20 Nov Ristretto Italiano – 21 novembre 2023
Da sabato, e soprattutto dopo l’arresto di ieri di Filippo Turetta, nelle nostre case, e sui nostri sociali, non si parla che del femminicidio di Giulia e della lucida follia che albergava in quel ragazzo che ha ucciso la sua fidanzata a sangue freddo, perché Loa aveva lasciato, forse per una rivalità negli studi, forse per entrambe le cose. E di Giulia e di Filippo si parla tanto anche sulla stampa, soprattutto europea. Soprattutto tedesca, viste anche le circostanze e l’itinerario della fuga.
Qualche titolo:
HALLANZEIGER (DE): ASSASSINO ITALIANO CATTURATO SULLA A9 VICINO A BAD DURRENBERG
Spiega il giornale di Halle, città poco distante da Lipsia, che sabato sera eras stata segnalata un’auto in panne, e senza luci, sulla A9. Quando la polizia stradale è intervenuta ha realizzato che si trattava del giovane sul quale pendeva un mandato europeo.
DH NET (BE): CALLA ALL’UOMO LUNGA UNA SETTIMANA IN EUROPA DOPO L’OMICIDIO DI UNA STUDENTESSA ITALIANA
L’articolo spiega come per una settimana fosse aumentata l’apprensione legata alla loro scomparsa; notizia che aveva via via monopolizzato la stampa italiana sia per la giovane età della coppia, sia per il fatto che lei lo avesse lasciato nelle settimane precedenti la scomparsa, sia perché lei giovedì scorso si sarebbe dovuta laureare. Poi sabato, sette giorni dolo, il ritrovamento del cadavere di lei e la sera del giorno stesso l’arresto in Germania di lui.
Spiega l’articolo belga che nella sola Italia, dall’inizio dell’anno, 102 donne sono morte vittime di omicidio, 82 dei quali per mano di un familiare o del partner.
SUD OUEST (FR): GERMANIA: ARRESTATO DOPO CACCIA ALL’UOMO UNO STUDENTE ITALIANO SOSPETTATO DELL’OMICIDIO DELL’EX FIDANZATA
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Cambiando totalmente argomento ci imbattiamo nuovamente, come sempre è accaduto nelle ultime due settimane, in qualche testata Ester che commenta l’accordo italo albanese per il collocamento dei migranti in attesa della valutazione della propria domanda di asilo.
Qui è il FINANCIAL TIMES da Londra che affida un articolo alla penna di Lea Ypi, affermata scrittrice di origine albanese che oggi insegna alla London School of Economic.
Articolo che comincia con i ricordi legati all’Albania della fine del secolo scorso quando tanti suoi concittadini, compresi la madre e il fratellino, dopo la traversata dell’Adriatico vennero accolti in un’Italia molto più tollerante arrivando poi a definire l’escamotage politico di oggi, quella che viene chiamata in un burocratese apparentemente soft “Detenzione Amministrativa” una vera e propria reclusione senza processo.
Già traumatizzati dal viaggio questi migranti, che non hanno commesso alcun reato, aspettano in isolamento la decisione se saranno accolti o espulsi. E aspettano stipati in condizioni degradanti, con un peggioramento della salute mentale che include pensieri suicidi e autolesionismo.
Di accordi come questo – spiega ancora la filosofa albanese – accordo che consentono agli stati ricchi di trattare i migranti in modo extraterritoriale ne esistono almeno un altro paio ben collaudati, come l’Australia e Nauru o gli Stati Uniti che utilizzarono Guantanamo Bay per detenere i richiedenti asilo haitiani. Lo stato ospite cede temporaneamente la sovranità territoriale nell’area in cui verranno costruiti i centri consentendo allo stato ricco di gestire gli stessi con proprio personale.
