
08 Nov Ristretto Italiano – 9 novembre 2023
Buongiorno. Come ieri, più di ieri, molto più di ieri, se c’è una notizia tutta italiana che tutto il mondo commenta è quella del campo migranti italiano in Albania.
I commenti, e anche molte critiche, si sprecano. Un po’ come quando il premier britannico Suina ipotizzò di appoggiare i suoi richiedenti asilo in Ruanda.
Inevitabile per Ristretto Italiano cominciare anche oggi da qui. Di notizie extra Albania oggi non ce ne sono tante ma qualche cosa di simpatico l’ho trovato
Albania, allora. Comincio dal FINANCIAL TIMES, una delle testate più autorevoli al mondo, che nell’articolo dedicato ai piani migranti di Italia, Germania e Austria a noi riserva il capitolo intitolato PROBLEMI DI ESTERNALIZZAZIONE
Solo pochissime settimane dopo che i Paresi UE hanno raggiunto un compromesso della riforma dell’asilo – scrive la redazione londinese – Italia, Germania e Austria stanno portando avanti, ognuno per conto suo, piani a dir poco controversi
L’Italia ha annunciato che esaminerà le richieste di asilo in Albania, un accordo che ha colto di sorpresa Bruxelles che l’ha saputo solo un’ora prima dell’annuncio secondo la dichiarazione di un alto funzionario della Commissione.
Sorpresa in quanto le leggi europee sull’asilo stabiliscono che i richiedenti asilo devono essere autorizzati a rimanere nello Stato membro durante la procedura d’esame e quindi è probabile che il piano italiano violi la normativa, oltre alle complicazioni previste dal diritto internazionale
Dal Belgio DE TIJD come, oltre al fatto che l’Italia è pioniera in queste pratiche di esternalizzazione delle richieste d’asilo fuori dal territorio dell’Unione, l’Albania, candidata da molto tempo a entrareabbia un interesse evidente a collaborare. Tuttavia i tempi di ingresso per Tirana non si annunciano brevi.
Da Parigi LE FIGARO titola L’ABANIA NON ACCOGLIERA PIU DI TREMILA MIGRANTI ALLA VOLTA IN BASE AL SUO ACCORDO CON L’ITALIA.
Cosa che di fronte a 145mila sbarchi in dieci mesi – 14.500 mediamente al mese – e a fronte dei tempi lunghi per il disbrigo delle pratiche alla fine è ben poca cosa.
E dalla Svizzera la NEUE ZURCHER, oltre a sottolineare questo piccolo particolare considera che anche l’effetto deterrente auspicato dovrebbe essere molto basso. Quando sei in Albania non sei più tanto distante dalla destinazione finale agognata, ovvero l’Europa centrale o Settentrionale, di quanto lo sia l’Italia e quindi, alla fine, potrebbe aprirsi una seconda rotta balcanica di profughi che si allontanano dai centri albanesi per poi risalire la costa Adriatica
Chiudo il capitolo Albania con INFOMIGRANTS che titola INUMANO, ILLEGALE… FORTI CRITICHE ALL’ACCORDO TRA ITALIA E ALBANIA SULL’ESTERNALIZZAZIONE DELLE RICHIESTE D’ASILO
Articolo che specifica come, oltre a Bruxelles, nemmeno l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati sia stata informata dell’accordo mentre era in fase di discussione, UNHCR che sottolinea come il rifugiato abbia diritto, secondo le leggi internazionali, di attendere risposta alla sua domanda d’asilo sul territorio del Paese stesso
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Basta Albania, rimaniamo per concludere sul tema Africa-Italia con L’ECONOMIST MAGREBIN che annuncia che L’ITALIA ORGANIZZA IL SUO PRIMO AFRICA SUMMIT
Si svolgerà a Roma il 28 e 29 gennaio con l’obiettivo di presentare ai leader del continente un programma di cooperazione focalizzato sull’energia. Un’altra sfaccettatura – quindi – del famoso Piano Mattei. L’obiettivo è duplice: garantire l’approvvigionamento di prodotti energetici da parte dell’Unione Europea e accelerare lo sviluppo dei Paesi africani per rallentare i flussi migratori. Intento peraltro già annunciato dalla nostra premier sul palco dell’Onu durante l’Assemblea Generale di settembre.
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Venendo a parlare completamente d’altro. SUD OUEST, importante testata francese, intervista l’ex boss mafioso, con due ergastoli da scontare, che si è creato una nuova immagine di uomo irreprensibile come pizzaiolo a Saint-Etienne, non distante da Lione.
Titolo HO PAURA DI MORIRE IN ITALIA: I SEGRETI DELL’EX BOSS MAFIOSO DIVENTATO PIZZAIOLO
Lo conoscevano fino a non molto tempo fa come Paolo Dimitri, la sua pizzeria era frequentatissima, fino a quando l’Interpol lo ha arrestato nello scorso febbraio dopo averlo riconosciuto come Edgardo Greco, affiliato alla ‘ndrangheta, due ergastoli per due omicidi e per un tentato omicidio, tutti commessi nel 1991. Era in fuga da sedici anni dopo essere evaso. Ora è in carcere a Lione in attesa dell’estradizione e si confida col giornalista di SUD OUEST.
Nega di avere ucciso i due uomini, dice mi pento di essere stato nel posto sbagliato al momento sbagliato, vorrei solo essere dimenticato. Ma il passato mi ha raggiunto ed ora so che, se restituito all’Italia, probabilmente mi uccideranno in carcere.
Non nega di avere avuto amicizie pericolose, di giustifica raccontando di essere stato un adolescente solo cresciuto in un ambiente ultraviolento.
Diciamo che ci ha provato anche con l’intervista, ma non è detto che i giudici francesi si lasceranno impietosire. Mica è un ex terrorista…
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Un sorriso in chiusura. Ci vuole. E lo strappo alla rivista australiana di viaggi ESCAPE che dedica un servizio alla guida degli italiani. ECCO GLI ERRORI AL VOLANTE CHE NON DEVI MAI COMMETTERE IN ITALIA.
Il sogno era quello di guidare serenamente su un’auto a noleggio attraverso vigneti splendidi e lungo coste mozzafiato; la realtà si è rivelata un viaggio nel terrore su un’autostrada per l’inferno
Velocità da sciogliere il cervello, c ambi di corsia mozzafiato, pochi segnali e alcuni incomprensibili per un’australiano che, oltretutto, è abituato a guidare dall’altra parte.
Quando sei a Roma guida come fanno i romani, mi avevano detto parafrasando il detto famoso, ma mica è facile lasciarsi andare nel flusso tra radici cambi di corsia, frenate improvvise, inversione a U inaspettate. Seguire il flusso a 150 all’ora e venire comunque sorpassati non è facile. E le frecce non sanno cosa sono
Sarà pêche hanno le Ferrari e le Lamborghini ma in Italia tutti pensano di essere su una macchina da corsa. C’è uno spazio vuoto? Lo riempiono.
In Australia, conclude il viaggiatore shoccato, per esprimere disappunto verso un’altra auto dai un colpetto di clacson. In Italia quello è solo un segnale di saluto, se lo fai si girano per capire se ti conoscono. Loro fanno direttamente le corna. Insomma se vai in Italia più che un’auto dovresti noleggiare un autista