
25 Ott Scontro governo-giudici: la terza guerra civile italiana
Scontro governo-giudici. Per i conservatori dello Spectator in Italia comincia la terza guerra civile dopo Mani Pulite e dopo la campagna giudiziaria contro Berlusconi. Ma questa volta gli Italiani sarebbero con la Meloni.
E mentre questi si sparano a vicenda gli altri Pesi europei stanno a guardare. Nessuno prende posizione. E la stessa Von Der Leyen oggi è molto più cauta.
Battaglia di El Alamein. Inopportune le celebrazioni dei politici della destra italiana che inneggiano ai soldati caduti come combattenti per la libertà
Il sovraffollamento turistico scaccia gli studenti dalle grandi città. E si svuotano le università di Firenze e di Roma.
Trieste, la città meno cara d’Italia oltre che capitale mondiale del caffè espresso.
Ristretto Italiano oggi apre con un interessante articolo dell’inglese The Spectator, storica, storicissima testata dei conservatori inglesi. In realtà, nato nel 1828, due secoli fa, lo Spectator è il primo giornale settimanale al mondo.
“Giorgia Meloni scende in guerra con i giudici italiani” è il titolo di questo articolo che, dopo avere riassunto per i suoi lettori la genesi dell’attuale scontro della premier con i magistrati italiani che hanno bloccato il trasporto in Albania dei migranti, scrive della guerra tra governi eletti e giudici non eletti che ha caratterizzato, a più riprese, la storia degli ultimi trent’anni di vita civile e politica in Italia.
Lo Spectator parla di inizio della terza guerra civile tra giudici e governanti, là dove le prime due furono quelle che riguardano Berlusconi. Nei primi anni novanta i giudici italiani processarono e condannarono centinaia di imprenditori e politici per avere accettato e pagato tangenti. All’epoca – quella era la Mani Pulite passata alla storia d’Italia – gli Italiani sostenevano i giudici.
E fu quella stessa volta che il Partito Comunista, unica formazione politica rimasta indenne, si trovò sull’orlo del potere, circostanza che convinse Silvio Berlusconi a lanciarsi nella mischia vincendo le elezioni del 1994. E con Berlusconi – ricorda ancora The Spectator – cominciò la seconda guerra civile politici-magistrati. Berlusconi a carico del quale furono aperte decine di inchieste giudiziarie alcune delle quali andarono a segno, come la condanna per frode fiscale del 2013. Quella volta gli Italiani non si schierarono più in massa con i magistrati e continuarono a votare Berlusconi.
Oggi siamo alla guerra giudici-Meloni con gli italiani che però non appoggiano assolutamente i giudici. Anche perchè se si parla di migranti, soprattutto se di quelli in Italia senza titolo, l’Italiano medio a difenderne i diritti non ci sta.
E Meloni rimane più in alto che mai nei sondaggi. Anzi – qui è ancora lo Spectator che scrive senza effettivamente discostarsi dal vero – adesso la maggior parte dei leader europei guarda al suo progetto Albania per vedere se c’è qualcosa da prendere a prestito per le loro politiche interne.
E, sempre ricordandvi che The Spectator è il giornale della destra britannica, l’articolo si conclude spiegando ai propri lettori che in Italia le carriere dei giudici sono separate da quelle degli avvocati; loro indagano, perseguono e giudicano e molti, soprannominati Toghe Rosse, fanno ben poco per nascondere le loro simpatie di sinistra. Cosa che a un cittadino britannico continua a suonare assurda, anche se dopo il caso Ruanda un poco meno
Passando al sommario breve delle altre notizie comprese nel nostro podcast, e a proposito dell’Europa che ci guarda sperando di poter copiare, c’è poi ABC, dalla Spagna, che scrive “L’UE resta ai margini dell’accordo sui migranti tra Italia e Albania” .
Spostandoci su un altro fronte caldo, abbiamo qui Politico che il suo servizio sull’Italia lo dedica a “Gli USA preoccupati per i suoi cittadini dopo il divieto di maternità surrogata imposto da Meloni in Italia”
Terzo fronte di polemiche che ci vede al centro dell’attenzione internazionale – un caso però, questo, destinato a spegnersi a breve è invece quello che Reuters titola come “Il governo italiano affronta una reazione negativa per avere celebrato i fascisti della seconda guerra mondiale”
“Overtourism, ovvero il sovraffollamento turistico sta cacciando interi gruppi di popolazione dai centri urbani”.: qui è Watson, dalla Germania, a riprendere il problema sempre più opprimente per chi vive in città come Firenze, come Venezia, come Roma, ma anche come Napoli e come Bologna.
Per chiudere, rimanendo sul turismo, lo spagnolo El Mundo dedica un servizio alla “Città italiana meno cara d’Italia, quella che è anche la capitale mondiale dell’espresso”
Quale sarà? A voi il piacere di scoprirlo. Buon aascolto e arrisentirci a lunedì 28