12 Nov Ristretto Italiano – 13 novembre 2023
Una e una sola, sopra tutte le altre, la notizia che ha fatto versare fiumi d’inchiostro – meglio dire milioni di bit, oggi – sull’Italia nelle ultime ore.
Indovinate quale? The winner is: IL LEONE DI LADISPOLI
Potrei leggervi centinaia di titoli in tutte le lingue ma alla fine il titolo è praticamente sempre solo uno.
Per esempio:
WELT (DE): UN LEONE VAGA PER ORE IN UNA CITTA’ ITALIANA
DIE PRESSE (DE): LEONE FUGGE DAL CIRCO E VIENE RICATTURATO
BARRON’S (nientemeno che il settimanale del WSJ): LEONE FUGGE DA UN CIRCO IN UNA CITTA’ BALNEARE ITALIANA
THE GUARDIAN;: LEONE VAGA PER LE STRADE DI UNA CITTA’ ITALIANA DOPO ESSERE SCAPPATO DAL CIRCO
INDIPENDENT: UN LEONE VAGA PER LE STRADE DI UNA CITTADINA COSTIERA DOPO ESSERE SCAPPATO DAL CIRCO
PRESS BEE (YEMEN): UN LEONE PREFERISCE IL TURISMO. LA FUGA DEL RE DELLA GIUNGLA PER LE STRADE D’ITALIA. SOGNANDO L’AFRICA
94 milioni
Choiudo tornando in Germania, da dove per partito, con DER STANDARD che titola DIBATTITO SUL DIVIETO DEGLI ANIMALI DA CIRCO DOPO L’EPIDEMIA DI LEONI IN ITALIA
Partendo dalla notizia di Ladispoli, la testata tedesca spiega ai suoi lettori come abbia immediatamente ripreso fuoco il dibattito sulla messa al bando degli animali circensi.
L’incidente di sabato, col rischio corso da migliaia di abitanti, deve risvegliare le coscienze. Oltretutto la procura della repubblica indaga sull’affermazione di uno dei proprietari del circo, Stefano Orfei, il quale ha dichiarato che il cancello della gabbia era stato lasciato aperto apposta per permettere la fuga del felino; un sabotaggio, quindi.
I direttori dei circhi, spiega ancora Der Standard, sono stati più volte accusati di maltrattamenti sugli animali; nei circhi italiani ne sono usati, attualmente, circa duemila. E secondo i sondaggi il settanta per cento degli italiani è contrario ai circi con animali preferendo spettacoli come quelli del cinque de Solelil
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EL PAIS di sabato scorso propone un’interessante riflessione sullo stato della democrazia in Italia e sulla minaccia che può, o non può, rappresentare la presenza di una post fascista come Giorgia Meloni al potere.
La sua storia politica – premette l’articolo, giustificava più di un sospetto ma lei, che bel ricorda l’umiliazione di Berlusconi che lo portò alla morte politica una decina di anni fa, sa che il rischio principale per la propria stabilità sono le turbolenze dei mercati di fronte al debito pubblico e sa che senza l’appoggio della BCE, e senza l’appoggio di palazzo chiave italiani come il Quirinale, Confindustria rischia grosso. Certamente di più che per un’opposizione agguerrita che, detto per inciso, nemmeno c’è.
Ragioni per cui la premier ha scartato da subito politiche palesemente radicali anche se in verità nelle ultime settimana si è spinta su due terreni non del tutto sicuri.
Primo un’iniziativa per riformare la struttura politica del Paese con lo scopo di blindare la posizione del premier, e poi la proposta di costruire due centri in Albania dove parcheggiare i migranti soccorsi in mare. Due iniziative, soprattutto la seconda, che presentano parecchi punti interrogativi sotto il profilo legale.
La democrazia rischia quindi qualche cosa in Italia? No – risponde El Pais – anche se in effetti la democrazia italiana presenta più punti di debolezza; i principali studi internazionali non le danno buoni voti.
Allo stesso tempo però l’Italia ha elementi di resilienza che sono rappresentati, prima di tutto, da un Presidente della Repubblica che, ad oggi, per poteri costituzionali e storia politica, sa essere un efficace mediatore democratico. E poi un sistema politico che mantiene una capacità di interazione fra i diversi poli come dimostrato, anche recentemente, dal governo di unità nazionale di Draghi. E, ultimo ma non per importanza, il potere giudiziario non è sotto tutela del potere politico come in molti altri luoghi con una Costituzione ordinata e precisa che è una stella polare efficace della vita collettiva.
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Sempre Meloni. E’ Bloomberg che lo annuncia al mondo: il vertice del G7 del giugno prossimo, a presidenza italiana, sarà nel resort pugliese delle celebrità, quello dove Madonna ha più volte festeggiato il compleanno, ovvero Borgo Egnazia.
Una location extra lusso nella Valle d’Itria, non lontano dalla masseria dove Meloni trascorre le vacanze estive, s scelta in quanto la Puglia – ha detto la prima ministra – rappresenta storicamente un ponte tra Occidente e Oriente e ancora oggi viene considerata come luogo di dialogo tra due mondi opposti.
Ho dato un’occhiata ai depliant e per quello che è e per come appare sembra che, in quanto a prezzi, il resort sia discretamente accessibile con prezzi che sono circa un terzo di altri hotel sui laghi lombardi.
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L’Italia, attraverso la guardia di finanza, continua a recuperare le tasse evase dai giganti del web per attività svolte in Italia ma con sede legale fuori dai nostri confini.
REUTERS: BOOKING.COM RISOLVE LA CONTROVERSIA FISCALE ITALIANA PAGANDO 94 MILIONI DI EURO
Qui siamo oltre le multe, altrettanto importanti, inflitte a giganti come AirBnB che continua a sostenere di essere dalla parte del giusto. Qui, come spiega l’agenzia britannica, abbiamo la sottoscrizione d’un accordo di alto profilo per risolvere una controversia fiscale tra una multinazionale e le autorità italiane; come fatto in precedenza con altri colossi come Amazon, Apple, Facebook.
L’indagine su Booking, che ha sede nei Paesi Bassi, per il modo in cui gestisce la tassazione delle proprietà affittate attraverso il suo sito web, era partita nel 2018.
Gli accertamenti hanno definito 153 milioni di euro evasi dal 2013 al 2019. Gli immobili controllato, tra alberghi e ben and breakfast, sono stati 856.500. In un primo momento la difesa aveva sostenuto che l’Iva dovuta in Italia doveva essere pagata direttamente dalle strutture.
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