Ristretto Italiano – 17 novembre 2023

Ristretto Italiano – 17 novembre 2023

17 novembre, venerdì, buongiorno ai superstiziosi e a quelli solo un po’, anche se oggi, per davvero, è meglio non esserlo in quanto, scioperi a parte, questa giornata si chiuderà con l’attesissimo verdetto di Moody’s, l’agenzia di rating più temuta in Italia. E se, come può essere visto i precedenti outlook, i nostri titoli dovessero essere degradati al livello di spazzatura, nella categoria speculativa, non sarebbe cosa buona. A ora siamo all’ultimo posto della categoria di investimento che riunisce i mutuatari più sicuri. Per chi vuole essere ottimista va considerato che con le prime tre valutazioni, quelle fatte da Standard’n porosa, Dbrs e Fitch ci è andata bene e che, come scriveva ieri Les Echos da Parigi ad ora i mercati stanno ignorando il rischio Moody’s. Dita incrociate, quindi, e passiamo alla nostra storia di copertina:

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NEUE ZURCHER ZEITUNG: BASTA VELINE, UN FILM SULLA PARITÀ DEI DIRITTI PER LE DONNE DIVENTA UN GRANDE SUCCESSO A SORPRESA IN ITALIA

C’è ancora domani batte i Blockbuster d’oltralpe (i nostri), onora la lotta delle donne nell’Italia del dopoguerra e porta i ritardi dell’emancipazione nella coscienza pubblica.

In bianco e nero, espressamente ispirato ai film del neorealismo, la storia di Delia, giovane donna del dopoguerra romano, si conclude con un finale grandioso e toccante che cattura il pubblico lasciandolo euforico. Non vi dico di più per non rovinare la visione a chi ancora lo volesse vedere.

E spesso – continua la Zurcher – le proiezioni si concludono con un applauso spontaneo in sala. Secondo le prime rilevazioni lo hanno già visto un milione e mezzo di italiani in tre settimane, molto di più dei Marvels della Disney. E con oltre undici milioni di incassi è alla pari con due grandi successi holliwoodiani come Oppenheimer e Barbie.

Come e perché – si chiede la popolare testata svizzera – Come può un argomento così complesso avere tanto successo? Ciò che vince – è la risposta – è la potenza narrativa soprattutto in un momento della storia italiana in cui al potere politico ci sono due giovani donne tra la premier e la capo dell’opposizione. E la consapevolezza in Italia che le donne possono arrivare al vertice è oggi più grande che mai.

Un’uguaglianza, quella nel campo dei diritti politici che – per rubare le parole al giornalista Stefano Feltri, citato dalla stessa Zurcher – non è stata accompagnata dall’uguaglianza nel diritto civile. E il maschilismo non è affatto scomparso dalla vita quotidiana degli italiani col numero dei femminicidio in costante e preoccupante attesa.

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Commentavamo, nel Ristretto di ieri, quell’articolo tedesco che diceva che su gay e transgender il Papa è più tollerante della Meloni

Sempre dalla Germania, prendo oggi DE STANDARD che titola LA CORTE COSTITUZIONALE ITALIANA DECIDE SUI DIRITTI DEI GENITORI ARCOBALENO

E’ la famosa questione padovana, dove qualche mese fa la Procura ordino all’anagrafe di cancellare il nome della madre non biologica dagli atti di nascita dei bimbi figli di coppie lesbiche, ad arrivare alla Consulta.

E’ stata la stessa magistrati, schiacciata dalle polemiche, ad annunciare di avere coinvolto la Corte Suprema per un chiarimento sui diritti genitoriali delle coppie dello stesso sesso. E quella che ne uscirà sarà una sentenza che farà giurisprudenza mettendo forse fine a una decisione governativa diramata a inizio anno dal Viminale.

I bambini padovani coinvolti sono complessivamente 37, ciascuno dei quali negli ultimi sei anni aveva avuto ufficialmente due madri.

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E mentre sulla stampa e sui siti internazionali fatica a scendere la notizia del leone a passeggio per Ladispoli – passeggiata di sabato pomeriggio scorso, sei giorni fa – sulla tedesca KLEINE ZEITUNG leggo IN ITALIA I CIRCHI POSSONO ESIBIRSI SOLO SENZA ANIMALI.

Titolo un po’ stiracchiato, forse era meglio un POSSANO, nel senso di speranza, perché se poi andiamo a leggere l’articolo, il divieto riguarderebbe al momento il solo circo Ronny Roller, dal quale era fuggito il leone durante la sosta a Ladispoli. Al direttore del circo, Ronny Vassallo, accusato di avere trascurato il proprio dovere di supervisore, sarebbe stato temporalmente notificato il divieto di fare a meno degli animali feroci. Del resto gli inquirenti non escludono che la gabbia possa essere stata deliberatamente aperta. Il circo, che era arrivato a Ladispoli il giorno precedente la fuga di Kimba, rimarrà nella cittadina laziale fino a domenica prossima.

Gli ambientalisti – continua la Kleine Zeitung – chiedono che gli animali dei circhi vengano gradualmente banditi mentre l’associazioni circense afferma che già le leggi italiane sono le più severe d’Europa e che la ulteriore restrizione renderebbe di fatto senza interesse gli spettacoli.

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Nel frattempo, come cita divertito Le Parisien, con tanto di filmano, non lontano da Ladispoli, a Vitinia, estrema periferia della capitale, a fare una passeggiata c’è andato un vitello.

Erano le sette di mattina quando i pendolari che stavano andando al lavoro se lo sono trovati lì immobile, su un pedonale vicino a un incrocio, mentre con faccia incuriosita osservava le auto passare. Auto che talvolta mettevano fuori la freccia per girare proprio dove c’era lui e poi tiravano velocemente dritto.

Dice l’articolo francese che quando la polizia, avvisata dai residenti, è andata per prelevarlo dell’animale non c’era traccia. Forze era fuggito da un pascolo vicino e il guardiano aveva fatto in tempo a recuperarlo.

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Dall’Argentina con gossip. Su INFOBAE, popolare testata di Buenos Aires, troviamo SENZA UDIENZA PROGRAMMATA CON FRANCESCO, CRISTINA KIRCHNER SI RECHERA IN ITALIA DOPO IL BALLOTTAGGIO PER UNA CONFERENZA SULLA DEMOCRAZIA

Cristina Kirchner, lo ricordo ai meno avvezzi, fu presidente dell’Argentina dal 2007 al 2015; precedentemente dal 2003 al 2007 lo era stato il marito. Ancora oggi lei è vicepresidente e di Nestor Kirchner è la vedova.

Altra cosa che devo ricordare, sempre ai meno avvezzi, è che siamo alla vigilia del ballottaggio per il nuovo presidente tra il persista moderato Sergio Mazza e l’ultraliberista Javier Milei.

Ultima cosa, forse la più importante per capire questo titolo è che Bergoglio e Kirchner, benché concittadini, non si sopportano. Quando lui era arcivescovo di Buenos Aires lei non si presentava alle omelie ne ai momenti solenni e più volte aveva accusato lui di volere portare l’Argentina al Medioevo. E lui, come ha ricordato in tempi recenti anche El Clarin, disse “Non c’è alcuna intesa fra la Chiesa e il Governo”. Kircner Nestor, poi, il marito morto nel 2010, ebbe a definire Bergoglio il capo spirituale dell’opposizione.

Tutte premesse per dire, e poi l’articolo di Infobae è tutto qui, che la Kircner sarà a Roma la settimana prossima per una conferenza che terrà all’Università Federico Secondo di Napoli e al momento non risulta in agenda nessuna rimpatriata