31 Ott Ristretto Italiano – 31 ottobre 2023
La controffensiva sull’invasione degli affitti brevi è, sicuramente, tra i vari capitoli della nostra manovra finanziaria, quello che maggiormente interessa i lettori stranieri vista l’enorme quantità di turisti che stanno riversandosi in Italia senza soluzione di continuità, visto che l’affitto breve è sempre più preferito al pernottamento in hotel, visto che, inevitabilmente, le maggiori spesi dei proprietari di appartamenti si riverbereranno sui consumatori finali. Che sono loro, i turisti.
REUTERS titola IL GIRO DI VITE ITALIANO SU AIRBNB MIRA A RECUPERARE UN MILIARDO DI EURO OGGI NON DICHIARATI
Nel mirino del governo sia i proprietari singoli che affittano in nero, sia le piattaforme. E riferisce Reuters che durante un incontro governativo di ieri Forza Italia ha suggerito l’introduzione di un codice identificativo nazionale da utilizzare per questa tipologia di locazione. Quelle insomma da uno, due, tre giorni o settimane. Un codice che – sempre nelle intenzione di Forza Italia di cui si è fatto portavoce Tajani – dovrebbe stanare gli evasori di oggi
L’ipotesi, come riferivamo anche nell’episodio di ieri, è quella di portare al 26 per cento l’aliquota per gli appartamenti d’eccessivi al primo affittati dallo stesso proprietario.
Una misura, sempre come dicevamo ieri, della quale è forse prematuro parlare vista la quantità di passaggi parlamentari che aspettano la finanziaria nei mesi di novembre e dicembre.
Sta di fatto però – e questo non lo dice Reuters ma lo dico io – che una misura del genere se porterà, forse, quel miliardo sperato in più nelle casse dello Stato – non risolverà di certo la vera emergenza provocata da Airnbnb e le altre multinazionali degli affitti da un giorno, emergenza che consiste nell’aver ormai completamente tolto ai residenti delle grandi città l’opportunità di trovare una locazione per se a prezzi abbordabili.
ODA TV: LA MELONI HA ROTTO UN ALTRO SOFFITTO DI CRISTALLO: UN GIORNALISTA NEOFASCISTA A CAPO DELLA BIENNALE DI VENEZIA
Il soffitto di cristallo è inteso, ormai a livello internazionale, come il limite oltre il quale alle donne non è mai stato consentito salire: meno degli uomini al lavoro ma soprattutto mai nei posti di domando. Un soffitto che la stessa Meloni ha sfondato un anno fa arrivando, prima nella Storia d’Italia, alla Presidenza del Consiglio die Ministri
Metafora che, per estensione, ora la TV turca applica alla nomina di un intellettuale che non hai mai nascosto la sua fede, e la sua militanza neofascista, ai vertici più prestigiosi della cultura italiana. Quella stessa cultura accusata di essere sa sempre territorio della sinistra..
Pietrangelo Buttafuono, perché è di lui che si parla, non è il primo uomo di destra che va a occupare una prestigiosa poltrona culturale: mesi fa Alessandro Giuli è stato nominato, dopo Giovanna Melandri, alla direzione del MAXXI, il Museo Nazionale Italiano di Arte e Architettura Contemporanea.
Per quanto riguarda Buttafuoco la TV turca sottolinea come egli non abbia alcuna esperienza manageriale e come sarà impegnativo, per lui, andare a sostituire un personaggio come Roberto Cicuta cui va il merito di avere guidato la Biennale attraverso la tempesta della pandemia e di avere conquistato all’edizione del 2022, la 59esima, la più grande partecipazione di tutti i tempi
L’articolo conclude commentando che di fronte a tutte le polemiche scaturite dalla sua nomina Buttafuoco ha scritto, sull’intestazione del suo profilo twitter ME NE FREGO, passando poi a spiegare che cosa significhi questa frase nella retorica fascista
La notizia è commentata più o meno con lo stesso approccio anche dall’inglese The Art Newspaper
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I FEDELI ITALIANI DENUNCIANO L’ORRORE LITURGICO DELLA CHIERICHETTA CHE SERVE LA COMUNIONE.
Il titolo è del Guardian, prestigioso quotidiano inglese che quasi ogni giorno riserva al nostro Paese un paio di notizie e questa riguarda la rivolta di Ossanesga, piccolo paesino della Bergamasca, dove il parroco la lasciato che la comunione, alla messa domenicale delle 10:30, fosse somministrata da una bambina.
