Schede Sim vietate ai profughi. L’ultimo dispetto.

Schede Sim vietate ai profughi. L’ultimo dispetto.

Caro profugo, ho trovato un altro espediente per renderti la vita difficile qui in Italia.

E’ stata ripresa dal giornale svizzero Les Temps, sotto il titolo “Niente più Sim Card per i migranti in Italia” la notizia che per migliaia di migranti sarà presto impossibile comprare una scheda telefonica italiana, ovvero l’unico strumento per rimanere in contatto con le famiglie e gli amici lasciati nelle località d’origine.

Praticamente, un emendamento inserito alla chetichella nella legge sulla sicurezza, uscita giovedì 18 scorso da Montecitorio, ha modificato la legge del 2003 imponendo agli operatori di telefonia di richiedere sempre, assieme agli altri documenti, una copia del  permesso di soggiorno del richiedente. Chi non lo chiederà rischierà la chiusura da cinque a trenta giorni.

Interpellato dal giornale svizzero Donzelli, di Fratelli d’Italia, ha negato che si tratti di un provvedimento punitivo  affermando, con sprezzo del ridicolo, che si tratta solo di un’esigenza di tracciabilità. Come se non fosse proprio la scheda telefonica che gli negano a garantire la tracciabilità.

I tempi d’attesa dei richiedenti asilo in Italia sono a tutt’oggi lunghissimi, mesi durante in quali nessuno di loro può avere legalmente la scheda telefonica. Perché, e a Donzelli immagino non sfugga, non è che se gli neghi la SIM legale loro non sono capaci di trovarsela sui canali di contrabbando. Che se sono riusciti a comprarsi il viaggio fino a qui si fermano proprio davanti a quell’ostacolo lì.

L’articolo continua poi con la spiegazioni ai suoi lettori di tutte le altre tecniche di dissuasione adottate dal governo italiano, come l’assegnazione di porti lontanissimi alle navi umanitarie o le ritorsioni alla Salvini con la Open Arms o Nave Diciotti.

 

Riguardo il sommario delle altre notizie del Ristretto Italiano di oggi. Fallito il blitz del 2023 sulla tassazione degli extragettiti bancari, ora, come scrive Bloomberg dagli Stati Uniti, “l’Italia valuta la possibilità di chiedere un pagamento una tantum sugli utili bancari”

Dalla Francia Le Figaro scrive delle nuove grane per John Elkann. Titolo “In Italia il boss di Stellantis preso di mira da un’indagine per frode fiscale”.

Ora un cold case, freddo di quasi cinquant’anni, che ha avuto il suo epilogo giovedì scorso all’aeroporto di Fiumicino.

CBS News, dagli Stati Uniti titola “Arrestato in Italia il sospettato degli omicidi di Easy Street, il caso irrisolto più antico di Melbourne”.

In Belgio, in Germania, in Austria si moltiplicano gli articoli sullo singolare caso dei loro connazionali che la passano liscia sulle multe prese in Italia.

Nel prendiamo uno, la Berliner Morgenpost che titola “Niente multe per i tedeschi”

L’ultimo articolo lo prendiamo dal tedesco TZ che descrive ai suoi lettori quella che nel titolo chiama “La brutta truffa del biscotto per svaligiare le case degli italiani”

scoprite di che cosa si tratta ascoltando il podcast di oggi. Il play è in calce. Appuntamento a domani