Ristretto Italiano – 6 novembre 2023

Ristretto Italiano – 6 novembre 2023

Buongiorno, comincia qui una nuova settimana insieme mentre ci avviciniamo a passi veloci verso la puntata numero mille. Diciamo che ne mancano una ventina o poco più…

Tre sono i temi principali per i quali nel mondo si è parlato dell’Italia negli ultimi giorni: dal punto di vista della cronaca la devastazione portata in Toscana dalla Tempesta Ciaran, un uragano di portata internazionale, arrivato in Italia dopo avere attraversato la Francia da Occidente a Oriente e che però continua ad accanirsi con particolare forza sulla Toscana.

Tante le cronache sulle diverse testata europee e extraeuropee, aumenta il bilancio delle vittime, e sembra che non sia ancora finita.

Sotto il profilo politico invece la notizia italiana che tiene banco è quella che Giorgia Meloni ha chiamato, pomposamente, la Madre di tutte le Riforme, ovvero quel presidenzialismo annacquato, al punto di diventare premierato che ci porterà, se mai diventerà legge, un premier blindato e praticamente insostituibile salvo nuove elezioni. Avendo già parlato per un paio di volte nei giorni scorsi per oggi passo.

E vi riferisco invece di un’altra notizia di cronaca che ha molto impressionato stampa e media stranieri, ovvero la giovane madre lombarda che ha soffocato, a distanza di un anno, entrambi i suoi figli neonati

FLAMIS, dalla Grecia, titola MEDEA A BERGAMO HA SOFFOCATO I SUOI DUE FIGLI PERCHE NON SOPPORTAVA IL LORO PIANTO

Per una redazione greca il richiamo alla figura mitologica della madre che uccide i suoi figli per fare dispetto all’uomo che l’ha scaricata era inevitabile. Qui però non c’è nessun Giasone da punire.

Monia Bortolotti, 27 anni, secondo l’accusa lo scorso anno soffocò volontariamente il figlio di due mesi stringendolo troppo forte a sé come, sempre secondo l’accusa, l’anno precedente la bambina primogenita non era morta in culla, in quanto nata prematura con delle malformazioni, ma soffocata dalla madre con un cuscino. Ora la donna è in carcere

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Resto alla cronaca e resto in Grecia con ETHNOS che dedica un servizio al benservito che i figli di Silvio Berlusconi hanno dato alle Olgettine, ovvero alle ragazze che animavano le serate di Berlusconi negli anni del Bunga Bunga e il cui silenzio sarebbe stato comprato – secondo giudici e malelingue, diciamo – con una pensione – sempre diciamo – da 2500 euro al mese e con un appartamento gratuito nei famosi condomini di via Olgettina.

Servizio cui, dalla Germania, DIE RHEINPFALZ ha dato il titolo di I FIGLI DI BERLUSCONI SPENGONO I SOLDI ALLE SIGNORE DEL BUNGA BUNGA

Decisione, quella degli eredi, mal digerita dalle suddette ragazze, oggi eleganti signore dello show business, al punto che una di loro, Barbara Guerra, ha fatto sapere che Berlusconi padre le aveva promesso che un giorno l’appartamento sarebbe diventato di sua proprietà [Non ora – le aveva detto allora – perché con un processo in corso sembrerebbe corruzione] e che quindi si aspetta che questo contratto venga formalizzato per iscritto.

La Guerra ha inoltre accusato i figli di insultare la memoria del padre.

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C’è una notizia di questi giorni che ci riguarda e che nessuna redazione brasiliana trascura. Nel prendo uno per tutti, REPORTER DIARIO che titola L’ITALIA AVANZA CON UNA LEGGE CHE POTREBBE IMPEDIRE A JAIR BOLSONARO DI AVERE LA CITTADINANZA LOCALE

Spiega Diaro, come del resto tanta altra stampa brasiliana, che a Montecitorio è in discussione un emendamento che, se passasse, toglierebbe all’ex presidente brasiliano di avere la cittadinanza italiana, nonostante gli antenati veneti.

Approvato in prima lettura giovedì della settimana scorsa il testo, portato dal deputato verde Angelo Bonelli, propone il divieto di visto permanente per le persone condannate per cospirazione politica e crimini contro lo Stato.

Quindi nemmeno i nonni padovani potrebbero salvare i Bolsonaro, padre e figli.

L’emendamento è incluso della legge che inasprire i crimini contro le donne e che se approvata escluderà la cittadinanza per stranieri condannati per violenza.

Attenzione però che l’ex presidente brasiliano non è stato condannato per i crimini contemplati dall’emendamento; a oggi è solo indagato dalla polizia federale per la presunta organizzazione di un colpo di stato. Se però dovesse sopraggiungere la condanna per questo reato, conclude l’articolo, nemmeno le prerogative riservate agli ex capi di stato potrebbero garantire la sua cittadinanza Italiana.

Molti, ancora, come avete capito i ma, i se e i forse

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ITALIA UN PAESE CON CINQUECENTO SALE ABBANDONATE. Sale nel senso di cinema e teatri.

Il titolo è dell’agenzia spagnola EFE. Nonostante la meritata reputazione di Paese della Cultura – spiega l’articolo – le nostre città continuano a chiudere una sala dopo l’altra.

Una moria che colpisce indistintamente da nord a sud, dalla Lombardia di Dario Fo, alla Roma di Anna Magnani, fino alla Napoli di Edurardo.

La questione – specifica l’agenzia madrilena – è tornata alla ribalta dopo la proiezione, al Festival di Roma, di un documentario sull’eredità di Giorgio Albertazzi, una pellicola che ricorda come nel 1963 Albertqzzi, diretto da Zeffirelli, abbia recitato per due mesi l’Amleto.

Ecco, quello è un modello di teatro, un format diremmo oggi, che non esiste più. A Roma, per fare un esempio, sono ormai chiusi i Teatri che fino a non troppo tempo fa regalavano serate quasi leggendarie, come l’Eliseo, il Cometa, il Valle, fondato nel 1937 e considerato uno dei teatri più belli d’Europa.

Più di 500 sale chiuse – conclude l’articolo – è un dato spaventoso, un’emergenza culturale. E’ vero che le nuove generazioni consumano un tipo di spettacolo totalmente diverso ma ciò non deve impedire la tutela di un patrimonio, di una testimonianza.