23 Dic ROMA. PROVE GENERALI DI DECRESCITA FELICE.
Roma si sfila dall’anello delle capitali che, assecondando il fuso orario, come da tradizione saluteranno l’anno nuovo con musica, spettacoli e fuochi d’artificio. Romani e turisti dovranno accontentarsi di sciamare per le strade del centro con qualche bottiglia di spumante da stappare alle 24. La decrescita felice cominciata sei mesi con l’insediamenti della nuova giunta capitolina, dopo la rinuncia alle Olimpiadi e all’ampliamento della Metro, spegne i fuochi di mezzanotte, rinuncia al concertone e, per difendersi dalle tentazioni del malaffare, non riesce a escogitare niente di meglio che decimare i chioschi del tradizionale mercatino di Natale di Piazza Navona. Il che suona tragicomico nel giorno il cui il costruttore Scarpellini vuota il sacco su come avrebbe corrotto dirigenti passati e anche presenti del Comune di Roma. Gli addobbi per l’albero andiamoli a comprare nei centri commerciali e dai cinesi, i turisti prendano il treno e si spostino a Napoli o a Firenze, dopo la bocciatura di Marra-fratello l’ufficio turismo della capitale riparte da zero. Zero coraggio, zero fantasia.