E nel caso Roma Tirana – conclude tristemente l’articolo – dall’Albania i migranti possono aspettarsi un piccolo aiuto: l’utilizzo di un obitorio per quindici giorni nel caso non sopravvivano
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E sempre sull’accordo italo-albanese, che tanto sta facendo discutere, FRANCE 24 riferisce dell’accusa del premier albanese Edi Rama secondo il quale l’accordo sta creando teorie del complotto solo perché Tirana non è ancora un Europa”
Se noi fossimo già tra i Paesi dell’Unione (l’Albania è ufficialmente candidata dal 2014 e i negoziati sono stati avviati nel 2022) di tutto questo oggi non si parlerebbe, sembrerebbe una cosa normale. Se l’accordo è da mettere in discussione lo si metta in discussione in tutti i paesi europei.
Anche se qui, io personalmente fatico a seguirlo, perché Paese europeo non lo sono. Di che parliamo?
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Si torna a parlare degli abusi nella Chiesa, lo la la televisione austriaca ORF in un servizio intitolato PAPA: IL SILENZIO SUGLI ABUSI E’ INACCETTABILE
Ha detto Francesco, parlando alla Conferenza Episcopale Italiana “non si può accettare silenzio o occultamento sulla questione degli abusi, non è una questione negoziabile”. Ricerca della verità che deve essere condotta – è sempre in Pontefice che parla – anche nei casi in cui determinati comportamenti non sono considerati reati dalla legge statale ma lo sono dalle norme canoniche”
Discorso fatto, peraltro, in occasione della settimana di presentazione del rapporto annuale istituito dallo scorso anno dal Vaticano. Dati secondo i quali negli ultimi dodici mesi sono stati denunciati 54 casi sospetti di abuso sessuale, la maggior parte dei quali, 44, su donne.
Quasi la metà delle vittime, 25, sono sotto i 25 anni al momento dell’abuso. Il numero dei presunti autori è di 32 dei quali 31 maschi. Sacerdoti, religiosi e laici sono presenti in un terzo, un terzo e un terzo. Il 90,6 per cento degli attacchi denunciati sono stati fisici, il 9,4 via internet. Dati raccolti dai 108 centri d’ascolto istituiti dalla Chiesa Italiana.
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Sempre Papa. LA VANGUARDIA, da Barcellona: PAPA FRANCESCO AVVERTE CHE IN ITALIA IL DIRITTO ALLA SALUTE E’ A RISCHIO
In udienza con i membri di due associazioni di medici il Pontefice ha detto che oggi i trinci di universalità, equità e solidarietà in Italia sono a rischio, che l’assistenza sanitaria pubblica è sempre più a rischio di attuazione, che le difficoltà registrate nei mesi della pandemia rischia ora di diventare strutturale.
Il diritto alla salute – ha detto ancora Francesco – fa parte della dottrina sociale della Chiesa ed è sancito dalla Costituzione Italia come diritto della persona ed è di tutti, a cominciare dai più deboli
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Un po’ di leggerezza ora per chiudere senza lasciarci l’amaro in bocca. Ce la regala GENERATION VOYAGE, rivista francese di viaggi, con le 8 ESPERIENZE PER IMMERGERSI NELL’ANTICA ROMA
Si comincia con una visita a Roma World, un parco tematico, unico nel suo genere, dove si può fare un’immersione totale nell’antica Roma, incontrando gladiatori, imperatori, senatori, esplorando i campi di battaglia e immergendosi nella vita della capitale in epoca romana. I bambini possono poi divertirsi a fare i gladiatori.
Secondo suggerimento partecipare a un laboratorio di mosaico antico, terzo una visita alla Domus Aurea – tappa obbligatoria se sei a Roma. E ancora una passeggiata sull’Appia Antica – meravigliosa, confermo – e una visita alle catacombe.
Fuori Roma i suggerimenti spaziano dal circo romano di Aquileia, agli scavi di Pompei.
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Un caro saluto a tutti e un arrisentirci a domani. Non dimenticate di lasciare la vostra recensione sul nostro podcast negli spazi dedicati dalla piattaforma di cui vi servite per seguire il nostro lavoro