
25 Ott Ristretto Italiano – 25 ottobre 2023
Olio d’oliva croce e delizia della cucina, e ora anche dell’economia italiana.
Noi che facciamo la spesa lo sappiamo bene e ora, a quanto pare, se ne accorgono anche gli osservatori stranieri.
Come Bloomberg che titola IL PREZZO DELL’OLIO D’OLIVA RENDE I PIATTI TRADIZIONALI ITALIANI E SPAGNOLI PIU COSTOSI
Praticamente il prezzo dell’olio d’oliva continua a salire anche se l’inflazione generale diminuisce in Italia, in Spagna, come in tutta Europa e gli indici mensili di pizza e paella di Bloomberg, che ha una sezione speciale dedicata ai piatti iconici della cucina mediterranea, sono aumentati dell’8,2 per cento e del 20,6 per cento a settembre contro un’inflazione generale che nello stesso mese era del 5,6 per cento in Italia e del 3,3 in Spagna.
E tornando all’olio d’oliva (perché nella pizza e nella paella vanno considerati anche la farina, il riso, i pomodori, la carne e il marasco), l’olio in Italia è aumentato del 43 per cento rispetto al 2022 e del 67 per cento in Spagna. Un aumento, ed è sempre previsione di Bloomberg, che aumenterà anche l’anno prossimo.
La responsabilità principale sta nel calo della produzione di olive dovuta alla siccità che ha colpito i raccolti dei produttori principali. Ma il parere di una delle più importanti redazioni economiche statunitense è che i consumatori si rifiuteranno comunque di sostituire l’olio di oliva con un altro più economico.
Nonostante siano calati, in controtendenza, l’olio di semi di girasole prodotti dalle piantagioni sul Maro Nero, e quello di Palma proveniente dal sud est asiatico
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l’OPINION: ECCO COME E’ STATA SEPOLTA LA TASSA SUI SUPERPROFITTI
Alla fine di settembre – spiega la redazione parigina – un emendamento ha modificato profondamente la natura del provvedimento sull’imposta eccezionale per le banche che tanto allarme aveva destato con una dichiarazione rilasciata in piena estate quando si parlò del 40 per cento di tassazione sui superprotetti bancari a causa dell’aumento dei tassi di indebitamento.
Annuncio che, come tutti ricordiamo, fece immediatamente crollare le azioni dei nostri istituti di credito la cui capitalizzazione, complessivamente, si abbassò di nove miliardi nel solo giorno successivo.
Delle settimane successive le critiche feroci dell’establishment europeo e della stampa estera, a partire da quella britannica e poi gli sforzi di Forza Italia a mettere qualche pezza.
Si arriva così all’emendamento di fine settembre che modifica profondamente la portata dell’imposta eccezionale: pagare la tassa, comunque ridotta, o aumentare il capitale di due volte e mezzo l’imposrto teorico dell’imposta.
E’ ancora presto – concludeva ieri L’Opinion – conoscere l’intenzione delle banche ma sembra che quella dell’aumento del capitale sia una strada alla quale potranno mostrarsi disponibili
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Parole di cordoglio, da parte di REUTERS, l’agenzia di stampa, per la morte di tutti e tre gli italiani dei quali non si ebbe più notizia dal giorno dell’attacco di Hamas, il 7 ottobre.
Reuters riprende le parole del ministro Tajani con le quali ha comunicato che anche Nir Forti, l’ultimo dei tre dispersi, era stato ucciso. “Morire a 29 anni, brutalmente ucciso dai terroristi – ha detto il vice premier – è profondamente ingiusto” Come lo è a settanta e anche a novanta’anni, aggiungerei io.
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E sempre a proposito del conflitto in corso, una conflitto dagli sviluppi totalmente imprevedibili, la rivista di viaggi americana TRAVELLING LIFESTYLE si chiede SE SIA SICURO VIAGGIARE IN ITALIA IN QUESTO MOMENTO.
Le parole di Meloni, quando ha detto che i nostri interessi si sovrappongono perfettamente con quelli di Israele, hanno fatto sorgere, infatti, qualche perplessità. Sappiamo inoltre che molti siti, anche turistici, sono presidiati ormai da settimane dalle forse dell’ordine. E la risposta della redazione è tranquillizzante per chi ha già programmato un viaggio in Italia: “I più di quattromila chilometri che separano Roma da Tel Aviv sono considerati una distanza ragionevole per considerare l’Italia immune dalle conseguenze dirette della guerra in Medio Oriente”
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20 MINUTES (FR): ACQUA NELLA STAZIONE DI SERVIZIO E LA SUA MACCHINA NON SI MUOVE PIU’
E’ una storia a lieto fine quella che un cittadino svizzero ha reso pubblica con tanto di complimenti per l’onestà a un benzinaio italiano.
L’uomo, praticamente, ha fatto rifornimento di benzina a Bologna e dopo pochi metri la macchina si è bloccata e non ne ha più voluto sapere di ripartire.
Pensando che avessi messo gasolio al posto della benzina – racconta l’automobilista – il meccanico ha completamente svuotato il serbatoio. Ma già lo scontrino del distributore parlava di benzina verde.
Vista la spesa – 550 franchi, circa 580 euro – l’uomo non si è rassegnato per cui è tornato al distributore chiedendo che la pompa fosse ispezionata, E nella pompa c’era veramente benzina verde.
A questo punto nemmeno i responsabili della stazioni di servizio si sono dati per vinti e alla fine è emerso che c’era un’infiltrazione d’acqua nella cisterna. L’ENI a questo punto ha avviato le pratiche per risarcire l’automobilista svizzero il quale, come dicevo, ha coinvolto un giornale ticinese per fare i complimenti all’onestà del benzinaio. Che in quanto a pregiudizi chissà che cosa si aspettava…
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La prova del nove, a proposito della solo presunta inciviltà degli Italiani rispetto al resto dei nordici, arriva dall’Olandese D&D nell’articolo in cui riferisce di quel matrimonio di una coppia olandese in un resort di lusso pugliese.
Gli ospiti hanno praticamente fatto a pezzi la struttura provocando danni per almeno 15mila euro. Alcuni invitati, tutti provenienti dai Paesi Bassi, una volta superato il livello alcolico delle buone maniere, hanno distrutto tutto: tavoli, ascensore, reception, camere d’albergo, hanno saccheggiato il bar venendo anche alle mani con il personale.
Lo sposo – riferisce la testata – ha saldato il danno sull’unghia. La polizia è intervenuta e cinque olandesi alticci sono stati denunciati.