27 Feb Sardegna, un altro soffitto di cristallo in frantumi
Il risultato elettorale in Sardegna non è oggi notizia di prima pagina solo in Italia. Trattandosi della prima inversione di tendenza,, dopo una marcia trionfale di una Meloni che negli ultimi diciotto mesi non ha mai fatto cilecca, la notizia è di portata internazionale.
Uno sguardo a qualche titolo. Reuters, da Londra: “La Meloni perde il controllo della Sardegna nella sconfitta elettorale”. Alessandra Todde, donna di punta del Movimento 5 Stelle, già sottosegretaria all’Industria del governo Conte, ha superato il candidato delle destre per 45,4 a 45 per cento dei voti. E la sconfitta della Meloni è tanto più significativa in quanto fu lei a imporre la sostituzione del presidente uscente, leghista, con un nome suo. Scelta quanto mai infelice nonostante lo sconfitto, con grande understatement, si sia preso la responsabilità intera sulle proprie spalle.
E’ stata la prima volta dal 2015 che il centro sinistra è riuscito a ribaltare una regione dando impulso e speranze ad altre quattro votazioni regionali in arrivo nei prossimi mesi di quest’anno. La coalizione al governo aveva vinto tutte quatto le regionali del 2023 e controlla ancora 14 delle 20 regioni italiane.
Radio France, da Parigi: “In Italia la coalizione di centro sinistra vince le elezioni regionali in Sardegna”
Articolo che, a differenza del precedente, parte ricordando che anche in Sardegna, regione storicamente maschilista in un Paese decisamente maschilista, il tetto di cristallo è stato sbriciolato. Per la prima volta il presidente di Regione è donna. Quanto basta, scrive Radio France, per dare nuova vita alla coalizione di centrosinistra e riportare con i piedi per terra la maggioranza di Giorgia Meloni.
La destra, e anche questa è una piccola novità, ha ammesso la sconfitta senza tante precisazioni puntigliose.
Una prima volta anche per il Movimento 5 Stelle che ha messo un nome suo a capo di una Regione. Giorgia Meloni ha peccato di eccesso di self confidence, troppa sicurezza di sé, imponendo il suo candidato a tutta la coalizione e soprattutto alla Lega.
Spagna, El Diario: “L’estrema destra in Italia subisce la prima sconfitta elettorale da quando la Meloni è al governo”. L’aura di invincibilità che accompagnava Giorgia Meloni da quando divenne prima ministra, un anno e mezzo fa, è scomparsa in Sardegna.
Ancora SRF, la Radiotelevisione Svizzera, che titola “Sconfitta per Giorgia Meloni alle elezioni regionali”.
Cambiamo argomento anche se di titoli internazionali sulla Sardegna ne avremmo molti altri. Una cosa che appare evidente è che per tutti la notizia non è tanto che Alessandra Todde abbia vinto (nei titoli non è quasi mai citata) ma che la Meloni ha perso.
Da giorni a Ristretto Italiano stiamo quasi del tutto ignorando i gravissimi incidenti di Pisa dove la polizia ha manganellato gli studenti in corteo per la Palestina. Recuperiamo oggi con l’autorevolissimo Le Monde, da Parigi che titola “La violenza della polizia durante le manifestazioni italiane a sostegno di Gaza suscita polemiche“.
Il Germania torna alla ribalta, con un lancio dell’agenzia di stampa tedesca DPA, la storia di Roberto Brazzale, l’imprenditore caseario veneto che per un ramo dell’azienda, quello che produce burro gourmet, assume solo personale dai sessant’anni in su. Semplicemente, dice, è deluso dai ragazzi che in attività come questa non ci mettono slancio, energie.
Per chiudere. Non sappiamo chi di voi ha visto da Fazio la Gag di Crozza che fa Joe Biden. Un video che, rilanciato su Twitter gli americani stanno rivedendo a migliaia e ora se ne occupa anche la grande stampa a stelle e strisce. Al punto che Newsweek titola “La TV italiana prende in giro Joe Biden con una scenetta brutale”.
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