Ristretto Italiano – 28 ottobre 2023

Ristretto Italiano – 28 ottobre 2023

Ne parlavamo pochi giorni fa, due o tre giorni fa: la via d’uscita proposta alle banche per non pagare l’ipotizzata tassa sull’extragettito, piace agli istituti e, come scrive ABC BOURSE da Parigi: L’IMPOSTA SUGLI UTILI BANCARI GENERA A MALAPENA ENTRATE.

Una dopo l’altra le banche italiane fuggono. Invece di pagare quella famosa imposta, in realtà mai davvero imposta, del 40 per cento sui plus profitti preferiscono accantonare miliardi per rafforzare le riserve, come pur previsto, come scappatoia, dall’emendamento approvato a settembre.

Numero uno del settore, Intesa San Paolo ha annunciato che aumenterà le proprie riserve di due miliardi e qualcosa in più invece di versare 828 milioni al fisco. Stesso scenario per Mediobanca che accumulerà riserve per 226 milioni di euro. Il giorno prima Unicredit aveva detto di voler aumentare le proprie riserve di un miliardo e cento milioni per dribblare gli altrimenti 440 milioni di imposte.

Insomma, sotto il fuoco incrociato delle opposizioni, e dei suoi stessi alleati di governo, Giorgia Meloni ha dovuto annacquare le proprie posizioni rinunciando a un provvedimento che sarebbe potuto diventare un’utile bandiera di buongoverno.

Le riserve che le banche vanno ad aumentare in termini di capitalizzazioni non sono comunque distribuibili, non potranno cioè essere utilizzate sotto forma di dividendi, e come stabilito dalla legge, dovranno essere di un importo pari a due volte e mezza quella che sarebbe stata la tassa sull’extragettito.

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Intanto l’Italia continua a essere osservato speciale dei mercati finanziari per lo spread che continua a navigare oltre i 200 punti. E il WASHINGTON POST titola I BOND ITALIANI SONO ALLA MERCE’ DELLA BCE

L’Italia continua a essere percepita come una delle economie più deboli dell’Eurozona con il nostro debito in balia della Banca Centrale e di ciò che deciderà di fare. In altre parole siamo particolarmente vulnerabili ai tentativi della BCE di frenare l’inflazione alzando i tassi di interesse. E su un altro fronte c’è anche il rischio che la stessa Francoforte decida di accelerare la liquidazione del suo portafoglio obbligazionario mettendoci in una situazione ancora più pericolosa.

L’Ialia – ammette però il Washington Post – conserva il grande vantaggio della disponibilità degli investitori al dettaglio. Il pubblico risparmiatore nell’ultimo anno si è fatto realmente avanti acquistando 150 miliardi di euro di titoli di stato da cinque a otto anni (i famosi Futura e Valore Italia. Una quantità di denaro che però, in gran parte, è stata sottratta ai depositi bancari. 150 miliardi, poi, è anche la quantità di debito pubblico italiano scaricato dagli stranieri.

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FORTUNE: L’ITALIA PERDE LA CORONA DI PRIMO PRODUTTORE DI VINO AL MONDO A CAUSA DI GRANDINATE, INONDAZIONI CHE HANNO ROVINATO I RACCOLTI

I capricci del clima ci sono costati la corona, ma non il podio: per la prima volta negli ultimi sette anni siamo scivolati al secondo posto dopo la Francia; tutto questo secondo le stime della Copa-Cogeca, l’associazione di settore che raggruppa quasi 22 milioni di agricoltori. In valori percentuali la Francia ha guadagnato l’1,47 per cento rispetto al 2022, il portogallo l’8,6 mentre noi abbiamo perso l’11,92 per cento.

Ma questo, per quanto grave – continua Fortune – non è il problema peggiore. Dopo il Covid, con l’inflazione seguita alla guerra in Ucraina, i consumatori stanno limitando le spese non essenziali e gli scaffali non si svuotano; il livello delle scorte ha raggiunto la quantità più grande degli ultimi sei anni.

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THE TIMES OF ISRAEL: DECINE DI EPISODI DI ANTISEMITISMO A MILANO, COMPRESE MINACCE DI MORTE

La situazione dell’intolleranza antisemita si fa pesante, molto, aggravata anche dal conflitto in corso dal sette ottobre e dalla reazione di Israele agli attacchi di Hamas. E l’allerta nell’ambito delle comunità israelite è massima.

Secondo quanto riportato le indagini sui vari episodi di intolleranza antisemita sono decine, a cominciare dalle scritte nei bagni di una nota discoteca milanese. Scritte tipo Morte agli Ebrei, Nazisti ebrei, graffiti accompagnati dalla messalina araba e dalle stelle di David barrate.

Solo a Milano gli ebrei sono circa 10mila; è la seconda comunità più grande d’Italia dopo quella di Roma dove alle famiglie è stata raccomandata la massima prudenza e di frequentare il meno possibile luoghi pubblici. E – scrive sempre The Times of Israel – che a Milano la metà delle famiglie dei ragazzi iscritti alla scuola ebraica, circa 500, stanno tenendo i ragazzi a casa. A proposito dell’aria che tira.

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Dall’Azerbaigian YENI SABAH, il giornale del mattino, titola GLI ARMENI CONTINUANO A RIVENDICARE L’ISOLA DI SAN LORENZO, ovvero l’isoletta nel centro della Laguna Veneziana, territorio italiano

Spiega l’articolo che la polemica che si trascina da decenni ha ripreso fuoco in questi giorni sui sociali armeni con rivendicazioni su questo nostro fazzoletto di terra. Gli storici armeni sostengono infatti che l’isola appartenga al monastero armeno cattolico di San Lazzaro dal 1717 e che ancora oggi è uno dei centri più importanti della cultura e degli studi armeni.

In realtà poco più di trecento anni, con il permesso del Senato della Serenissima, un nobile monaco armeno di Sebaste, in fuga dalla terra d’origine con un gruppo di monaci, ebbe il permesso di insediarsi. Dopodiché contrai il monastero, restaurò la vecchia chiesa in rovina e da allora vi vivono principalmente monaci, seminaristi e studenti armeni. Ma da qui a piantarci bandiera…

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TRT HABER: HA SUSCITATO POLEMICHE IL TENTATIVO DI UNA UNIVERSITA ITALIANA DI CAMBIARE NOME ALLE VACANZE DI NATALE

Non abbiamo ancora riposto le magliette estive nel cassetto che, puntuali come le luminarie, ritornano le polemiche stucchevoli – permettetemi di definirle così – sul nome da dare alla festività più importante per gli Italiani

A sto giro la scuola in questione è lo European University Institute, in Istituto finanziato dall’Unione Europea con sede nella badia di San Domenico a Fiesole. Istituto che – con una decisione probabilmente anche suggerita dalla politicamente correttissima Bruxelles – ha pensato vene di chiamare Vacanze d’Inverno la pausa di Natale. Il tutto per usare un approccio inclusivo cosa che, al netto di tutto, non sarebbe nemmeno così sbagliata se vivessimo in un mondo perfetto di gente tranquilla e accogliente.

E invece Apriti Cielo. La grancassa delle proteste è partita all’unisono: Tajani con i tweet, la consigliera fiorentina sorella d’Italia Gallego, l’Europarlamentare Ceccardi della Lega fino alla Meloni in persona che ha detto: se vogliono cancellare il Natale cerchino un altro posto dove stare e lascino la Badia Fiesolana, luogo di culto. Signori, il Natale è servito.