Ristretto Italiano – 27 ottobre 2023

Ristretto Italiano – 27 ottobre 2023

Ciao Ragazzi! Tschuss Jung! Quanto piace alla stampa tedesca la notizia della donna che è riuscita a sfrattare i suoi due figli ultraquarantenni

Titoli a non finire:

DER SPIEGEL: ITALIA, DONNA FA CAUSA IN TRIBUNALE: I FIGLI DEVONO LASCIARE HOTEL MAMA

WELT: LA DENUNCIA DI UNA PENSIONATA: I FIGLI DI 40 E 42 ANNI DEVONO LASCIARE HOTEL MAMA

MERKUR: BASTANO 40 ANNI, GLI ITALIANI DEVONO USCIRE DALL’HOTEL MAMA

Prendo RTL che spiega come questa donna settantacinquenne di Pavia si sia rivolta in Tribunale per sbarazzarsi dei due figli che oltre a non darle un quattrino nemmeno l’aiutavano nelle faccende domestiche.

Scadenza dello sfratto 18 dicembre, poi Rauss, fuori, il Natale lo passano con qualcun altro.

I figli di mamma, spiega l’articolo tedesco, in Italia stanno diventando un grosso problema. Secondo Eurostat, l’stat Europea, l’età media dell’uscita di casa, in Italia, è di trent’anni, contro i 24 della Germania. Li chiamano mammone, bamboccioni e le ragioni, oltre che nell’indiscutibile legame italico con mamma, sta in buona parte nelle condizioni economiche con la conseguenza che fino a che non esci di casa i figli non provi nemmeno a farli e a quell’età, poi, farli diventa sempre più difficile

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LE SPIAGGE ITALIANE CAMPO DI BATTAGLIA DELL’ECONOMIA EUROPEA. L’unicum delle concessioni balneari italiane per come sono, e per come sono state gestite da ogni governo che si è succeduto nella storia della Repubblica è commentato addirittura in India. Il titolo che vi ho citato è del giornale finanziario di New Delhi MINT e spiega ai propri lettori come nel Paese dell’Europa Meridiane che può vantare 8mila km di spiagge per avvicinarsi al mare occorra servirsi degli stabilimenti.

Nella maggior parte dei Paesi del mondo – commenta l’articolo – ti bastano una pala, un ombrellone e una crema solare; in Italia invece ti serve soprattutto il portafogli. Da bari, a Venezia, a Palermo gran parte della spiaggia è in effetti proprietà di pochi fortunati. 12mila imprese, per lo più familiari, che nel loro insieme sfiorano gli undici miliardi di ricavi l’anno e che, nonostante la loro fortuna dipenda dall’occupazione di terremo pubblico, pagano a Stato e enti Locali affitti e tasse per non più di cento milioni.

Licenze che si tramando di padre in figlio, senza gare d’assegnazione nonostante l’Europa prima le abbia chieste, poi imposte, dal almeno quindici anni. In Italia, come per i tassisti, gli stabilimenti balneari sono intoccabili. Nessun giovane, o anche non giovane, che abbia voglia di mettersi alla prova in quel business – spiagge come tassì, ripetiamo – ha chance alcuna.

I richiami ufficiali da Bruxelles – concorda il giornale finanziario indiano – cominciarono ad arrivare nel 2008, sostenute dalle sentenze dei tribunali della UE. Quindici anni durante i quali si sono alternati governi di ogni colore, due tecnici compresi, che non sono mai andati oltre alle promesse con la scusa che intanto queste spiagge bisogna mapparle, sperando di dimostrare che ne esistono ancora molte libere.

Col paradosso che nessun imprenditore balneare nel frattempo, in questa incertezza, rischia a investire. I privilegi concessi a pochi fortunati – conclude l’articolo di Mine – comportano costi enormi per molti. L’economia perde dinamismo e gli oustider continuano a rimanere fuori.

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“Solo in Italia”, come diciamo spesso di fronte a notizie di un certo tipo. E ‘solo in Italia’ fa anche al caso della notizia riferita da EuroNews sotto il titolo I RE DELLA PIRATERIA ITALIANA FANNO CAUSA AD AMAZON.

Loro sono i napoletani Fratelli Frattasio che negli anni 80 e 90 riuscirono a costruirsi una fortuna producendo cassette musicali di musica varia intitolate Mixed By Erry. Qualcuna sicuramente l’avremo comprata anche noi da qualche vu cumpgà in spiaggia.

Approfittando della sostanzialmente assente legislazione sul copyright di quelli anni, i fratelli Frattasio arrivarono a smerciare fino a 200mila musicassette alla settimana arrivando a dar lavoro fino a oltre cento dipendenti Fare tutto questo nel quartiere di Forcella, oltretutto, offriva loro una protezione aggiunta che li metteva al riparo da ogni retata. Tra tanta criminalità di ogni tipo erano gli stessi poliziotti che, davanti alle cassette di Mixed By Erry, che anche loro sicuramente avevano in macchina, chiudevano un occhio.

Le cose cambiarono con l’avvento dei CD, che mandarono in soffitta le cassette e con una legge più stringente causa la quale alla fine, del 1997, i Fratelli Frattasio furono condannati a quattro anni di carcere. E solo nel 2016, quando gli venne in mentre che quello marchio Mixed By Erry, comunque nel cuore di tutti i napoletani, potevano brevettarlo si resero conto che lo aveva già fatto qualcun altro, ovvero Amazon che lo usava per vendere abbigliamento. I re dei pirati paratati da Amazon che hanno provveduto a denunciare. Vedremo…

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L’ITALIA SVILUPPA UNA COVER PER TELEFONINI BIODEGRADABILE E CON SEMI INCORPORATI PER TRASFORMARSI IN ALBERI DOPO L’USO. Il titolo è di BANGKOK BIZNESS NEWS, dalla Thailandia, e riguarda un prodotto ecologico lanciato sul mercato da un’azienda italiana, la iGreenGardens.

La cover, solo per iPhone, completamente prodotta in Italia, è realizzata in amido di mais e contiene semi di piante di diversi tipi, a seconda del modello.

Quando ci si stanca, anziché buttarle nella differenziata, la cover si sotterra, nel giardino o in un vaso, non ci si diventi di annaffiarla e illuminarla, e dopo qualche tempo diventa una pianta. La decomposizione è molto veloce e l’amido di mais, per di più, è un nutriente.

Ad ora, spiega sempre ammirato il giornale thailandese, la eco cover è disponibile in tre colori: verde per il basilico, azzurro per i non ti scordar di me e giallo per le margherite.

Il costo, in Thailandia, è di 950 Bath (una venticinquenne di euro). In Italia, ho controllato, si trovano per meno di venti.