITALIA CONTINUA AD AMPLIARSI
Scrive la testata paneuropea che la differenza retributiva tra maschi e femmine, in Italia nel 2022, citando dati INPS, è stata di quasi ottomila euro, aumentando rispetto al 2021 quando era di circa 6700.
Per capirci meglio, se la retribuzione media italiana è di 22 mila 839 euro, quella del lavoratore uomo è di 26mila 227 in busta paga contro i 18mila 305 della donna. E se esiste un divario retributivo anche tra nord, centro e sud, quello tra uomini e donne resta invariato.
Se Roma Piange Parigi e Berlino non ridono, potremmo dire ora passando da un luogo comune all’altro. Se paragonate in fatto con il resto dei Paesi europei le donne italiane se la passano meglio di diverse altre. Di fronte a un divario retributivo medio europeo di 11,9 per cento quello italiano, come abbiamo visto, è dell’8,7 e pare che in Francia e in Germania vada ancora peggio.
La differenza in busta paga, spiega per finire il servizio, dipende molto dal fatto che molte donne italiane scelgono il part time, spinte dalla mancanza cronica di servizi per la famiglia. Se gli uomini che hanno avuto il part time nel 2022 sono stati in 21 per cento, la percentuale delle donne sale al 49.
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Tajani, Ministro degli Esteri, difende la scelta dell’accordo con l’Albania nonostante, a quanto sembra, la premier lo avesse tenuto all’oscuro fino all’ultimo. E, incalzato da REUTERS, risponde NON CHIAMATELA GUANTANAMO
Guantanamo a cui, in realtà, abbiamo pensato in tanti e non solo Riccardo Magi che ne ha parlato apertamente. Guantanamo, per i più giovani, è l’area di di Cuba dove gli Stati Uniti hanno una base-galera fuori dal loro territorio e dentro la quale sono liberi di infliggere ai detenuti, si cominciò con i presunti terroristi islamici dopo l’11 settembre, trattamenti non concessi nella terra delle libertà.
E il rischio che il futuro, se mai verrà realizzato, centro albanese possa diventare qualcosa del genere è tutto’altro che peregrino; oltretutto è fuori anche dall’Europa, oltre che dall’Italia.
E quindi, rispondendo a Reuters, il capo della nostra diplomazia ha detto che si tratta di un normale accordo umanitario al quale pensa, tra l’altro, anche la Germania. Tacendo però sul fatto che il cancelliere Scholz è iperscettico sulla costituzionalità della cosa.
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CBC (CANADA): TRACCE DI CANNABIS NELLE OSSA UMANE SUGGERISCONO CHE GLI ITALIANI DEL 17ESIMO SECOLO CONSUMASSERO ERBA A SCOPO RICREATIVO
Sapevamo che le erbe, i fiori, le piante allucinogene sono sempre state consumate, già nel 440 avanti cristo lo storico greco Erodoto scrive di fiori dall’effetto psicotropo; sappiamo ancora che nel medioevo ne veniva fatto un uso medicinale, anestetico, terapeutico e che durante l’inquisizione esse erano associate alla stregoneria.
Ma la prima prova oggettiva è giunta ora dall’esame di ossa datate attorno al 1600 analizzate da un team milanese di scienziati forensi.
Nove femori di individui vissuti a Milano cinque secoli fa (tra essi una donna sui 50 anni e un ragazzo adolescente). E la scoperta, secondo gli scienziati suggerirebbe che l’uso della cannabis andasse oltre l’effetto terapeutico e fosse consumata a scopo ricreativo tra persone di tutte le eta e di entrambi i sessi; molto probabilmente per preparare torte e infusi. Deduzione supportata dal fatto che nelle cartelle cliniche dell’Ospedale Maggiore di Milano non se ne fa alcuna menzione
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E’ da molto tempo che non vi fornisco qualche ricetta americana un po’ schifosetta ispirata dalla nostra cucina. Così, dopo le rote medievali alla Maria – che dovrebbero essere poi quelle che ancora oggi si trovano nei coffe bar di Amsterdam – vi do la ricetta dei RIGATONI CREMOSI E PICCANTI CON SALSICCIA ITALIANA suggeriti dalla rivista californiana di cucina CRAVING’S
Che forse è buona, peggio del Mc and Cheese difficilmente sarà; magari provatela.
Allora i maccheroni si cuociono come tutti i maccheroni seguendo i tempi indicati sulla scatola. E fino a qui…
Ma la differenza si gioca sul gugo per il quale la ricetta dice di utilizzare salsiccia italiana, qualche cucchiaio di pasta gochujang (un impasto a base di peperoncino molto simile alla Harissa nordafricana), poi un cucchiaio di aceto, un cucchiaino di zucchero, una tazza e mezzo di panna da cucina, un cucchiaino di cipolla in polvere, un altro di aglio in polvere, un cucchiaio di dado in polvere, possibilmente al sapore di funghi.
Si sbriciola la salsiccia in padella, e mentre imbiondisce si inglobano e stemperano nella panna tutte le polveri di cui sopra. E poi tutto sulla pasta, assieme alla salsiccia. Potrebbe salvarci il parmigiano grattugiato consigliato a pioggia…