
24 Ott Ristretto Italiano – 24 ottobre 2023
Buone notizie sul fronte dell’energia per gli anni a venire. Soprattutto in questi tempi così agitati. Come riportano molte testate economiche internazionali, fra i quali BARRON’S, il settimanale del WALL STREET JOURNAL che vi cito IL QATAR HA ANNUNCIATO UN ACCORDO DI 27 ANNI SUL GAS CON L’ITALIANA ENI
L’annuncio è di ieri e non è che l’ultimo di una serie di accordi importanti che rientrano nel famoso progetto Mattei della nostra premier.
In estrema sintesi Doha fornirà un milione di tonnellate di gas l’anno all’ENI nell’ambito del progetto di espansione del cosiddetto NORTH FIELD nel quale l’Italia ha una quota del 3,1 per cento
Ricordiamo ancora bene le preoccupazioni conseguenti alla chiusura dei rubinetti da parte della Russia nei mesi successivi alla condanna dell’invasione dell’Ucraina, e ricordiamo bene gli sforzi di Mario Draghi per riempire le riserve e aprire nuovi canali di approvvigionamento. Questo è uno.
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Continua, da parte della BCE, l’acquisto massiccio di titoli di stato italiani. Lo dimostrerebbe, secondo un servizio della Frankfurter Allgemeine Zetung una valutazione dell’Istituo ZEW di Mannheim che riporta acquisti della Banca Centrale Europea, come reinvestimenti nei programmi post pandemia, nei mesi da aprile a settembre 2023. E il Paese i cui titoli sarebbero stati acquistati in modo sproporzionato rispetto a tutti gli altri è proprio l’Italia
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Ah… giornali e tv di tutto il mondo continuano a commentare il divorzio, se così si può dire, della Meloni dall’uomo con il quale, peraltro, non era nemmeno sposata.
Chiaramente non ve li sto a citare, ne abbiamo parlato molto più che a sufficienza. Però c’è un titolo dell’australiana Pedestri TV che mi ha fatto sorridere e ve lo voglio leggere: IL PRIMO MINISTRO ITALIANO HA SCARICATO IL SUO FIDANZATO DOPO CHE SONO EMERSE REGISTRAZIONI SECONDO CUI E’ UNO STRONZO TOTALE.
Papale papale, giusto per essere chiari. La parola usata in inglese è Dirtbag che gira gira proprio quello significa
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Riscuote un certo risalto sulla stampa internazionale la notizia che l’Italia chiede al Louvre la restituzione di sette anfore antiche. Come riporta la Deutschlandfunk Kultur.
La notizia è stata data dal ministro Sangiuliano domenica scorsa alla festa di Fratelli d’Italia per il primo anno di governo. Si tratta di vasi risalenti al sesto-quarto secolo avanti Cristo rubati dalla criminalità organizzata agli scavi di Ostia e poi venduti. La richiesta italiana parte da un recente articolo di Le Monde nel quale è scritto che tra il 1982 e il 1998 il Louvre, di proprietà statale, acquisto opere, soprattutto vasi, senza prestare troppa attenzione alla provenienza. E la stessa direttrice del Museo Parigino ha dichiarato che il patrimonio del suo museo contiene in effetti opere di dubbia origine.
Al Louvre i vasi possono essere visti nella collezione di arte greca, romana, etrusca e tra questi c’è un’anfora su fondo nero del V secolo avanti Cristo considerata un capolavoro particolare con un musicista che suona la cetra da un lato e dall’altro una figura coronata d’alloro che tende un braccio.
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E rimanendo in tema di opere d’arte, o presunte tali, mi sposto al belga De Morgen che titola GLI EREDI DI BERLUSCONI IN IMBARAZZO CON UNA MONTAGNA DI OPERE D’ARTE SENZA VALORE ACQUISTATE ALLE ASTE TELEVISIVE
Si tratta degli acquisti che l’insonne ex tre volte premier faceva di notte mentre seguire le aste in TV. Una passione che gli costò qualcosa come 20 milioni di euro, nel totale, e che lo rese protagonista anche di qualche simpatico aneddoto.
Come quella notte quando presentandosi al centralino come Silvio Berlusconi si sentì sbattere il telefono in faccia e non gli fu facile dimostrare che era davvero lui in persona personalmente.
Centinaia di acquisti, ora accatastati in un magazzino a Villa San Martino dove spiccano i nudi femminili – che cosa ve lo dico a fare – e vedute ci Milano e di Parigi, le sue città preferite
Il giudizio di Vittorio Sbarbi sulla collezione è poco lusinghiero, al punto che gira voce che i figli avrebbero voluto distruggere parecchie. Poi, siccome pareva brutto, ognuno ne ha prese un po’. Del resto, di fronte a una villa che cosa 800mila euro l’anno di manutenzione, non sono quei quadri lì ad aggravare il bilancio
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TURISTI COME BARBARI RALLENTANO LE CITTA’ ITALIANE, MA IL CIBO E IL VINO SONO BUONI COME SEMPRE
Questo, in sintesi estrema, il succo di un servizio dell’inviato di Forbes, la prestigiosa rivista di economia e Life style americana, a Roma.
Roma che, come molte altre città del mondo è sotto attacco dall’invasione dei turisti. Roma, che più di molte altre città del mondo ci mette del suo con i cumuli di rifiuti per le strade, con un sistema di trasporti pubblici assolutamente inavvicinabile dagli stranieri con metropolitane rudimentali, bus e tram vecchi, sporchi, imbrattati di graffiti.
Dopo il calo della pandemia gli arrivi di quest’anno, da maggio a oggi, sono saliti del 15 per cento, arrivando a un totale di 68 milioni l’anno. Al punto che ormai è impossibile visitare le maggiori attrazioni se non a fronte di prenotazioni con mesi di anticipo e file comunque di ore. Ai Musei Vaticani come alla Galleria Borghese e al Colosseo.
Non si si sposta per la ressa a Pompei come nelle calli di Venezia e i traghetti per Capri sono affollati come i treni dei pendolari alle otto di mattina.
E non va meglio nei luoghi di interesse considerato secondario, da Genova a Bari, da Verona a Pisa. Complice il riscaldamento del clima, oltretutto, non c’è nemmeno più la stagione morta.
Però per il nostro inviato speciale di Forber, invogliato speciale verrebbe da dire, se hai qualche soldo in tasca, o un giornale ti paga la nota spese, nei ristoranti puoi continuare ad infilarti. I turisti a pranzo mangiano un pezzo di pizza camminando e la sera si rinchiudono negli alberghi. E a mezzogiorno non è nemmeno quasi mai necessario prenotarsi…