Singh perdonaci, facciamo schifo

Singh perdonaci, facciamo schifo

La vergogna dell’Italia oggi è rappresentata dalla fine orribile di Satman Singh, il giovane lavoratore indiano, sfruttato come tanti altri invisibili nella campagne del Basso Lazio.

La storia la conosceete, anche se a nostro avviso la notizia non ha avuto nei media italiani una copertura adeguata alla gravità dell’accaduto. In compenso ne scrivono da tutto il mondo, cominciando dall’India naturalmente, in una serie di articoli che, la settimana dopo il glamour di Borgo Egnazia, getta una luce sinistra sull’orgoglio italico dell’Agricoltura e del suo ministro Lollobrigida. Oltre che su chi si occupa del lavoro, come la ministra Calderone. Perché questi lavoratori, invisibili ai nostri occhi, non possono rimanere invisibili a chi governa una delle sette economie trainanti dell’Occidente.

Molti articoli, dicevamo. Citeremo fra poco alcuni titoli. Per meglio capire l’accaduto ci può aiutare forse l’autorevole Frankfurter Allgemeine Zeitung. Titolo: “Il datore di lavoro lascia il lavoratore del raccolto con il braccio tagliato”

31 anni, indiano senza documenti, Singh arrivò in Italia con la moglie nel 2021 e si stabilì, come tanti altri indiani o pakistani, nei campi della provincia di Latina. Lunedì scorso era addetto a una macchina agricola che gli ha reciso un braccio e schiacciato le gambe. E, nonostante le suppliche della moglie, anziché all’ospedale è stato riportato davanti alla casa dove alloggiava e scaricato in strada, davanti alla porta, con il braccio in una cassetta della frutta. Solo in quel momento la moglie – che lavorava poco lontano – ha potuto chiamare i soccorsi ma dopo un giorno e mezzo lui è morto in ospedale per la gravità delle ferite riportate. Tra l’incidente e il primo soccorso è passata un’ora e mezza.

Spiega la Frankfurter ai suoi lettori che gran parte dei prodotti di quei campi finiscono nei grandi discount tedeschi. Nell’area dove Singh lavorava si coltivano principalmente meloni e zucchine; i lavoratori come lui guadagnano non più di quattro euro l’ora.

Riferisce sempre l’articolo tedesco che il datore di lavoro, un Italiano di 37 anni, avrebbe giustificato il proprio atteggiamento criminale dicendo di essere stato preso dal panico, salvo scaricare poi la colpa sul lavoratore al quale, dice, aveva spiegato l’utilizzo della macchina raccomandandogli di fare attenzione. Le ipotesi di reato a suo carico sono omicidio colposo, mancata assistenza e violazione delle norme di sicurezza.

Il ministro dell’agricoltura, Lollobrigida, al pari du un passante qualsiasi ha detto che “simili tragedie non possono lasciarci indifferenti”; la Calderone, ministra del Lavoro che sta lì da un anno e mezzo,  che il lavoro nei campi deve essere controllato più severamente. Dice che lo stato si offre per pagare il funerale. Mi chiedo cosa pensi un lettore tedesco della Frankfurter.

Tra le altre testate che ne hanno scritto:

The Guardian: “Lavoratore agricolo indiano lasciato morire sulla strada con un braccio mozzato”

The Times of India: “Gettati come spazzatura: un indiano muore in Italia dopo avere avuto amputato un braccio in un incidente agricolo; la MEA reagisce”.

 

 

Nel Ristretto Italiano di oggi anche a politica con le Riforme (premierato e autonomia differenziata) che oltre ad accendere gli animi dentro casa contribuiscono a tenere alta l’attenzione della stampa estera su di noi. Anche qui tanti gli articoli delle principali testate politico-economiche.

Scegliamo La Nacion, dall’Argentina, che titola: “Autonomia differenziata: in un clima rovente l’Italia approva una legge che potrebbe distruggere il Paese”

Autonomia differenziata e anche Premierato, due Riforme centrali per la nuova che Giorgia Meloni vuole lasciare in eredità a chi le succederà nel 2027, magari proprio se stessa.

Qui ci facciamo aiutare dalla tedesca TAZ, giornale sicuramente di sinistra, che titola “Il sogno autoritario della destra”.

A chiudere. “Gli scienziati prevedono che Venezia sarà sommersa dall’acqua entro il 2150”. Lo scrive Euronews. Nemmeno il Mose potrà salvare la laguna dall’innalzamento del livello dell’acqua.

 

Un podcast tutto da ascoltare anche oggi. Buon divertimento. E buona estate, che oggi comincia