Padre Eros Accorgi si è giustificato dicendo di essere rimasto senza un ministro straordinario della comunione e di avere scelto, per assisterlo, una bambina dal cuore sinceramente più puro tra tanti peccatori. Ciao nonostante il vescovo di Bergamo è stato sommerso da una quantità di mail che parlavano di un orrore liturgico.
Era come se vessi ucciso qualcuno – ha detto poi il don a un quotidiano locale – e non credo che col mio gesto l’eucarestia sia stata denigrata”
Secondo la legge della Chiesta Cattolica – spiega il servizio – la santa comunione può essere servita solo da vescovi, sacerdoti o diaconi. Il sacerdote può chiedere l’aiuto di un ministro straordinario che potrebbe essere un seminarista o un laico, in determinate circostanze, se per esempio la folla è numerosa e non c’è alcun ordinato presente.
Di fronte a tante proteste e anche a qualche minaccia – quelle non mancano mai – la curia ha avvertito il parroco di non riprovarci
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Allora. Per anni, ormai si può parlare di lustri, abbiamo biasimato l’importazione nelle nostre consuetudini culturali della Festa di Halloween.
Ma che cosa c’entrano i fantasmi con la nostra tradizione? Abituiamo piuttosto i nostri ragazzi a ricordare i nostri cari defunti e giù con anatemi misti. Del tutto inutili, peraltro, se ormai siamo arrivati al punto da lamentare la carenza di zucche dovute a causa del solito cambiamento climatico
Yes, una produzione di cucurbitacee crollata del 20 per cento rispetto all’anno scorso e noi, più che per i celebri risotti, più che per i celeberrimi tortelli mantovano ce ne lamentiamo per l’aumento indotto dei prezzi per le celebrazioni di Halloween
Al punto che ne scrive anche il giornale egiziano YOU7 che titola UNA CRISI DI CARENZA DI ZUCCHE MINA LE CELEBRAZIONI DI HALLOWEEN IN ITALIA.
L’articolo spiega poi che Coldiretti ha spiegato che l’aumento oscilla tra un euro e mezzo e due euro al chilo, che quest’anno le importazioni di zucche sono aumentate del sette per cento. Siccità la maggiore responsabile secondo l’articolo anche se in realtà, come sappiamo, la scorsa primavera dal punto di vista delle piogge non è stata la peggiore
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Eco internazionale per la prima messa nella cattedrale di San Benedetto, a Norcia, per la prima volta dopo il sisma del 2016.
Da Barcellona LA VANGUARDIA, spiega che il recupero della basilica è a un ottimo punto e la facciata si può finalmente ammirare di nuovo libera da impalcature e già di buon mattino, ieri, nel settimo anniversario della scossa che la danneggiò così gravemente, i monaci benedettini hanno presieduto una preghiera e hanno benedetto le nuove campane.
Quella del 30 ottobre del 2016, spiega il quotidiano catalano, fu l’ultima scossa di una sequenza sismica iniziata il 24 agosto di quello stesso anno con la distruzione di Amatrice.
La Cattedrale di San Benedetto fu costruita tra il 1290 e il 1338 nel punto dove la tradizione colloca il luogo di nascita del santo e della sorella gemella Santa Scolastica. Altri terremoti, nel corso dei secoli, avevano danneggiato l’edificio per questo più volte ricostruito
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E’ diventato virale, sui social sudamericani, il video realizzato da un giovane cileno che, in vacanza a Roma, ha filmato la reazione degli automobilisti della capitale di fronte a un passaggio pedonale. Zero. Come dimostra il filmato ripreso da TeleTreze, Teletredici, il ragazzo attraversa su un pedonale con le auto che lo schivano ma con nessuna che si ferma. Nemmeno quando lui sulle strisce, che sono quelle sul lungotevere davanti a via della Conciliazione, di fronte a Radio Vaticana, fa segno di fermarsi. Nada. Nadje.
Prova del nove quando è tornato in Cile ha fatto lo stesso esperimento a Quilpuè, la sua città, dove praticamente si sono fermati tutti tranne uno.
Molte volte – conclude il ragazzino nel video – poiché siamo cileni o sudamericani, pensiamo che in Europa siano molto più bravi in tutto, ma non è così. Molte volte dobbiamo vederlo con i nostri occhi per renderci conto che i migliori siamo noi
Molti i commenti degli Argentini che gli hanno scritto di andare a vedere un po’ là, a Buenos Aires